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Allegato B
Seduta n. 141 del 4/4/2007
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INTERNO
Interrogazione a risposta in Commissione:
BARATELLA e NICCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a seguito delle convenzioni sottoscritte tra il Ministero dell'Interno, gli
Istituti di Patronato, la società Poste Italiane e l'Anci, a partire dall'11 dicembre 2006 è in vigore su tutto il territorio nazionale una nuova procedura finalizzata al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno e dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (già carta di soggiorno) per i cittadini stranieri; è stato al contempo previsto un nuovo tipo di permesso in formato elettronico;
tale innovazione dovrebbe consentire, tra l'altro, una semplificazione delle procedure amministrative di rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno per i cittadini extracomunitari, e dovrebbe altresì consentire tempi di definizione stimati in circa due mesi;
si registrano invece notevoli difficoltà nel rilascio dei permessi di soggiorno, tanto che, a distanza di quasi quattro mesi dall'avvio delle nuove procedure sono pochissimi i permessi consegnati, in ogni caso in quantità irrilevanti rispetto alle istanze presentate;
anche nelle situazioni in cui siano state positivamente completate tutte le procedure previste a scala locale, si registrano notevoli ritardi; problemi sembrano manifestarsi nelle operazioni di trasmissione dei dati e di stampa dei nuovi permessi;
ciò è causa di notevoli difficoltà per quei cittadini extracomunitari che in possesso di regolare permesso di soggiorno, ancorché scaduto ed in fase di rinnovo, debbano per varie ragioni lasciare il territorio italiano e successivamente farvi rientro; infatti questi cittadini devono evitare di transitare per i territori degli altri Stati appartenenti all'area Schengen, devono utilizzare la stessa frontiera in uscita ed in entrata, e comunque all'atto di lasciare lo Stato di appartenenza, in presenza di permesso di soggiorno scaduto, trovano gravi difficoltà presso gli uffici doganali;
se le problematiche emerse nell'avvio della nuova procedura per il rilascio ed il rinnovo dei titoli di soggiorno per i cittadini extracomunitari siano note al Ministro -:
quali iniziative intenda assumere o siano state assunte dal Ministro per affrontare i problemi riscontrati;
quali siano i tempi previsti per normalizzare la situazione e riportare la definizione della procedura nell'arco temporale delle stime effettuate;
(5-00920)
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il territorio della provincia di Trento ha visto nelle ultime settimane l'arrivo di un numero elevato di nomadi che si sono installati in accampamenti improvvisati, dando vita in poco tempo a delle vere e proprie baraccopoli ai margini della città;
la presenza di queste persone si è accompagnata a diffusi episodi di accattonaggio e di criminalità nei pressi della città di Trento che destano un serio allarme nella comunità locale;
l'ingresso in Italia di un numero consistente di nomadi è verosimilmente da mettersi in collegamento con l'entrata della Romania e della Bulgaria nell'Unione europea a partire dal 1o gennaio 2007, poiché in tali Paesi è molto forte la presenza di popolazioni Rom;
i Ministeri dell'interno e della solidarietà sociale hanno emanato la circolare congiunta n. 2 del 28 dicembre 2006, recante disposizioni sulla libera circolazione e l'accesso al mercato del lavoro a partire dal 1o gennaio 2007 dei cittadini rumeni e bulgari;
la circolare citata chiarisce che nei confronti di tali cittadini non trovano più applicazione le disposizioni sull'ingresso ed il soggiorno contenute nel Testo unico sull'immigrazione, bensì le norme contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n. 54 del 2002;
dal 1o gennaio 2007 i cittadini rumeni e bulgari possono perciò circolare liberamente nei Paesi dell'Unione europea, godendo dei diritti previsti dall'articolo 18 del Trattato istitutivo della Comunità europea. Non saranno più sottoposti alla normativa prevista dal decreto legislativo 28 luglio 1998, n. 286 e potranno richiedere la carta di soggiorno direttamente alle Questure competenti o tramite gli uffici postali;
i fatti sopra segnalati evidenziano la necessità che il Governo italiano tenga conto e non sottovaluti i problemi e gli oneri che i Comuni interessati da questi massicci arrivi di popolazioni Rom si trovano a dover affrontare -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti segnalati, se disponga di dati sugli arrivi dei Rom nella città di Trento e sul territorio italiano dall'inizio dell'anno, se non ritenga di dover assumere iniziative volte a porre sotto controllo il fenomeno che, oltre ad avere riflessi sull'ordine pubblico, determina un impatto significativo sui flussi di immigrazione verso il Trentino e verso l'Italia.
(4-03184)
ASCIERTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge 27 settembre 2006, n. 260, recante misure urgenti per la funzionalità dell'amministrazione della Pubblica Sicurezza, il Governo ha accolto, nella seduta del 10 ottobre 2006, l'ordine del giorno 9/1704/1, a firma degli Onorevoli Santelli, D'Alia e Ascierto, così come riformulato in corso di seduta su richiesta dell'Onorevole Minniti, in qualità di rappresentante del Governo, con il quale si impegnava il Governo a «verificare la possibilità di assumere tre candidati risultati idonei al concorso interno per dieci posti per l'accesso al ruolo dei commissari della Polizia di Stato, indetto con decreto ministeriale dello febbraio 2005»;
il concorso di cui si tratta è un concorso interno per titoli ed esami, indetto con decreto ministeriale 1o febbraio 2005, a dieci posti per l'accesso al ruolo dei Commissari della Polizia di Stato, che, tra l'altro, contrariamente alla prassi attuata nei precedenti analoghi concorsi, non sarebbero ancora stati avviati al corso di formazione;
giova ricordare che, causa la cronica carenza di personale appartenente ai ruoli dei Commissari della Polizia di Stato, in passato si è sempre provveduto, per i concorsi analoghi, mediante disposizioni di legge o decreti ministeriali, ad avviare anche gli idonei non vincitori di precedenti graduatorie ancora valide, ad integrazione di posti resisi disponibili per allargamento o per defezioni improvvise;
lo scorso anno, ad esempio, all'esito della sopra menzionata procedura, dopo che i dieci vincitori del concorso interno erano già stati avviati alla frequenza del prescritto corso di formazione presso l'Istituto Superiore di Polizia, nel mese di gennaio 2006, a seguito di alcune defezioni verificatesi subito dopo l'inizio del prescritto corso di formazione da parte di soggetti vincitori del concorso pubblico, sono stati convocati degli idonei non vincitori, in numero di cinque unità;
questo ed altri casi confermano che la prassi costante dell'Amministrazione è quella di scorrere le graduatorie fino ad esaurimento delle stesse;
inoltre, nell'ultima tornata concorsuale, contrariamente a quanto ci si potesse aspettare visti i precedenti e le procedure oramai ricorrenti, sono stati avviati al relativo corso di formazione soltanto 47 unità su 50 previste: 10 unità provenienti dal concorso interno e soltanto 37 unità (non esistono idonei) sui 40 posti previsti dal concorso pubblico, e, quindi, ben tre sono le unità in meno rispetto alle acclarate esigenze di organico che erano state fissate in cinquanta unità, e che sono proprio in numero corrispondente agli idonei della graduatoria tuttora valida, determinandosi così la situazione di cui
all'oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, così come del citato ordine del giorno 9/1704/1 e dell'interrogazione a risposta scritta 4-02499 presentata dall'Onorevole Santelli nella seduta del 7 febbraio 2007 -:
quali siano gli intendimenti del Ministro in ordine ai fatti esposti in premessa, se siano state espletate le verifiche previste dall'ordine del giorno citato, e quali iniziative intenda assumere al fine di poter avviare quanto prima i tre soggetti risultati idonei al concorso indetto con decreto ministeriale 1o febbraio 2005 al relativo corso di formazione.
(4-03190)
CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 giugno 2005, n. 3442, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n. 139 del 17 giugno 2005, sono state emanate ulteriori misure urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare i danni conseguenti ai gravi fenomeni eruttivi e agli eventi sismici, connessi all'attività vulcanica dell'Etna nel territorio della provincia di Catania, verificatisi nel mese di ottobre 2002;
l'articolo 1, comma 2, stabilisce che la sospensione dei versamenti dei contributi e premi prevista dall'articolo 5 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2002, n. 3254, e successive modificazioni, si applica nei confronti dei «datori di lavoro privati» aventi sede legale od operativa nei comuni interessati;
secondo la circolare dell'Inpdap n. 23 del 27 novembre 2006 sono da ritenersi esclusi dalla sospensione dei contributi tutte le Amministrazioni pubbliche (punto 2.1) e, pertanto i dipendenti dell'Arma dei Carabinieri, dell'Aeronautica militare, della Marina Militare e della Camera di Commercio cui erano state applicate le modalità operative previste dalle circolari degli enti previdenziali;
l'articolo 2, comma 1, dell'ordinanza n. 3442/2005 stabilisce, inoltre, che gli enti previdenziali disciplinano le modalità di recupero dei contributi sospesi, che devono essere restituiti da parte dei datori di lavoro privati aventi sede legale od operativa nei comuni interessati «mediante rate mensili pari al numero dei mesi interi di durata della sospensione»;
l'ordinanza, al successivo comma 3, abroga espressamente le disposizioni previste dall'articolo 5 della precedente ordinanza n. 3254/2002 che determinava le modalità della riscossione dei contributi previdenziali in «rate mensili pari a otto volte i mesi interi di durata della sospensione»;
di fatto è oggi possibile concedere a tutti i datori di lavoro iscritti, ove richiesta, una rateizzazione massima di 24 rate a fronte delle 128 rate prima previste dall'ordinanza n. 3254/2002 e dalla nota informativa Inpdap n. 4 del 28 gennaio 2003;
il T.A.R. Sicilia - sezione distaccata di Catania - a seguito di ricorso presentato dai Vigili del Fuoco e dalla Guardia di Finanza, con sentenza n. 95/2006 ha annullato l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 giugno 2005, n. 3442, dichiarando l'obbligo per l'Inpdap all'immediata restituzione delle somme illegittimamente trattenute;
tale sentenza è stata confermata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia con l'ordinanza n. 402/2006 -:
se non ritenga opportuno conformarsi a quanto disposto dal giudice amministrativo, applicando con urgenza i benefici relativi alla sospensione dei versamenti dei contributi ai dipendenti del Ministero dell'interno che avevano la residenza o che prestavano la loro attività lavorativa nel territorio della Provincia di Catania interessati dai fenomeni eruttivi e dagli eventi sismici dell'ottobre 2002, ciò in ossequio alle ordinanze e ai provvedimenti in vigore prima dell'emanazione dell'ordinanza
n. 3443, n. 2005, i quali prevedevano un piano di rientro della durata massima di 128 rate.
(4-03201)
BALDELLI e GIRO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sempre più spesso molti automobilisti lamentano la riduzione dei tempi di passaggio dalla luce gialla alla luce rossa dei semafori;
la questione è stata sollevata, da ultimo, anche dall'associazione dei consumatori «Codacons»;
tale riduzione rappresenta un pericolo per la sicurezza stradale visto che comporta una riduzione notevole del tempo di reazione di frenata degli automobilisti e quindi difficilmente compatibile con le esigenze di alcune categorie di automobilisti, soprattutto con riguardo alle persone anziane;
secondo la Corte di Cassazione, i Photored F.17, gli apparecchi che fotografano chi attraversa un incrocio con il semaforo che emette luce rossa, sono uno strumento inidoneo ad assicurare una corretta rivelazione del fatto illecito (sez. II civile, sentenza 17 novembre 2005 n. 23301);
in particolare, secondo la Suprema Corte, l'attendibilità di una rilevazione fotografica può entrare in crisi ove si pensi all'ipotesi, esemplificativa, di coda di autoveicoli che non consenta al mezzo che abbia legittimamente impegnato l'incrocio di attraversarlo tempestivamente, perché la rilevazione fotografica, inquadrando solo una parte del locus, ne impedirebbe la visione completa e giustificatrice del presunto illecito stradale; id est l'apparecchiatura di rilevazione, fotografando solo un momento del presunto fatto illecito e da una sola angolazione prospettica, non è pienamente attendibile, laddove si pensi ad ipotesi (coda di auto, transito di animale sulla via, incidente commesso da altri, passaggio improvviso di pedoni, ecc.) in cui è necessaria una visione più completa, idonea a scriminare, pienamente, l'autore della presunta infrazione. In altri termini, l'apparecchiatura di rilevazione fotografica causa un visus limitato e, per ciò solo, non del tutto attendibile ex se;
la riduzione dei cosiddetti tempi di arancio dei semafori, insieme alla problematiche concernenti gli apparecchi Photored F.17, ha fatto lievitare in maniera considerevole il numero delle multe elevate ai trasgressori del divieto di passaggio in presenza del segnale rosso del semaforo;
gli unici beneficiari di questa spiacevole situazione, che vede la categoria degli automobilisti sempre più vessata, sia economicamente che psicologicamente, sono i Comuni che incassano i soldi delle multe elevate grazie al suddetto meccanismo -:
se il Governo non intenda intervenire per monitorare e ridurre l'uso a pochi casi ritenuti necessari ai fini della sicurezza stradale e dello scorrimento del traffico, da parte dei Comuni, degli apparecchi Photored F.17 e di altri simili, e per ristabilire un tempo più ampio di durata standard della luce gialla dei semafori;
se il Governo non intenda intervenire per imporre ai Comuni di segnalare in modo chiaro e comprensibile agli automobilisti la presenza di dispositivi di rilevazione automatica presso l'incrocio.
(4-03204)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si apprende che lo scorso giovedì 29 marzo 2007 si è verificata l'evasione di sette clandestini dal centro di permanenza temporanea di Bologna;
tale fuga fa seguito ad un'altra verificatasi domenica 18 febbraio 2007 dallo stesso Centro. In quella occasione una ventina di clandestini inscenarono una richiesta di intervento di soccorritori per un malore di uno di loro e riuscirono a
sfondare un cancello di recinzione; nonostante l'intervento delle forze dell'ordine alla fine si sottrassero al trattenimento nel centro di permanenza ben dodici immigrati clandestini, lasciando un carabiniere contuso a seguito degli scontri;
i fatti sopra descritti facevano seguito ad un'altra evasione avvenuta la settimana precedente, allorché alcuni clandestini sfondarono una grata posta sul tetto della camerata, riuscendo a fuggire dopo essersi nascosti dietro i cassonetti dell'immondizia posti sul piazzale della caserma Chiarini;
i fatti sopra illustrati sono già stati oggetto di una precedente interrogazione la n. 4-02702 presentata in data 22 febbraio 2007 ed ancora in attesa di risposta;
nonostante la situazione di allarme determinata dalla frequenza di fatti come quelli illustrati, il Governo non pare intenzionato a porre un freno al fenomeno, ma anzi le misure ventilate si muovono in una direzione opposta;
risulta infatti che il Governo abbia intenzione di chiudere, a breve, quattro centri di permanenza tra i quali quello di Bologna, teatro dei fatti di cui sopra, ed i centri di Brindisi, Ragusa e Torino;
la presenza di immigrati clandestini nel nostro Paese sembra destinata ad aumentare in considerazione del fatto che il Governo italiano ha manifestato l'intenzione di giungere, sulla scorta delle risultanze dell'indagine condotta sui Centri di permanenza temporanea dalla Commissione De Mistura, ad un superamento di queste strutture, passando attraverso un graduale svuotamento di tutte quelle categorie di persone per le quali si ritiene non ci sia più necessità di mantenere il trattenimento;
il trattenimento nei centri di permanenza temporanea, secondo la Commissione De Mistura, dovrebbe ridursi ai soli clandestini definiti «irriducibili», che ostacolano la propria identificazione o rifiutino l'offerta del rimpatrio assistito;
a fronte dei fatti sopra illustrati e della situazione di allarme sull'immigrazione clandestina, della quale le cronache ci forniscono quotidiana testimonianza, le iniziative del Governo, sulla riforma della disciplina dei permessi di soggiorno, della cittadinanza e sui flussi di ingresso, si muovono in una direzione opposta a quella del contrasto all'immigrazione clandestina, soprattutto se si ritenesse di dare seguito agli orientamenti espressi dalla Commissione De Mistura, per ciò che attiene ai CPT -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra illustrati, quali siano i dati in possesso del Governo sulle evasioni dai CPT verificatesi negli ultimi due anni e quali siano le iniziative che intenda assumere in ordine ai centri di permanenza temporanea attualmente esistenti e più in generale per il contrasto dell'immigrazione clandestina.
(4-03215)