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Allegato A
Seduta n. 137 del 29/3/2007
...
(Sezione 6 - Avvio del piano di investimenti della società Sviluppo Italia turismo, in relazione all'impegno di risorse finanziarie pubbliche)
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
con delibera 20 dicembre 2004, n. 84 (Gazzetta ufficiale n. 86 del 2005), il ministero delle attività produttive, oggi ministero dello sviluppo economico, è stato autorizzato alla stipula del contratto di programma con le società: Sviluppo Italia turismo s.p.a., Terme di Santa Cesarea s.p.a., Torre d'Otranto s.p.a., S.a.p.o. s.p.a. e Costa di Sibari s.p.a., per la realizzazione di poli turistici integrati in Sicilia (Sciacca-Agrigento), Calabria (Simeri Crichi-Catanzaro, Gizzeria-Catanzaro e Sibari-Catanzaro) e Puglia (Otranto-Lecce), aree ricadenti nell'obiettivo 1, coperte da deroga dell'articolo 87.3. a) del Trattato C.E.;
il piano di investimenti originario prevedeva investimenti per 319.266.000 euro, agevolazioni finanziarie pari a 141.151.470 euro (di cui 74.534.500 euro a carico dello Stato, 7.507.630 euro carico della Regione siciliana, 40.000.000 euro a carico della regione Calabria e 19.109.340 euro a carico della regione Puglia) e nuova occupazione diretta pari a 1.449 unità lavorative annue (ula);
con nota del 23 gennaio 2006, il ministero delle attività produttive ha sottoposto al Cipe la proposta di rettifica dei dati occupazionali e dell'ubicazione di alcune delle iniziative indicata nella citata delibera n. 84 del 2004;
in data 22 marzo 2006, il ministero delle attività produttive, oggi ministero dello sviluppo economico, veniva autorizzato dal Cipe a accettare le modifiche proposte da Sviluppo Italia turismo s.p.a. per la riduzione del piano di investimenti originario, la redistribuzione geografica delle risorse pubbliche impegnate e dell'occupazione totale prevista limitata a 1.203 unità lavorative annue (ula);
secondo quanto affermato da Sviluppo Italia turismo s.p.a. e dalla sua controllante Sviluppo Italia, la riduzione richiesta e poi concessa si rendeva necessaria sia per il rapido avvio degli investimenti proposti, rimuovendo quelle parti di programma previste lì dove maggiori erano le difficoltà di ordine amministrativo ed imprenditoriale, sia per riadeguare il volume degli investimenti alle prospettive di crescita del mercato nelle aree interessate dichiarate sempre da Sviluppo Italia turismo s.p.a. e dai suoi soci privati;
ad oggi, ad ormai quattro anni di distanza dalla prima proposta, Sviluppo Italia turismo s.p.a. non ha ancora avviato il programma di investimenti sul quale lo Stato ha impegnato e mantiene immobilizzate cospicue risorse;
nonostante i radicali cambiamenti imposti per legge dal Governo al vertice della capogruppo, per effetto - secondo quanto affermato dallo stesso Presidente
del Consiglio dei ministri - dell'inefficacia dell'azione di Sviluppo Italia, nulla risulta essere ancora efficacemente disposto per i vertici delle partecipate, con particolare riferimento a società come Sviluppo Italia turismo s.p.a. o Italia navigando, dove più di altre sono immobilizzati importanti progetti di sviluppo e cospicue risorse finanziarie pubbliche;
si ha ragione di dubitare, in forza di alcuni elementi che scaturirebbero da elaborazioni diffuse sul territorio, che vi sia una nuova progettazione di Sviluppo Italia turismo s.p.a.;
di dette finalità il vertice di Sviluppo Italia turismo s.p.a. e la direzione operativa di Sviluppo Italia, che coordina il programma, sembrerebbero essere consapevoli e non si sarebbe attivata nessuna verifica della coerenza tra le nuove ipotesi progettuali e la specificità del contratto di programma oggetto delle diverse delibere Cipe;
la diretta conseguenza di tali atteggiamenti è l'immobilizzo delle risorse finanziarie stanziate dal Cipe a danno delle aree interessate e dei programmi di sviluppo già deliberati;
la strategia attuata da Sviluppo Italia turismo s.p.a., alla luce dei continui rinvii nei programmi e della progressiva riduzione degli interventi nelle aree che più di tutte sono interessate da fenomeni di deficit di crescita, come quelle calabresi, sembrerebbe, secondo gli interpellanti, configurarsi come specificamente pensata per spostare risorse pubbliche verso attività di per sé già pienamente redditizie e, quindi, prive dei requisiti per essere ammesse a beneficiare del sostegno pubblico;
il suo management e la controllante Sviluppo Italia sarebbero pienamente consapevoli del metodo e delle finalità che realmente intendono raggiungere, proponendo programmi di sviluppo che di volta in volta vengono non avviati e poi puntualmente ridimensionati;
in base all'importanza che anche il Governo attribuisce allo sviluppo del settore turistico ed ai dati noti sulle positive ed esponenziali tendenze di crescita del settore, sembrano essere completamente destituite di ogni fondamento le proiezioni economiche presentate dal vertice della società di Stato per giustificare i continui rinvii e le revisioni del piano di sviluppo;
sembrerebbero esserci inadempimenti immotivati da parte dello stesso management, tali da rendere impossibile agli organismi amministrativi territoriali preposti il rilascio delle necessarie autorizzazioni amministrative, ancorché conclamate dagli stessi vertici al momento della presentazione delle domande di contributo -:
quali urgenti provvedimenti il Governo intenda assumere per verificare se il Governo sia pienamente informato delle attività svolte dai suoi uffici periferici locali e se abbia fornito in tal senso le necessarie informazioni agli uffici regionali competenti in materia per l'avvio del piano di investimenti di cui alle agevolazioni concesse, valutando se non si ravvisino all'interno dei fatti descritti elementi che giustifichino l'apertura nelle sedi opportune di approfondite verifiche sull'attività di Sviluppo Italia turismo e degli altri soggetti responsabili dei ritardi e delle possibili incoerenze tra revisione dei piano di investimenti ed il mantenimento della contribuzione pubblica.
(2-00433) «Galati, Adolfo, Ciro Alfano, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Compagnon, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Delfino, Drago, Forlani, Formisano, Galletti, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Peretti, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tassone, Tucci, Zinzi, Volontè, Giovanardi, Oppi, Tabacci, Vietti, Osvaldo Napoli, Paolo Russo».
(22 marzo 2007)