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Allegato B
Seduta n. 145 del 17/4/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
in data 1o febbraio 2007, il Sottosegretario D'Antoni, rispondendo ad un atto di sindacato ispettivo riguardante le condizioni tariffarie per l'approvvigionamento di energia elettrica a favore delle imprese del Sulcis Iglesiente, riferiva che: «in data 22 gennaio 2007 è pervenuta una lettera a firma del direttore generale della Commissione europea. In tale lettera - pur nel presupposto che non dovrebbero esser autorizzati aiuti al finanziamento agli utenti, salvo che in circostanze davvero eccezionali - viene dato atto testualmente dell'eccezionalità dell'attuale situazione infrastrutturale della Sardegna che legittima la Commissione ad autorizzare aiuti, ponendo peraltro limiti operativi a tali aiuti e suggerendo soluzioni di mercato da adottare nel prossimo futuro per risolvere il problema dell'alto costo dell'energia elettrica sull'isola. Si provvederà quindi a breve ad ulteriori e necessari approfondimenti tecnico-giuridici sulla proposta formulata dalla Commissione»;
il Sottosegretario D'Antoni concludeva che «avendo ricevuto questa risposta, pensiamo che i provvedimenti adottati con la legge n. 80 del 2005 possano finalmente, con i dovuti aggiustamenti tecnici, andare in porto»;
a distanza di due mesi da quella risposta non si hanno notizie riguardo ai provvedimenti annunciati dal Governo -:
quale sia lo stato della situazione e se non ritenga di provvedere rapidamente all'emanazione dei citati provvedimenti al fine di non deludere le legittime attese delle imprese e dei lavoratori che dopo l'annuncio del Governo attendono dallo stesso una coerenza di comportamenti.
(2-00466) «Mereu, Oppi, Volontè».
Interrogazioni a risposta immediata:
D'ELPIDIO - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
con il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, è stata imposta a tutti gli operatori telefonici l'abolizione dei costi fissi di ricarica, al fine dichiarato «di favorire la concorrenza e la trasparenza delle tariffe, di garantire ai consumatori finali un adeguato livello di conoscenza sugli effettivi prezzi del servizio, nonché di facilitare il confronto tra le offerte presenti sul mercato»;
tale misura è risultata essere tra le più apprezzate e attese dai consumatori, stanchi di doversi sobbarcare oneri non corrispondenti al servizio effettivamente ricevuto, e ha per questo contribuito a rafforzare la fiducia degli italiani verso questo Governo, che ha fatto della tutela dei consumatori uno degli assi portanti della sua politica economica;
tutti gli operatori di telefonia mobile, dopo aver inutilmente tentato di contrattare una dilazione della norma, o quantomeno un suo scaglionamento, si sono adeguati alla nuova disciplina, ma da più parti, in particolare dalle associazioni dei consumatori, si era paventato il rischio che un tale adeguamento risultasse meramente
fittizio, potendo gli operatori in questione modificare i piani tariffari vigenti, al fine di recuperare quanto perso con l'abolizione dei costi di ricarica;
ciò si è purtroppo puntualmente verificato, col risultato di uno scenario estremamente confuso, in cui alcune tariffe sono state modificate, altre cancellate e sostituite con delle nuove, in alcuni casi andando addirittura a modificare i contratti stipulati in precedenza;
di conseguenza, il fine della trasparenza delle tariffe posto dal citato decreto-legge rischia di essere vanificato dalle manovre attuate dagli operatori telefonici per recuperare i costi di ricarica, considerato che gli utenti che intendono cambiare operatore o attivare una nuova sim devono ora districarsi in una vera e propria «giungla di prezzi»;
a ciò si aggiunga il comprensibile sconcerto dei consumatori, soprattutto di coloro costretti a subire la modifica dei vecchi contratti, che si sentono così, beffati e chiedono al Governo di intervenire per impedire simili forme di rivalsa da parte degli operator telefonici -:
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, alla luce di quanto descritto in premessa, al fine di impedire che la norma per l'abolizione dei costi di ricarica venga di fatto aggirata, con danno per i consumatori, attraverso manovre di rialzo dei prezzi attuate dagli operatori telefonici.
(3-00811)
PORFIDIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la questione meridionale rappresenta ancora un vulnus profondo per lo sviluppo e la competitività del «sistema Italia»;
in un contesto economico e produttivo profondamente mutato rispetto al passato, con nuovi e più stringenti vincoli internazionali, il ritardo del Mezzogiorno è uno del problemi fondamentali che il nostro Paese è chiamato obbligatoriamente ad affrontare ed a risolvere definitivamente;
lungi dall'essere esclusivamente una questione economica, quella meridionale è una questione politica ma prima di tutto culturale; manca, cioè, nel Sud del nostro Paese il sufficiente radicamento di quello spirito d'impresa che ha caratterizzato lo sviluppo dell'area mitteleuropea del nostro continente;
da diversi anni si è materializzata sempre più concretamente la possibilità di facilitare il radicamento d'impresa nelle sue diverse forme nel Sud d'Italia, attraverso incentivi economici di varia natura, alcuni anche di origine europea;
si è verificato, però, troppo spesso che diversi soggetti beneficiari di tali finanziamenti non abbiano, però, corrisposto al loro conseguente utilizzo; i finanziamenti, cioè, sono stati incassati senza che le attività imprenditoriali per le quali erano stati richiesti si radicassero sul territorio o in alcuni casi senza neanche che queste venissero impiantate;
il Governo ha recentemente rilanciato il suo impegno ad investire ed erogare importanti risorse per il rilancio del Meridione;
è un impegno di fronte ai quale esiste il dovere di evitare qualsiasi spreco di risorse e di energie -:
quali atti intenda assumere per controllare in maniera peculiare ed efficiente che i finanziamenti erogati a favore della nascita e del rafforzamento di attività imprenditoriali nel Sud d'Italia vengano effettivamente utilizzati per il loro scopo.
(3-00812)