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Allegato B
Seduta n. 14 del 27/6/2006
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta orale:
FALOMI. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
41 lavoratori e lavoratrici del call center di Poste Italiane di Reggio Calabria vedranno scadere il proprio contratto di lavoro a tempo determinato in data 30 giugno 2006;
grande parte dei suddetti lavoratori sono stati impiegati nei precedenti 5 anni, attraverso modalità di lavoro precario;
l'azienda avrebbe proposto in sedi non formali la possibilità di rinnovare i contratti prevedendo una soluzione part-time, che comporterebbe una ulteriore diminuzione delle retribuzioni;
le organizzazioni sindacali hanno chiesto con forza la stabilizzazione del rapporto di lavoro per i 41 addetti al call center Poste Italiane di Reggio Calabria, in virtù della professionalità acquisita dai lavoratori e della natura ormai continuativa del servizio prestato da più 5 anni con le medesime mansioni e nei medesimi luoghi -:
se i Ministri interpellati sono a conoscenza di tale situazione;
quali iniziative intendono perseguire al fine di valorizzare la professionalità di questi lavoratori attraverso un percorso di stabilizzazione ormai non più rimandabile.
(3-00065)
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
la «Comunità Montana Valle Brembana» segnala il disagio provocato dalla chiusura a giorni alterni degli uffici postali di molti comuni della stessa, nonché dal perdurare per più giorni della mancata distribuzione della corrispondenza;
la chiusura degli uffici è causa, specialmente nei piccoli comuni, di forte disagio nei residenti, specialmente in quelli anziani, per i quali la posta funge da sportello bancario, oltre che per la riscossione della pensione. Inoltre, gli uffici postali di, comuni ubicati in aree montane particolarmente disagiate rappresentano un'insostituibile risorsa di comunicazione per le necessità non solamente del cittadino ma anche delle aziende;
la mancata consegna della posta può arrecare un grave danno al cittadino, trattandosi a volte di notifiche di atti o telegrammi;
la riduzione dell'orario di apertura del servizio postale durante il periodo estivo nei centri montani, che sono in gran parte mete turistiche, non favorisce, ma penalizza, lo sviluppo economico locale;
a fronte di ripetute segnalazioni dei disagi effettuate dal «Presidente della Comunità Montana della Valle Brembana» il 1o giugno 2006, la direttrice della filiale di Bergamo di Poste italiane ha inviato una lettera a tutti i Comuni della Valle in cui veniva garantita l'apertura degli uffici, grazie ad una razionalizzazione degli orari, nonché la puntuale consegna della corrispondenza;
nulla è cambiato, ma i disagi sembrano persistere ed aumentare, visto l'approssimarsi della stagione estiva, il Presidente della Comunità montana della Valle Brembana ha effettuato un sopralluogo scrupoloso su 38 comuni della Valle, riscontrando in 22 ritardi nelle consegne (quotidiani che portano la data di giorni passati), mancati recapiti, lunghe code presso gli sportelli, giorni di totale black out;
già nella passata legislatura l'interrogate aveva segnalato, senza ricevere risposta, le difficoltà di cui sopra con atto n. 4-16027 -:
quali iniziative intenda adottare affinché si salvaguardi il mantenimento e l'efficiente funzionamento degli uffici postali nelle aree montane della Valle Brembana;
quali misure intenda adottare affinché il Gruppo Poste Italiane non discrimini i piccoli comuni, seppur popolosi, a favore della sola logica economica e non sociale, come invece attiene all'etica di un'azienda che svolge un servizio indispensabili.
(4-00323)
CARUSO. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 29 luglio 2005 la polizia postale di Benevento, allarmando l'intero vicinato con modalità, secondo l'interrogante, del tutto incresciose, ha messo i sigilli all'impianto di trasmissione operante da Solopaca sul canale 36 uhf (non occupato da alcun concessionario per un raggio di oltre 20 km) con logo Dream Tv;
Dream Tv, da quando ha iniziato le trasmissioni a gennaio 2005, ha informato il comune e la provincia e ha sempre cercato di erogare gratuitamente servizi socialmente e/o culturalmente utili; a gennaio 2005 ha mandato in onda, oltre a numerosi servizi su feste locali, dei filmati della provincia e dato ampio spazio al mondo dell'associazionismo come Prometeo (in favore dei portatori di handicap) e Legambiente, in collaborazione con le scuole e i Tg locali;
per quanto concerne la collocazione legale delle «tv di strada» è in corso da tempo un dibattito pubblico sulla necessità di regolamentare l'attività di queste emittenti; tale dibattito è approdato nelle aule di Camera e Senato ed il 2 aprile 2003 il Ministro Gasparri, nell'ambito della discussione parlamentare sulla riforma del sistema radiotelevisivo italiano, ha accolto, su tale tema, un ordine del giorno, dove veniva riconosciuta l'importanza delle televisioni di strada;
in materia di tv di strada sono stati depositati inoltre alla Camera e al Senato
diversi progetti di legge finalizzati a regolamentare l'attività di queste tv al servizio di piccole comunità;
come avviene in molte altre città, le stesse amministrazioni locali di Benevento riconoscono alla tv di strada Dream Tv un particolare valore civico, infatti l'emittente funziona di fatto come una sorta di appendice di associazioni operanti nel settore del volontariato, del cosiddetto no-profit e di alcune istituzioni locali;
un provvedimento repressivo nei confronti della Dream Tv è stato, a giudizio dell'interrogante, quantomeno, inopportuno, considerando l'accoglimento con il quale il Governo ha riconosciuto implicitamente la funzione sociale e l'importanza per il pluralismo dell'informazione di realtà che attendono da tempo una regolamentazione per continuare a svolgere il proprio servizio a vantaggio delle comunità -:
di quali informazioni disponga il Governo sulla vicenda;
se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte a riconoscere la funzione sociale di tali emittenti.
(4-00350)