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Allegato B
Seduta n. 145 del 17/4/2007
TESTO AGGIORNATO AL 18 APRILE 2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale eroga mensilmente circa 410.000 pensioni a cittadini italiani residenti all'estero (di vecchiaia, reversibilità, eccetera);
in questi giorni molti di detti pensionati italiani residenti all'estero sono stati informati dagli istituti bancari presso i quali riscuotono la prestazione, che dal mese di maggio il pagamento della pensione sarà effettuato da un altro istituto bancario;
gli estensori della predetta informazione non hanno fornito informazioni sulla identità dell'ente che provvederà nel merito. In alcuni casi viene addirittura riferito che non si conoscono le modalità di pagamento della pensione in futuro;
gli Enti di Patronato stanno ricevendo numerosissime telefonate e accessi ai propri uffici, da parte di persone allarmate che chiedono notizie in merito;
non risulta che l'INPS abbia emanato disposizioni al riguardo, mentre risulta invece che l'affidamento del servizio di pagamento delle prestazioni INPS ai beneficiari residenti all'estero sarebbe stato oggetto di appalto europeo fin dall'anno scorso -:
quali iniziative intenda assumere codesto Ministero affinché l'INPS possa rimediare tempestivamente a questo ritardo e cosa intende fare per porre rimedio alla generale situazione di disorientamento creatasi, in particolare per quei pensionati che hanno una assoluta necessità anche di somme modeste per i bisogni elementari di sussistenza.
(2-00468) «Narducci, Marino, Margiotta, Samperi, Betta, Tremaglia, Bucchino, Benzoni, Spini, Benvenuto, Amendola, Allam, Napoletano, De Angelis, Cinzia Maria Fontana, Bellanova, Bellillo, Vico, Codurelli, Mattarella, Garofani, Gentili, Franci, Lenzi, Leddi Maiola, Pertoldi, Vichi, Ottone, Volpini, Froner, Bressa, Piro, Motta, Farinone, Calgaro, Pinotti, Fedi, Gianni Farina, Romagnoli, Ferrigno, Bafile, Barbi, Monaco, Ranieri, De Brasi».
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
sembra che secondo le valutazioni Istat nel nostro Paese ci siano circa 4 milioni di lavoratori in nero, con un'incidenza che dovrebbe, quindi, aggirarsi sul PIL intorno al 25 per cento;
secondo l'agenzia delle entrate l'evasione fiscale sembrerebbe aggirarsi intorno ai 100 miliardi di euro all'anno, per un importo che si avvicinerebbe al 7 per cento del PIL;
da notizie di stampa si apprende che il costo degli infortuni sul lavoro in termini economici, per non parlare di quello umano si potrebbe stimare intorno ai 40 miliardi di euro all'anno;
nel primo trimestre dell'anno 2006 è risultato irregolare circa l'80 per cento
delle aziende sottoposte a controllo, a fronte del 74 per cento dello stesso periodo dell'anno precedente;
sono cresciuti i contributi evasi accertati, passando dai circa 200 milioni di euro del primo trimestre dell'anno 2005 a circa 218 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno 2006;
l'Istat stima i morti d'incidenti sui luoghi del lavoro in circa 1.200 all'anno;
negli ultimi periodi si è assistito ad un crescendo impressionante ed inaccettabile di «morti bianche» che hanno determinato la severa reazione del Capo dello Stato, il quale ha invitato a provvedere immediatamente e non solo ad esprimere rammarico;
uno dei punti cardine del programma del Governo è quello della lotta alla diffusa illegalità nel mondo del lavoro, rimarcata autorevolmente dalla massima Carica istituzionale dello Stato, soprattutto con riferimento agli incidenti sul lavoro;
appare, perciò, assolutamente necessario potenziare le strutture preposte al controllo delle condizioni di sicurezza e di legalità nei luoghi del lavoro mediante una maggiore dotazione di risorse operative e l'incremento degli organici preposti al controllo;
nell'anno 2004 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali aveva bandito un concorso pubblico per esami a complessivi 795 posti di ispettori del lavoro, area funzionale C, posizione economica C2, per i suoi uffici periferici ubicati in 16 regioni;
in seguito alla procedura concorsuale sono risultati 795 vincitori e 902 idonei, collocati nelle rispettive graduatorie regionali di partecipazione;
il Ministero aveva portato altresì a conclusione il concorso pubblico per 75 posti di ispettore tecnico del lavoro (ingegneri), con 23 idonei;
da allora, pur svolgendo con perizia i loro compiti, i nuovi ispettori non hanno potuto materialmente far fronte all'emergere dilagante del fenomeno del lavoro nero, cosicché appare necessario ed urgente rinforzare l'organico degli ispettori, ricorrendo a coloro che sono risultati idonei nelle procedure concorsuali predette;
tale esigenza è stata già affrontata nella Legge Finanziaria dello Stato per l'anno 2007, che ha autorizzato il Ministero all'immissione in servizio fino a 300 unità degli idonei del concorso per ispettori amministrativi;
risulta che l'autorizzazione contenuta nella Legge Finanziaria sia stata attuata solo in parte, con l'assunzione di sole 242 unità, che a distanza di tre mesi non sono state ancora immesse in servizio -:
quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere per fronteggiare lo spaventoso fenomeno degli incidenti sul lavoro in termini di risorse operative, di aggiornamento professionale, di coordinamento tra le strutture;
se il Ministro intenda adottare iniziative, eventualmente anche normative, perché il Ministero del lavoro e della previdenza sociale sia autorizzato ad utilizzare interamente le graduatorie attualmente in vigore, assumendo la totalità degli idonei (630 circa) delle procedure concorsuali di cui si è detto nelle premesse, sia per gli ispettori del lavoro amministrativi che per quelli tecnici, così da consentire la copertura delle carenze in organico in tutte le regioni italiane, peraltro nell'ambito della previsione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del mese di febbraio 2007, che autorizza l'assunzione per il triennio 2007-2009 di 6.485 unità pressi i vari Ministeri.
(2-00469) «Palomba, Donadi».
Interrogazione a risposta immediata:
PAGLIARINI, DILIBERTO, SGOBIO, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, DE ANGELIS, GALANTE, LICANDRO, NAPOLETANO, FERDINANDO
BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA, VACCA e VENIER. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la tragica sequenza delle morti sul lavoro ha assunto negli ultimi giorni una dimensione davvero drammatica: solo nei primi mesi del 2007 si sono registrati 167 morti su un totale di 132.972 incidenti. Nel 2006 gli infortuni sono stati circa 1 milione e 1280 i morti (con un incremento dell'11 per cento sul 2005): un vero e proprio bollettino di guerra, indegno per un Paese civile;
il 13 aprile 2007 il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge delega al Governo per l'emanazione di un testo unico per il riassetto e la riforma della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Un testo importante che finalmente riordina la legislazione sulla sicurezza sul lavoro, ponendo mano, tra l'altro, alla riformulazione e all'adeguamento del sistema delle sanzioni, al rafforzamento del ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, alla razionalizzazione e coordinamento delle strutture centrali e territoriali di vigilanza e all'applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza a tutti i settori e a tutti i lavoratori, indipendentemente dal rapporto di lavoro subordinato o autonomo che li lega all'imprenditore;
con questo provvedimento il Governo inizia a dare corso alla battaglia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che è battaglia di civiltà. Si tratta di una priorità frutto di un impegno del Governo teso a mettere in campo ogni iniziativa necessaria a sconfiggere la piaga degli infortuni sul lavoro;
tuttavia, vi è l'urgenza di porre un freno immediato al fenomeno degli incidenti sul lavoro e di stroncare la piaga delle cosiddette «morti bianche», facendo proprio l'appello del Presidente della Repubblica. Il riassetto normativo citato ha tempi di approvazione precisi legati all'iter della legge delega prima e all'emanazione dei decreti legislativi poi. È necessario, pertanto, un provvedimento d'urgenza finalizzato all'aumento immediato degli ispettori addetti al controllo, quantificabili in almeno mille unità, al fine di contrastare in maniera efficace il fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro;
il ministero del lavoro nel 2004 ha bandito un concorso per esami per complessivi 795 posti di ispettori del lavoro, area funzionale C, posizione economica C2, per i suoi uffici periferici ubicati in sedici regioni; la procedura concorsuale ha determinato 795 vincitori e 902 idonei non dichiarati vincitori, collocati nelle rispettive graduatorie regionali di partecipazione. Nonostante l'incremento dell'organico, con i 795 nuovi ispettori, la situazione relativamente alla dimensione del fenomeno del lavoro nero e dell'incidenza degli infortuni, spesso mortali, rimane intollerabile. Tant'è che con la legge finanziaria per il 2007 il Governo ha disposto un ulteriore ampliamento di organico, attingendo dalla graduatoria degli idonei, limitando, però, l'assunzione a 242 unità di personale a causa della mancanza di fondi;
considerata la gravità della situazione, appare urgente rafforzare maggiormente l'organico degli ispettori del lavoro. In questa direzione va anche la presa di posizione del Ministro interrogato. che ha dichiarato al quotidiano La Stampa del 15 aprile 2007: «Chiederò al Governo di sbloccare i fondi già stanziati per gli ispettori del lavoro perché possano intensificare i controlli»-:
se non ritenga il Governo di adottare iniziative urgenti tese a far scorrere interamente le graduatorie regionali attualmente in vigore, assumendo la totalità degli idonei della procedura concorsuale di cui sopra, affinché il personale risultato idoneo, quantificabile in circa 600 unità, possa essere immediatamente assunto al fine di divenire subito operativo e realizzare i controlli sui posti di lavoro necessari a contrastare la piaga del lavoro nero, degli infortuni e delle morti bianche.
(3-00815)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MISTRELLO DESTRO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 19 ottobre 2005, nell'ambito del cosiddetto progetto «Iride», l'Agenzia delle entrate ha bandito un concorso volto all'assunzione, a livello nazionale, di 1.500 funzionari per l'espletamento di attività amministrativo-tributaria;
al termine della procedura concorsuale, nel giugno 2006, l'amministrazione finanziaria ha provveduto ad effettuare le prime assunzioni e nel contempo sono entrate in vigore le relative graduatorie di merito temporanee, per un periodo non superiore a 18 mesi;
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007) ha prorogato il termine di scadenza delle suddette graduatorie al 31 dicembre 2008;
il comma 530 dell'articolo 1 della citata legge ha disposto che una parte delle nuove assunzioni di personale dell'amministrazione economico-finanziaria sia destinata alle Agenzie fiscali, al fine di potenziare l'azione di contrasto dell'evasione e dell'elusione tributaria, richiamando a tal proposito l'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 203 del 2005 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2005, che prevede la possibilità di utilizzare graduatorie formatesi a seguito di procedure selettive già espletate;
l'Agenzia delle entrate, così come confermato dal direttore generale della stessa dottor Romano, in data 21 marzo 2007, in sede di audizione presso la 6a Commissione permanente Finanze e tesoro del Senato, è intenzionata ad indire un nuovo bando di concorso che provocherebbe la decadenza delle graduatorie di cui in premessa;
gli idonei non assunti, inseriti nelle graduatorie, costituitisi in apposito Comitato, evidenziano la legittima aspettativa di assunzione attraverso le normali procedure di scorrimento delle graduatorie;
infine, un eventuale nuovo concorso si porrebbe in contraddizione col programma elettorale dell'attuale esecutivo, incentrato sulla lotta all'evasione e agli sprechi nella pubblica amministrazione per le notevoli spese che esso comporterebbe -:
quali iniziative intenda adottare al fine di evitare che, attraverso l'indizione di un nuovo concorso, vengano elusi i principi di economicità, efficienza, efficacia, equità e trasparenza, ai quali deve uniformarsi l'amministrazione pubblica nell'esercizio della propria attività.
(5-00937)
FUGATTI e BODEGA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
già lo scorso 6 marzo gli interroganti chiedevano al, Ministro dello sviluppo economico se il governo fosse a conoscenza della pesante incertezza che da tempo oramai aleggia sopra la manifattura tabacchi, di Borgo Sacco, alla luce delle intenzioni della BAT di chiudere due dei tre stabilimenti, di manifattura tabacchi attualmente operativi - Chiaravalle, Lecce e Rovereto - per mantenere in Italia una sola fabbrica;
in quella occasione gli interroganti medesimi, nel ricordare lo sviluppo produttivo dei tre stabilimenti, sottolineavano l'importanza di evitare la chiusura di uno stabilimento di «eccellenza» come quello di Rovereto;
per quanto concerne i livelli occupazionali si ricorda che la Manifattura tabacchi, di Borgo Sacco attualmente occupa circa 150 lavoratori, di cui ozia cinquantina esterni e gli altri contrattualizzati;
risulta che la Bat, la British american tabacco (la Multinazionale subentrata al Monopoli di Stato e, quindi all'ETI) renderà pubblico il piano in merito alla scelta degli stabilimenti che intenderà mantenere nel Vecchio Continente, Italia compresa, entro il prossimo mese di maggio; tuttavia voci ufficiose riportano la presenza di
pressioni «politico-governative» su quella che, per un semplice calcolo di mercato, dovrebbe apparire la scelta più ragionevole;
pare, infatti, che se dipendesse solo da Bat la preferenza ricadrebbe su Rovereto, in quanto è la sede più vicina all'Europa e pare sia anche l'azienda più affidabile ed efficiente tra quelle oggi attive;
ciononostante, sempre secondo voci ufficiose, il problema del Mezzogiorno e la promessa di questo Governo di portare lavoro al Sud pare siano di importanza superiore alle ragioni oggettive di mercato -:
quanto riscontro trovino nella realtà le notizie «di corridoio» riportate in premessa e, in caso di chiusura della Manifattura di Borgo Sacco, quali misure il Governo intenda adottare a salvaguardia dei livelli occupazionali per circa 137 lavoratori, considerato che su un totale di circa 150 solo una decina sono a ridosso dei 40 anni di contributi per poter accedere al pensionamento.
(5-00939)