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Allegato A
Seduta n. 149 del 24/4/2007
MOZIONE META ED ALTRI N. 1-00147 SULLA SICUREZZA STRADALE IN COINCIDENZA CON LA SETTIMANA MONDIALE PROCLAMATA DALLE NAZIONI UNITE
(Sezione 1 - Mozione)
La Camera,
premesso che:
come ha sottolineato l'allora Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nell'ottobre del 2005, in occasione dell'istituzione della «prima settimana mondiale della sicurezza stradale» che si svolgerà dal 23 al 29 aprile 2007, «gli incidenti stradali uccidono ogni anno nel mondo 1,2 milioni di persone e ne feriscono milioni e milioni. Essi sono la seconda maggior causa di morte per la popolazione di età tra 5 e 25 anni, con impatti devastanti sulle famiglie e sulle comunità. Fortunatamente, vi è una crescente consapevolezza del fatto che le lesioni da incidente stradale possono essere prevenute. La sicurezza stradale non nasce dal caso. La sicurezza stradale si realizza attraverso gli sforzi convinti di molti individui e di molti settori della società, Ministri dei trasporti, della salute, dell'educazione, fornitori di servizi per la salute, associazioni automobilistiche, educatori, studenti, assicuratori, costruttori di veicoli, mezzi di comunicazione e vittime di incidenti stradali e le loro famiglie».
dalla «relazione dello stato della sicurezza stradale», presentata al Parlamento il 22 luglio 2005, si evince che in Italia, tra il 1973 ed il 2002, gli incidenti stradali hanno causato circa 230 mila morti e 7 milioni di feriti. Nell'ultimo anno di cui si dispone di dati completi ed esaustivi, nel nostro Paese si sono verificati 224.553 incidenti che hanno coinvolto quasi 428.000 automobili e causato 322.225 vittime, di cui 5.625 sono decedute (3.739 conducenti, 1.164 passeggeri e 710 pedoni), di cui 1.133 donne e 4,492 uomini. I decessi di giovani tra i 18 e 24 anni sono stati più di mille, leggermente inferiori a quelli registrati tra le persone di più dì 65 anni;
un bilancio inaccettabile, sia dal punto di vista morale che economico, di fronte al quale il Parlamento deve necessariamente mostrarsi unito nel sostenere e non è più possibile continuare parlare di «fatalità», perché la maggior parte degli incidenti possono essere evitati. Per queste ragioni è necessaria una netta inversione di tendenza ed un chiaro messaggio, anticipatore di una politica di forti investimenti, in favore della sicurezza, della formazione delle persone e del potenziamento dei controlli sulle strade. Se questo non avvenisse, l'Italia non sarebbe in grado di raggiungere l'obiettivo comunitario di dimezzamento del numero delle vittime entro il 2010, come stabilito dal programma di azione europea varato nel 2000;
l'introduzione della patente a punti, da tutti voluta ed auspicata, ha rappresentato in Italia un formidabile strumento, tanto da ridurre il numero dei morti del 20 per cento, il cui effetto di deterrenza, purtroppo, si è andato progressivamente esaurendo nel tempo. Oggi il tasso italiano di riduzione delle vittime degli incidenti stradali è inferiore a quello medio europeo e si sta purtroppo progressivamente contraendo. Per queste ragioni è necessaria oggi una nuova e forte azione
volta a combattere quella che possiamo definire una vera e propria «violenza stradale»;
la prima settimana mondiale della sicurezza stradale indetta dall'Onu sarà focalizzata sui «giovani utenti della strada», di età compresa tra 0 e 25 anni. È pertanto doveroso, in ragione del rilievo che assume, porgere particolare attenzione al fenomeno delle cosiddette «stragi del sabato sera», che nel nostro Paese rappresentano la prima causa di morte dei giovani. Negli ultimi dieci anni hanno perso la vita, il venerdì e il sabato notte, circa 8.000 giovani tra i 18 e i 30 anni e decine di migliaia hanno subito lesioni permanenti. Le cause del fenomeno sono complesse e molteplici ma riguardano soprattutto il consumo di droghe e di sostanze psicotrope e l'abuso di alcool;
la maggior parte degli incidenti che accadono nei giorni feriali colpiscono i lavoratori che vanno o tornano dal lavoro. L'alto richiamo ripetuto nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica ci vede tutti impegnati fortemente anche su questo fronte;
maggioranza ed opposizione hanno chiaramente dimostrato, nel corso della discussione generale dell'atto Camera n. 2480, la volontà di voler intervenire unitariamente e con risolutezza sulla sicurezza stradale,
impegna il Governo:
a dare seguito agli indirizzi già approvati dal Consiglio dei ministri per il raggiungimento dell'obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime, come stabilito dal «programma di azione europeo del 2000»;
a definire le azioni strutturali che possono incidere sulla sicurezza stradale a partire dagli interventi sulle strade a maggior rischio e, nell'immediato, per superare, anche in via legislativa, gli impedimenti all'attuazione degli interventi in materia di sicurezza stradale, già definiti con le regioni nel 2004, ai sensi dell'articolo 32, comma 3, della legge 17 maggio 1999, n. 144;
a verificare la piena attuazione dell'articolo 142, comma 2, del codice della strada, che obbliga gli enti proprietari delle strade ad adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari, nonché a dare piena attuazione all'osservatorio sulla sicurezza stradale e a valutare l'opportunità di prevedere possibili ulteriori strutture di coordinamento in materia, che abbiano anche competenze sull'introduzione di divieti alla circolazione da parte degli enti locali;
a promuovere una serie di azioni ad efficacia rapida, quali: l'incremento dei controlli, adeguandoli ai livelli europei, l'avvio dell'educazione stradale nelle scuole, la revisione di alcune norme del codice della strada e il miglioramento della formazione dei guidatori e degli stessi formatori delle autoscuole;
ad assumere iniziative e provvedimenti normativi volti a dettare ulteriori e specifiche disposizioni mirate ai neopatentandi, ai neopatentati e alla messa in sicurezza della mobilità sulle due ruote;
a promuovere, anche attraverso il coinvolgimento degli amministratori locali, delle associazioni delle famiglie delle vittime della strada e delle associazioni dei gestori degli esercizi di ritrovo e di intrattenimento, azioni di sensibilizzazione a favore dei giovani sui temi della prevenzione e della sicurezza della circolazione stradale, anche promuovendo l'impiego da mezzi di trasporto pubblico collettivo per il trasferimento dei giovani presso i luoghi di divertimento;
a stimolare le case costruttrici a continuare a investire affinché l'utilizzo delle moderne tecnologie possa aumentare sensibilmente i livelli di sicurezza stradale, con particolare riferimento ai problemi connessi alla guida in caso di nebbia e su strade ghiacciate, nonché a promuovere significative campagne di comunicazione e
sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, anche coinvolgendo le maggiori case automobilistiche e le principali reti di emittenza televisiva e radiofonica nazionale;
a proseguire nella realizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali per modificare il modello di trasporto e favorire il riequilibrio del trasporto verso modalità di trasporto a minore impatto ambientale e sociale, quali il trasporto ferroviario e marittimo.
ad aumentare i controlli della polizia stradale anche sui mezzi pesanti, stabilendo indici provinciali per determinare livelli minimi di controllo territoriali, anche attraverso opportune forme di incentivo;
a sostenere tutte le iniziative della «prima settimana per la sicurezza globale sulle strade» indetta dall'Onu, in particolare quelle che si svolgeranno sabato 28 aprile 2007 a favore di una notte a incidentalità zero, tramite l'incentivazione, in collaborazione con gli enti locali, dell'uso dei mezzi di trasporto pubblico e della rinuncia volontaria all'uso dei mezzi privati, nonché a promuovere tutte le azioni utili a definire una volta all'anno un sabato ad incidentalità zero.
(1-00147)
«Meta, Uggè, Barbi, Tassone, Ricci Mario, Moffa, Caparini, Mura, Beltrandi, Soffritti, Fabris, Bonelli, Catone, Nicco, Castagnetti, Sanza, Pedrini, Giovanardi, Garnero Santanchè, Barani, Boato, Lovelli».
(18 aprile 2007)