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Allegato B
Seduta n. 141 del 4/4/2007
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DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
MELONI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296, «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» (legge finanziaria 2007), al comma 519 dell'articolo 1, prevede che, per l'anno 2007, una quota pari al 20 per cento del fondo di cui al comma 513 sia destinata
alla stabilizzazione a domanda del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge, che ne faccia istanza, purché sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge;
il medesimo comma stabilisce, inoltre, che le amministrazioni continuano ad avvalersi prioritariamente del personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215 e successive modificazioni, in servizio alla data del 31 dicembre 2006, nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione;
per gli ufficiali in ferma prefissata (AUFP) che abbiano prestato servizio per trenta mesi e in procinto di congedarsi non ricorrono i presupposti per l'applicazione della citata disposizione;
il 22 marzo 2007, allo scadere dei trenta mesi di ferma, si sarebbero dovuti congedare gli ufficiali in ferma prefissata del VI corso AUFP dell'Arma dei Carabinieri, ma questi sono stati trattenuti provvisoriamente in servizio per altri due mesi per esigenze operative legate al controllo del territorio;
detto mantenimento in servizio non è, tuttavia, sufficiente per far conseguire agli ufficiali interessati i requisiti previsti dalla legge finanziaria, a meno che sia loro concessa la possibilità di accedere alla ulteriore ferma di dodici mesi prevista dall'articolo 24 del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215;
nella stessa situazione si troveranno anche gli AUFP del VII e dell'VIII corso, i quali si congederanno, rispettivamente, il 2 luglio e il 20 dicembre 2007;
la ferma annuale è stata in larga parte concessa ai primi cinque corsi AUFP ed in taluni casi anche anticipatamente rispetto alla scadenza naturale;
la concessione della ferma di dodici mesi per gli ufficiali consentirebbe loro di ricadere nell'ambito di applicazione del comma 519 della legge n. 296/2006 e di poter mirare, pertanto, ad una stabilizzazione definitiva;
appare assai inspiegabile che degli ufficiali, i quali - dopo trenta mesi di servizio - hanno acquisito sul campo competenze e professionalità e per cui lo Stato ha investito tempo e risorse finanziarie, siano costretti a tornare a casa, senza peraltro sbocchi concreti per il futuro;
si tratta, nella maggioranza dei casi, di un patrimonio umano e professionale che non deve essere disperso e che può essere impiegato efficacemente per le più svariate esigenze da parte dei rispettivi comandi;
assolutamente illogica, poi, la circostanza che vengano indetti - in contemporanea a questa «fuoriuscita» - ulteriori concorsi per ricoprire i medesimi ruoli e funzioni con evidente aggravio delle spese per l'addestramento di nuovo personale -:
se non ritenga opportuno intervenire con urgenza al fine di risolvere la problematica esposta in premessa nella direzione del mantenimento in servizio per altri dodici mesi degli ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei Carabinieri delle Forza Armate e del Corpo della Guardia di Finanza, creando così i presupposti per l'avviamento delle procedure di stabilizzazione di cui al comma 519 della legge finanziaria.
(4-03193)
MINASSO e MENIA. - Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in data 27 marzo 2007 alcuni organi di stampa hanno riportato una notizia estremamente grave: il piccolo cimitero di Luhansk, in Ucraina sudorientale, che ospita i resti di 202 soldati italiani morti nella seconda guerra mondiale, è stato
profanato da macchine e ruspe utilizzate per costruire le fondamenta di un centro commerciale di tre piani;
a denunciare la vicenda è stato Yuriy Yenchenko, Presidente del Centro per la Storia, la Solidarietà e i Diritti Umani di Luhansk che ha chiesto l'interruzione immediata dei lavori;
allo stato attuale il cantiere è stato bloccato ma da quanto riportano le fonti giornalistiche, la situazione avrebbe determinato forti tensioni tra le parti;
il Presidente del Centro per la Storia la Solidarietà e i Diritti Umani ha affermato che addirittura non gli è permesso di entrare nel cimitero. Contestualmente all'arrivo delle ruspe, ha iniziato a scavare, portando alla luce delle ossa, e ha tentato di spiegare ai rappresentanti di Spetstekhnika (la società incaricata dei lavori) quanto sia irriguardoso il loro comportamento;
la vicenda è aggravata dal fatto che non si ha la minima idea di dove saranno composte le spoglie dei nostri soldati, visto che non risulterebbe neanche una catalogazione; stando alle notizie riferite dal Commissariato Generale Onoranze ai Caduti di Guerra, nel 2001 sono stati esumati i resti di 14 soldati noti e di un militare ignoto, mentre agli altri corpi non è stato associato alcun nome;
è inaudito che di quanto è avvenuto non sia stata avvisata la commissione cimiteriale di Luhansk, che ha affermato di non sapere nulla e di non poter agire in alcun modo per impedire lo scempio;
è inconcepibile che un Paese civile come l'Ucraina non dimostri il minimo rispetto per la memoria di soldati caduti in guerra ed invece permetta che si verifichino situazioni in cui per un mero interesse economico si passi sopra (nel senso letterale del termine) a qualsiasi principio morale;
una situazione analoga pare si sia verificata già negli anni Settanta, quando era stato approvato un progetto che prevedeva di edificare sullo stesso cimitero addirittura un palazzo di dieci piani; ma all'epoca la notizia aveva provocato l'immediata reazione delle autorità italiane che erano riuscite a bloccare l'iniziativa immobiliare con una nota di protesta;
sembrerebbe che il Commissariato Generale Onoranze ai Caduti di Guerra, venuto a conoscenza della situazione solo in un momento successivo, sia intenzionato a contattare la propria sede diplomatica in Ucraina per approfondire la questione -:
se le autorità diplomatiche e di governo siano state attivate e nel caso di risposta affermativa, a che punto siano le trattative, in particolar modo quelle eventualmente intraprese dal Commissariato Generale Onoranze ai Caduti di Guerra, precisando comunque che qualsiasi dialogo dovrà tendere a bloccare definitivamente la realizzazione del progetto perché, è bene precisarlo, solo in questo modo si potrà dimostrare rispetto per i Soldati Italiani che hanno combattuto e hanno trovato la morte in terra straniera e che hanno diritto ad una degna sepoltura.
(4-03203)