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Allegato B
Seduta n. 14 del 27/6/2006
TESTO AGGIORNATO AL 28 GIUGNO 2006
...
INFRASTRUTTURE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
sabato 24 giugno, nel cantiere di Augusta della costruenda autostrada Siracusa-Catania, si è verificato un gravissimo incidente che ha provocato la morte di un lavoratore e il ferimento di altri 14, di cui 2 gravi;
l'incidente, sulla base della prima ricostruzione dei fatti, sarebbe avvenuto per il cedimento di un pilone che ha provocato il crollo di un tratto di viadotto sovrastante;
l'incidente avrebbe potuto avere conseguenze ancora più tragiche se fosse avvenuto in un normale giorno lavorativo, anziché appunto di sabato, giorno in cui nel cantiere erano presenti un numero notevolmente ridotto di operai;
quanto avvenuto nel cantiere di Augusta non è certamente dovuto a fatalità, ma ad un errore umano, sulla cui natura sta indagando la magistratura ed è stata chiamata a pronunciarsi una apposita commissione ministeriale -:
se non ritenga necessario invitare l'Anas a vigilare sul general contractor, perché siano rafforzate le condizioni di sicurezza nei cantieri e siano evitati tempi di consegna troppo stringenti per le società di subappalto e il ricorso eccessivo allo straordinario per i lavoratori;
se non ritenga opportuno, alla luce di quanto è accaduto nel cantiere di Augusta, adottare iniziative normative volte a prevedere una temporanea moratoria del nuovo codice dei lavori pubblici, che entrerà in vigore a partire dal primo luglio, e che, soprattutto per quanto riguarda il ruolo del general contractor nell'organizzazione dei subappalti, solleva serie perplessità;
che cosa intenda fare per fugare le preoccupazioni dei lavoratori della costruenda
autostrada Siracusa-Catania, i quali, non del tutto a torto, temono che al danno provocato dall'incidente ed al conseguente sequestro del cantiere, possa aggiungersi, nel corso delle prossime settimane, anche la beffa della chiusura dei cantieri a seguito dell'esaurimento dei fondi a disposizione dell'Anas per il proseguo dei lavori.
(2-00031)
«Rotondo, Lumia, Leoluca Orlando, Lomaglio, Scotto, Dato, Realacci, Quartiani, Mariani, Marcenaro, Longhi, Tessitore, Fumagalli, Gianni Farina, Forgione, Aurisicchio, Piscitello, Sperandio, Iacomino, Fundarò, Raiti, Deiana, Cannavò, Falomi, Mario Ricci, Locatelli, Olivieri, Violante, Incostante, Ottone».
Interrogazioni a risposta immediata:
TASSONE, VOLONTÈ, MEREU, DIONISI, OPPI, MELE e ADOLFO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la rimozione di ruspe e scavatrici, che avrebbero dovuto effettuare i primi sondaggi per la realizzazione del maxi tunnel di Venaus, aumenta i dubbi sull'effettiva realizzazione della Tav;
il Commissario europeo ai trasporti Jacques Barrot ha dichiarato che «la Torino-Lione supera l'interesse di Italia e Francia, è una grande opportunità per tutta l'Europa» e che «non ci sono alternative possibili, ci sono solo benefici a lungo termine per tutta l'Europa, Val Susa e Maurienne comprese»;
il 4 luglio 2006 si terrà a Lione la conferenza intergovernativa italo-francese e la realizzazione della Tav sarà tra gli impegni prioritari dell'agenda;
nel corso di un incontro con la coordinatrice del corridoio 5, Loyola De Palacio, il Presidente del Consiglio dei ministri Prodi avrebbe chiarito la posizione del Governo nel proseguire nella realizzazione dell'opera, ritenuta prioritaria;
il Ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero ha, tuttavia, affermato che «nel programma sottoscritto da tutta l'Unione la Torino-Lione non è inserita come una priorità», mentre per il Sottosegretario dell'economia e delle finanze Paolo Cento «la Tav, così com'è, non passerà mai»;
secondo il Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi la Tav si farà, ma probabilmente si dovrà ripartire da zero;
dovrebbe tenersi giovedì 29 giugno 2006 l'annunciato tavolo politico sulla Tav alla presenza dei Ministri competenti e degli esponenti delle realtà locali;
la sospensione dei lavori della Tav fa temere per tutte le grandi opere in programma, soprattutto nel Nord del Paese;
la realizzazione della Torino-Lione aiuterebbe le piccole e medie imprese a tagliare i costi di trasporto e permetterebbe loro di investire in innovazione e di creare posti di lavoro. Non si può non considerare che le autostrade sono rimaste pressoché invariate, ma il traffico su gomma è aumentato del 71 per cento dal 1990, incrementando i rischi per la sicurezza e l'ambiente;
mentre in Italia si convocano tavoli di consultazione, la Francia sta sollecitando l'Unione europea a finanziare i suoi grandi progetti infrastrutturali, tra cui anche la Torino-Lione, in modo da anticipare le procedure per l'assegnazione delle risorse del budget europeo per le reti di collegamento trans-europee, che ammonta a 8 miliardi di euro -:
se non ritenga preoccupante e rischioso per l'interesse nazionale un ulteriore ritardo nella realizzazione del completamento della tratta ad alta velocità Lione-Torino, sia per la possibile perdita dei finanziamenti europei, sia perché la realizzazione del corridoio Ferrmed e Strasburgo-Bratislava costituirebbe un'alternativa
al corridoio 5, che taglierebbe fuori l'Italia dalle grandi linee di collegamento europee.
(3-00074)
OLIVA, REINA, DI MAURO, LEANZA e LO MONTE. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere se le dichiarazioni del Ministro interrogato apparse sul quotidiano Il Sole 24 ore del giorno 18 giugno 2006, relative ad una presunta classificazione per priorità delle 220 opere pubbliche strategiche inserite nel piano varato dal Governo Berlusconi, secondo la quale il ponte sullo stretto di Messina, in una graduatoria da 0 a 2, si collocherebbe al punto 3 e farebbe parte delle opere «botte piena e moglie ubriaca», ovvero delle opere da «libro dei sogni», rappresentino opinioni personali o corrispondano alla posizione dell'intero Governo.
(3-00075)
Interrogazione a risposta orale:
CACCIARI e SPERANDIO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
i fenomeni di magra eccezionale del fiume Po si stanno verificando con tempi di ritorno sempre più frequenti mettendo a rischio il deflusso minimo di acque necessario alla sua vita biologica;
le falde acquifere in tutta la pianura Padana continuano ad impoverirsi ed abbassarsi, di conseguenza, il cono salino di risalita delle acque marine rischia di compromettere le culture agricole nelle aree del Delta;
i prelievi autorizzati e non per usi civili, energetici, agricoli e industriali continuano ad aumentare;
le attività di escavazione hanno contribuito ad abbassare il livello dell'alveo del fiume;
le centrali termoelettriche installate lungo l'asta del fiume (in particolare quella di Polesine Camerini a Porto Levante) abbisognerebbero di quantità d'acqua ad uso raffreddamento incompatibili con le portate del fiume;
l'aumento delle concentrazioni di sostanze inquinanti nelle acque dei fiumi e delle falde nell'intero bacino idrografico mettono a rischio gli approvvigionamenti per usi idropotabili degli acquedotti al servizio di alcune decine di migliaia di persone residenti nella bassa pianura veneta -:
quale sia la situazione delle portate del fiume Po e quali siano le iniziative intraprese da parte dell'Autorità nazionale di bacino del fiume Po per porre rimedio alla grave crisi idrica in atto.
(3-00063)
Interrogazione a risposta in Commissione:
BENZONI, CODURELLI e MARANTELLI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
da mercoledì 30 maggio, a causa di un grave dissesto idrogeologico, che ha provocato vittime sulla autostrada svizzera a nord della galleria del San Gottardo, si è bloccato il traffico europeo sulla direttrice Amburgo-Reggio Calabria, una delle principali rotte nord-sud del trasporto di merci e di persone, che attraversa il Canton Ticino e la Provincia di Como;
sembra che l'interruzione debba prolungarsi almeno per tre settimane, data la gravità del dissesto;
la situazione sta determinando gravissimi disagi e difficoltà nei collegamenti tra Italia e centro-nord Europa, in particolare agli autotrasportatori italiani e stranieri, costretti a percorrere vie alternative (Brennero, Monte Bianco, Sempione, San Bernardino) con prolungamento dei percorsi, aumento dei costi, formazione di colonne, caos e intasamenti del traffico viabilistico;
ne consegue una situazione di emergenza anche per l'economia nazionale e locale, connessa sia ai trasporti che ai flussi turistici;
il disagio è aggravato dalla mancanza di informazioni ufficiali e da interventi per affrontare l'emergenza che dovrebbero essere assunti dall'Unità di crisi transfrontaliera che invece non si è ancora ad oggi riunita;
in proposito le associazioni del trasporto e spedizione della Provincia di Como: FITA CNA - ALSEA - Confartigianato Trasporti - FAI hanno predisposto una nota ufficiale -:
se non ritengano necessario assumere accordi con le autorità elvetiche per ridurre al minimo le difficoltà anche prevedendo la deroga o la limitazione del divieto di circolazione notturna, per ridurre i tempi di attraversamento dovendo essere prolungati i percorsi; la sospensione del pagamento della tassa sul traffico per il periodo di emergenza; l'accesso e l'uscita riservati al traffico locale, con destinazione Ticino.
(5-00033)
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
è in via di ratifica presso l'Unione europea il «terzo pacchetto normativo comunitario» sulle ferrovie, che comprende la Direttiva sulla sicurezza del trasporto ferroviario. Tale Direttiva prevede l'assegnazione ad organismi terzi delle seguenti funzioni:
rilascio del certificato di sicurezza;
ammissione in esercizio del materiale rotabile;
certificazione di sottosistemi ferroviari;
assegnazione delle capacità dell'infrastruttura ferroviaria;
la riallocazione delle precedenti funzioni comporta una ridefinizione da parte dei Paesi Membri del ruolo del gestore dell'infrastruttura nazionale;
il Governo ha annunciato l'imminente riforma del Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.a.;
il nuovo scenario normativo può costituire la premessa per l'istituzione di una Agenzia Nazionale che svolga le funzioni citate (Agenzia Nazionale per la sicurezza del trasporto ferroviario);
presso l'area ferroviaria di Firenze Osmannoro verrà realizzato un centro di sperimentazione, certificazione e ricerca ferroviaria di rilevanza europea, che ha come obiettivo primario la certificazione di sottosistemi ferroviari (investimento iniziale circa 65 milioni di euro, finanziato fino ai 105 milioni di euro);
Firenze, già candidata per la sede della European Railway Agency (E.R.A.), successivamente assegnata alla Francia, possiede sicuramente i requisiti e le strutture per ospitare la sede di tale Agenzia Nazionale. Le stesse motivazioni tecniche e storiche a sostegno della candidatura di Firenze a sede dell'E.R.A., già soggetto di due interrogazioni parlamentari (onorevole Migliori - al Presidente del Consiglio del 27 dicembre 2002, onorevole Pezzella - al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 giugno 2003), valgono a fortiori per la candidatura di Firenze a sede della predetta Agenzia Nazionale -:
se e quali iniziative anche normative il Ministro intenda assumere per istituire l'Agenzia Nazionale per la sicurezza del trasporto ferroviario, ed in particolare se sussistano condizioni ostative alla candidatura di Firenze quale sede nazionale dell'Agenzia.
(4-00317)
BENEDETTI VALENTINI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in coincidenza con l'insediamento operativo del nuovo Governo sale, dal
territorio interessato, con eccezionale e motivata forza, la richiesta che si sblocchino le procedure per l'appalto e l'affidamento dei lavori del tratto di strada Madonna del Ponte-Mocaiana della S.S. 219 Osteria del Gatto-Montecorona, in comune di Gubbio ed altri finitimi;
tale tratto di strada, per un importo di lavori contemplato in circa 28 milioni di euro, si pone come l'emergenza tra le emergenze in Umbria, a causa dell'inaccettabile numero di vittime che vi si determina, connesso anche all'ingolfamento del traffico pesante per la presenza di importanti industrie, e della precaria qualità della vita quotidiana che ne deriva per gli abitanti di tutti i centri toccati dall'arteria;
non si comprendono gli ulteriori ritardi dopo l'accordo intervenuto tra la Regione dell'Umbria e l'ANAS del 10 marzo 2005, mentre si registrano non tranquillizzanti segnali di inerzia della Giunta regionale, i cui rapporti politicamente tesi con l'Amministrazione Comunale di Gubbio non devono in alcun modo pesare sulla soluzione di un problema così acuto e fondamentale per lo specifico territorio;
il tratto Madonna del Ponte-Mocaiana, del resto, si pone anche in rapporto funzionale con il completamento della realizzazione di tutta la S.S. 219, intesa come una delle trasversali strategiche centro-italiane passanti per l'Umbria -:
quale sia lo stato procedurale dell'appalto e dell'affidamento dei lavori per il tratto di strada Madonna del Ponte-Mocaiana della «219» e quali risorse intenda il presente Governo riservare e destinare, nei tempi immediati, a tale opera;
se non ritenga il Governo di corrispondere alla domanda emergenziale che in proposito viene dalla popolazione e dai suoi rappresentanti istituzionali ed elettivi, facendo sì che l'esecuzione dei lavori stessi avvenga senza il benché minimo ulteriore ritardo, contribuendo così ad interrompere la sconcertante serie di eventi luttuosi cagionati dal tratto stradale di che trattasi.
(4-00327)
AURISICCHIO, GIUDITTA e BOFFA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con decreto ministeriale n. 7406/500/603/052006 in data 14 marzo 2006 a firma del Vice Ministro Ugo Martinat viene trasferita tutta l'attività amministrativa di competenza del Ministero relativamente agli eventi sismici 1980-1981 in Campania a due commissari straordinari nelle persone dell'ingegnere Luigi Da Silva nato a S. Agata dei Goti (Benevento) il 13 marzo 1948 e dell'ingegnere Cosimo Barbato nato a Napoli il 13 dicembre 1954;
i commissari straordinari hanno la responsabilità della gestione dei programmi di intervento per la riparazione e ricostruzione del patrimonio pubblico e privato;
le competenze assegnate ai commissari, tra l'altro, riguardano:
la redazione e l'approvazione di programmi di gestione delle risorse finanziarie assegnate ai comuni, alle province e agli altri enti locali della regione Campania e addirittura l'utilizzo delle stesse solo attraverso proprie ordinanze,
la possibilità di nominare propri delegati con poteri di firma,
la possibilità di dotarsi di una struttura organizzativa autonoma,
la possibilità di costituire commissioni di esperti e comitati tecnici,
l'assegnazione della progettazione e dell'esecuzione di tutti gli interventi a farsi,
l'assegnazione di studi preliminari e di studi di fattibilità,
la possibilità addirittura di derogare, previa specifica autorizzazione della
regione Campania - Assessorato ai lavori pubblici, dalle prescrizioni del T.U.76/90 e della legge 32/92;
il compenso per le attività dei commissari è stabilito in misura pari a quella di un assessore della giunta della regione Campania;
la spesa per l'espletamento dell'incarico e per sostenere le attività connesse graverà sulla quota del 4 per cento, finora riservata per le incombenze amministrative dei comuni, dei finanziamenti deliberati dal Cipe a favore dei comuni, delle province e degli altri enti locali;
con le disposizioni contenute nel richiamato decreto secondo gli interroganti, viene a ledersi l'autonomia dei comuni, delle province e degli altri enti locali e risultano annullate le loro esclusive competenze previste dalle leggi vigenti, sicché si è generata una diffusa protesta di tutti gli amministratori interessati come è testimoniato dalle note trasmesse alla regione Campania ed al Ministero;
secondo gli interroganti il decreto è illegittimo ed è in contrasto con le normative nazionali e regionali in materia di ricostruzione postsismica (T.U.76/90, legge 32/92, L.R. 20/2003 e successive) e viola le norme che regolano la istituzione dei commissariamenti;
tutto ciò premesso e vista la nota n.1488/UDCP/GAB del 20 giugno 2006 con la quale il Presidente della regione Campania on. Antonio Bassolino ha chiesto la revoca del decreto ministeriale a firma del vice Ministro Martinat -:
se non ritiene necessario, anche per accogliere le esplicite richieste in tal senso dei sindaci e degli amministratori, procedere alla revoca del sopra richiamato decreto ministeriale 7406 del 14 marzo 2006.
(4-00332)