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Allegato B
Seduta n. 147 del 19/4/2007
PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:
BRIGUGLIO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Gallodoro, penultimo in Sicilia per consistenza demografica e distante dai centri abitati più popolati, non può assolutamente essere privato della Scuola dell'infanzia per il ruolo sociale che questa riveste nel contesto comunitario e locale;
occorre evitare il trauma del trasferimento dei bambini in altro Comune e alle famiglie i gravi disagi conseguenti;
è stata inoltrata una petizione popolare in tal senso al Dirigente dell'U.S.P. di Messina -:
se il Ministro, in deroga ai parametri ordinari, intenda assumere le iniziative necessarie affinché sia garantito almeno un turno quotidiano della Scuola dell'infanzia nel Comune di Gallodoro a tutela dei diritti dei minori e delle esigenze delle famiglie ivi residenti.
(4-03354)
TOLOTTI, FERRARI e DELBONO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Brescia si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
nella provincia di Brescia l'entità del fabbisogno pregresso è stata stimata dai dirigenti scolastici in parecchi milioni di euro;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione, che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Brescia e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03367)
CINZIA MARIA FONTANA. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Cremona si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda pure molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
-46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
-72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
-53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della Provincia di Cremona e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03368)
MISIANI, LOCATELLI e SANGA. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Bergamo si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto
i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il, pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
nella provincia di Bergamo l'entità del fabbisogno pregresso è stata stimata dai dirigenti scolastici in circa 6 milioni di euro;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione, che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Bergamo e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03369)
GHIZZONI e MIGLIOLI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Modena si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
-46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
-72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
-53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
in particolare, nella provincia di Modena il maggior fabbisogno assomma a:
supplenze per 2005: 1.172.770,97 euro;
supplenze per 2006: 8.193.718,85 euro;
totale per supplenze: 9.366.419,82 euro;
esami di Stato da 2003 a 2006: 1.222.573,56;
ore eccedenti 2006: 201.037,89;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola,
mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio dei Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Modena e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03370)
BENZONI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Como si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
-46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
-72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
-53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
nella provincia di Como l'entità del fabbisogno pregresso è stata stimata dai dirigenti scolastici in circa 4.000.000 di euro;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1 marzo 2007, può dare un vantaggio a
breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito-:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Como e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03374)