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Allegato B
Seduta n. 148 del 23/4/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
MARINELLO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è allarmante e grave la situazione che si è venuta a creare nel comune di Bidona e nei comuni limitrofi per la richiesta di accorpare gli uffici dei Giudici di pace del predetto comune con l'ufficio di Ribera,
non tenendo affatto conto della volontà apertamente contraria manifestata dalle istituzioni locali e dalla popolazione che vedono negli uffici giudiziari un importante punto di riferimento;
in particolare i sindaci di Bivona, di Alessandria della Rocca, di Cianciana e di S. Stefano Quisquina hanno espresso il loro parere negativo sull'accorpamento degli uffici dei Giudici di pace che costituiscono un importante e fondamentale presidio giudiziario per l'amministrazione della giustizia delle zone suddette;
è da considerare che i locali dell'Ufficio del Giudice di pace di Bivona sono nuovi, in buono stato e dotati di tutte le strutture necessarie perché i Giudici di pace possano svolgere al meglio la loro funzione;
è improponibile la scelta di accorpare gli uffici dei Giudici di pace dei comuni di Bivona e di Ribera visto che anche le istituzioni locali a partire dai sindaci dei comuni interessati si sono impegnati a mettere a disposizione le risorse necessarie per poter fare fronte alle spese ordinarie degli uffici;
l'interrogante è particolarmente allarmato per le supposte decisioni del Ministro che più volte in sede parlamentare aveva manifestato l'intenzione di non procedere allo smantellamento degli uffici giudiziari, ma, al contrario di rafforzare i presidi giudiziari per garantire una migliore e più efficiente amministrazione della giustizia;
è da sottolineare che il predetto accorpamento degli uffici dei Giudici di pace determinerebbe condizioni disagiate per gli utenti della zona data la viabilità fortemente carente che non consentirebbe di raggiungere con celerità l'ufficio del Giudice di pace;
l'interrogante tiene a sottolineare che l'accorpamento dei suddetti presidi giudiziari comporterebbe un arretramento dello Stato nel contrasto alla criminalità mafiosa, fenomeno atavico che colpisce la nostra terra e che abbisogna, al contrario, della presenza forte e continua dello Stato e degli uffici giudiziari per scoraggiare eventuali infiltrazioni criminali che inciderebbero gravemente sulla sicurezza dei nostri concittadini -:
quali siano allo stato le decisioni del Ministro in ordine all'accorpamento degli uffici dei giudici di pace dei comuni di Bivona e di Ribera e, se nel caso si arrivi alla grave decisione di accorpare i predetti presidi giudiziari, se non ritenga che tale decisione contrasti con i punti programmatici del suo dicastero che tendono ad una migliore efficienza ed efficacia dell'amministrazione della giustizia e anche in relazione alle sue dichiarazioni, concretatesi in provvedimenti legislativi, sulla riduzione dei tempi dei processi, che richiedono, per poter essere attuate, la presenza sul territorio di presidi giudiziari, infatti non si possono velocizzare i tempi dei processi se poi, al contempo, si diminuiscono gli uffici giudiziari;
se non sia necessario, al contrario, visto l'impegno dei sindaci, come detto in premessa, a sostenere le spese di funzionamento per gli uffici giudiziari, evitare l'accorpamento perché i cittadini possano ottenere una giustizia più celere e più efficace.
(4-03388)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in Calabria, purtroppo, è ingente il numero di omicidi che risultano impuniti, giacché pur nel tempo, non si riesce ad individuarne i responsabili;
dopo l'omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale, dottor Francesco Fortugno, si chiede a gran voce l'individuazione dei mandanti, dimenticando, però, di chiedere, altresì, che vengano accelerate le indagini relative agli altri omicidi verificatisi in Calabria;
il 1o marzo del 2002, in un agguato di chiaro stampo mafioso, veniva ucciso l'avvocato Torquato Ciriaco di Lamezia Terme;
le indagini sull'omicidio dell'avvocato Ciriaco, professionista molto noto in Città e che intratteneva rapporti professionali o di amicizia con molti imprenditori della zona e rappresentanti delle forze politiche calabresi, sono apparse subito complicate;
la stessa Commissione Parlamentare Nazionale Antimafia del tempo aveva invano tentato di contribuire alle stesse indagini;
l'indagine dell'omicidio Ciriaco è di competenza della D.D.A. di Catanzaro; purtroppo, però, anche a detta dei familiari, l'inchiesta sembrerebbe arenata, forse per carenza di uomini della Polizia Giudiziaria locale -:
se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, assumere urgenti iniziative al fine di rafforzare le strutture della D.D.A. di Catanzaro, anche al fine di assicurare la più celere soluzione delle indagini in corso citate in premessa.
(4-03400)