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Allegato B
Seduta n. 144 del 16/4/2007
...
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
MARTUSCIELLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la strada statale 90 attraversa tutti i Comuni che si affacciano sulla Valle del Cervaro e mette in collegamento la Campania con la Puglia, le aree industriali e produttive dell'Arianese con quelle del Cervaro e della Capitanata; è certamente un'arteria importante per l'economia e per lo sviluppo della zona;
circa un anno fa una frana invase la carreggiata, bloccando la circolazione; da allora la strada statale 90 è ancora chiusa al traffico;
gli amministratori locali, ritenendo che il problema potesse essere risolto rapidamente dagli enti preposti, si impegnarono ad attivare un percorso alternativo che ha ceduto poco dopo il momentaneo utilizzo poiché si trattava di strada originariamente riservata al transito dei veicoli leggeri;
per affrontare l'emergenza fu stanziata la somma di due milioni di euro, ma finora nessun lavoro è stato avviato -:
se i lavori di ripristino e riaggiustamento della Statale 90 potranno essere finalmente intrapresi per porre fine al gravissimo problema che sta danneggiando fortemente l'economia pregiudicando lo sviluppo dei territori della Valle del Cervaro.
(4-03276)
ROTONDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nel mese di dicembre del 2005 presso la Presidenza del Consiglio fu sottoscritto tra il Governo della Repubblica, la Regione Sicilia, i sindacati dei lavoratori, l'associazione degli industriali chimici e le imprese interessate, tra cui l'Eni e l'Erg, l'accordo di programma sulla chimica siracusana;
tale accordo stabiliva, insieme alla fermata della linea produttiva del clorosoda, il rilancio e lo sviluppo del polo petrolchimico di Priolo-Augusta, attraverso la realizzazione di due nuovi impianti (uno di glicole etilenico e l'altro di ipoclorito di sodio) e di un parco tecnologico in collegamento con le università siciliane per lo sviluppo delle piccole e medie imprese;
erano previste, inoltre, la realizzazione, all'interno del porto di Augusta, di un rigassificatore da parte della Erg, e una
serie di interventi di bonifica e risanamento ambientale delle aree dismesse;
per facilitare l'attuazione dell'accordo il governo centrale si impegnava a mettere a disposizione 160 milioni di euro e la regione siciliana 60 milioni;
tale accordo arrivava dopo una vertenza, durata cinque anni, sulla base di una proposta tecnica elaborata dall'Osservatorio Nazionale sulla chimica;
a quasi un anno e mezzo di distanza dalla firma sono stati chiusi gli impianti per i quali l'accordo prevedeva la fermata, ma non sono stati ancora avviati gli investimenti sostitutivi e di sviluppo concordati;
l'unico investimento confermato è quello del rigassificatore, che la comunità siracusana considera giustamente più un contributo del territorio allo sviluppo economico nazionale che una contropartita ai tagli produttivi effettuati dall'Eni e dalla Dow Chemical;
solo nello scorso mese di febbraio, dopo una serie di aspre agitazioni, sono stati convocati a Palazzo Chigi il Comitato paritetico nazionale, e al Ministero dello Sviluppo Economico l'Osservatorio Nazionale sulla chimica, per fare il punto sullo stato di attuazione dell'accordo;
c'era l'impegno a convocare entro il 15 marzo una nuova riunione a Palazzo Chigi per affrontare nel merito i problemi aperti;
all'origine del ritardo nella convocazione del nuovo incontro c'è il palese tentativo delle imprese firmatarie (a cominciare dall'Eni, che finora è stato il soggetto che più ha tratto vantaggio dall'accordo) di far saltare il complesso disegno di politica industriale a suo tempo concordato;
di pari passo con l'incertezza sul rispetto dell'accordo di programma, cresce la tensione nelle fabbriche e la preoccupazione nei sindacati e nella classe dirigente locale a tutti i livelli;
il polo petrolchimico di Priolo-Augusta, oltre ad essere il maggiore complesso industriale esistente in Sicilia, rappresenta l'asse attorno a cui ruota l'intera vita economica della provincia di Siracusa, la quale paga duramente, non da oggi, lo scotto del declino della chimica e non intende e non può arretrare ulteriormente nel proprio tenore di vita -:
se non ritengano di dover energicamente sollecitare le imprese firmatarie, Eni in testa, a un comportamento più costruttivo e più rispettoso dello spirito e della lettera dell'accordo di programma sulla chimica siracusana;
se non ravvisino, in ogni caso, la necessità di dar seguito all'impegno preso e di convocare in tempi brevi un nuovo incontro alla Presidenza del Consiglio o al Ministero dello sviluppo economico, per cominciare a rimuovere gli ostacoli che hanno impedito finora la corretta attuazione dell'accordo.
(4-03290)