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Allegato B
Seduta n. 145 del 17/4/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
ogni anno, sulle strade del nostro Paese, numerosissime persone perdono la vita, producendo un costo umano e sociale talmente elevato - pari a 35 miliardi di euro l'anno - da fare della riduzione del numero degli incidenti stradali in Italia uno degli obiettivi politici principali della nostra nazione;
nonostante lo scopo indicato dal terzo programma di azione della Commissione europea «Dimezzare il numero delle vittime della strada nell'Unione europea entro il 2010: una responsabilità condivisa» - Bruxelles, 14 maggio 2003 - imponga all'Italia, quale Stato dell'Unione europea, di attuare una drastica politica di riduzione del numero dei morti e dei feriti per incidenti stradali, il nostro Paese è ancora, purtroppo, molto lontano dal raggiungimento di tale obiettivo, a differenza di quanto è possibile constatare in molti altri Paesi europei, quali Francia, Spagna, Germania e Inghilterra, dove l'adozione di politiche pubbliche continue ed organiche contro l'incidentalità stradale ha prodotto nel corso di pochi anni risultati apprezzabili;
in Italia, secondo i dati registrati dall'Istat, nell'anno 2005 - a volte non riassuntivi di tutti gli incidenti effettivamente accaduti sulle nostre strade in quanto non esiste obbligo per i troppi organi di polizia stradale di numerare i relativi dati - nell'ambito del territorio nazionale si sono verificati quotidianamente 617 incidenti stradali, che hanno causato mediamente la morte di 15 persone ed il ferimento di altre 860, per un dato complessivo annuale di 225.078 incidenti, 5.426 decessi e 313.727 soggetti che hanno subito lesioni di diversa gravità;
sebbene in Italia il numero degli incidenti stradali sia diminuito, confermando il trend positivo certificato dall'Istat nel 2004, il fine settimana rimane il momento di maggiore pericolosità, poiché si è registrato che i giovani, soprattutto quelli tra i 18 e i 32 anni, si mettono alla guida dei veicoli in totale stato di ebbrezza;
inoltre, secondo i dati in possesso di polizia e carabinieri, la fascia oraria notturna nella quale si è riscontrata la più alta percentuale di conducenti in stato d'ebbrezza - il 19,7 per cento dei controllati - è quella tra le quattro e le sei del mattino, che è la fascia oraria in cui è stato rilevato, in media, il più alto tasso alcolemico nei conducenti positivi. Durante i controlli, polizia stradale e carabinieri hanno denunciato 729 conducenti per guida sotto l'influenza di stupefacenti, ritirando complessivamente 18.778 patenti di guida e 10.662 carte di circolazione;
pur tuttavia, è da segnalarsi, a questo proposito, che nel corso degli anni 2002-2004 solo il 3 per cento degli italiani è stato controllato con lo strumento dell'etilometro, rispetto al 16 per cento della media europea ed al 38 per cento di atri Paesi, quali la Francia, dove si effettuano 7-8 milioni di controlli l'anno, o la Spagna (3-4 milioni l'anno), mentre in Italia il numero si attesta intorno ai 200.000 controlli, dato che, rapportato all'esistenza di circa 35 milioni di soggetti patentati, può essere interpretato come una probabilità di controllo dei soggetti patentati, in media, ogni 175 anni;
il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e degli incidenti stradali che in gran parte ne derivano ha subito nel corso di queste ultime settimane un notevole peggioramento e ha fatto registrare ben 268 vittime, con un totale di 9.745 incidenti;
gli incidenti stradali, secondo i dati forniti dal ministero dei trasporti e dalla polizia stradale, dipendono nel 70 per cento dei casi da errore umano;
nonostante l'entrata in vigore, il 1o luglio 2003, della patente a punti, del patentino e di altre norme già previste dalla legge delega di riforma del codice della strada, la legge n. 85 del 2001, varata durante la XIII Legislatura, e nonostante il nuovo codice della strada sia stato modificato durante la XIV Legislatura con riforme «a spezzatino» quasi dieci volte, il problema della sicurezza stradale non è stato mai affrontato in modo «continuo», «organico» e «sistematico», tanto da mancare, ad oggi, un qualsiasi organo di indirizzo e controllo sulle politiche per la sicurezza stradale;
in particolare, l'introduzione della patente a punti e del patentino, per sortire l'effetto deterrente desiderato, avrebbe dovuto essere accompagnata da una riforma organica e complessiva del nuovo codice della strada, nonché dall'adozione di politiche pubbliche tese a creare un vera cultura della sicurezza stradale, ad esempio attraverso il finanziamento del piano nazionale della sicurezza stradale, istituito dalla legge n. 144 del 1999, mai rifinanziato durante la XIV legislatura e solo di recente rimpinguato con la legge finanziaria per il 2007;
in passato, o per motivi legati alla tutela della riservatezza dei dati personali, o per motivi legati al ritardo nell'adozione dei provvedimenti attuativi delle norme di legge, o per la diffusione di una male intesa cultura dell'esercizio e della tutela delle libertà individuali, non si sono potute adottare misure efficaci per contrastare il fenomeno dell'incidentalità stradale, come lo strumento del controllo a distanza dei veicoli;
in ogni caso, per quanto riguarda le cosiddette «stragi del sabato sera», non sarà certo con l'adozione di misure antiproibizionistiche o di blocco della circolazione stradale che potrà essere sconfitto il cosiddetto fenomeno giovanile del «nomadismo notturno», ma solo attraverso la diffusione di una vera cultura della sicurezza stradale e l'adozione di interventi di forte impatto a livello sociale ed economico e l'inasprimento dei controlli e delle sanzioni per coloro che violano le norme del codice della strada;
da questo punto di vista, il recente rifinanziamento del piano nazionale sulla sicurezza stradale rappresenta un primo segnale positivo, proprio perché il piano recepisce un'esigenza segnalata nella prima relazione al Parlamento sullo stato della sicurezza stradale (1998), che evidenziava «l'opportunità di predisporre un piano nazionale per la sicurezza stradale consistente in un sistema articolato di indirizzi, di misure per la promozione e l'incentivazione di piani e strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori di reti stradali, di interventi (infrastrutturali, di prevenzione e controllo, normativi e organizzativi), di strumenti per migliorare la conoscenza dello stato della sicurezza e della sua evoluzione»,
impegna il Governo:
ad adottare iniziative tese ad aumentare i finanziamenti per il piano nazionale per la sicurezza stradale, in linea con il volume di investimenti in sicurezza realizzato dalla maggior parte dei Paesi dell'Unione europea;
ad adottare iniziative volte ad aumentare gli stanziamenti finanziari per la polizia stradale, auspicando la realizzazione di un piano straordinario di controlli e di attività di prevenzione sulle strade, finalizzato a contrastare alla radice il fenomeno dell'incidentalità stradale dovuto all'assunzione di bevande alcoliche;
ad adottare provvedimenti urgenti volti a rendere effettivamente obbligatorio l'insegnamento dell'educazione stradale nelle scuole, come previsto dalla legge;
ad adottare provvedimenti tesi a modificare le modalità di rilascio delle patenti di guida, con l'avvio di corsi di guida sicura obbligatori per il rilascio della patente per gli utenti della strada che violano le norme della circolazione stradale;
ad adottare iniziative volte a istituire un'agenzia nazionale per la sicurezza stradale, al fine di affrontare con il necessario coordinamento di quanti hanno responsabilità statali la materia relativa alla sicurezza stradale, diventata per il numero di vittime mortali e per il costo sociale derivante dagli incidenti una vera e propria emergenza sociale;
a prevedere l'obbligo per tutti i titolari di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi tempo, intrattenimenti pubblici, congiuntamente all'attività di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, di esporre, all'entrata o all'uscita dei locali, cartelli che riproducano in maniera concisa e pregnante le quantità delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza.
(1-00145) «Fabris, Satta, Cioffi, Capotosti, D'Elpidio, Affronti, Adenti, Del Mese, Giuditta, Li Causi, Morrone, Picano, Rocco Pignataro, Rossi Gasparrini».