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Allegato B
Seduta n. 149 del 24/4/2007
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INTERNO
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
vari enti locali sono caratterizzati dalla progressiva contrazione dei diritti delle minoranze e fra questi - secondo l'interpellante - il comune di Bologna;
di recente, è stata negata validità a una richiesta di referendum consultivo proposta da numerosi cittadini in relazione a un nuovo metrò: ciò è stato deciso dall'amministrazione comunale attraverso il parere di un comitato di saggi, tra cui il direttore generale del comune, di nomina del sindaco (al riguardo, l'interpellante sottolinea che nello Statuto del comune si stabilisce che i 5 garanti debbano essere indipendenti dalla Giunta). Tale parere è stato reso con una maggioranza «risicata», laddove - secondo l'interpellante - su materie di tale delicatezza come l'ammissibilità di un referendum occorrerebbe l'unanimità;
si sottolinea infatti che la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica si manifesta anche attraverso lo strumento referendario che evidenzia il parere degli stessi in merito a fatti significativi della vita pubblica locale e si ribadisce che non è in questione l'autonomia della giunta comunale di esercitare il proprio mandato bensì il diritto essenziale del cittadino, garantito dalla costituzione e previsto dal testo unico sugli enti locali, come pure previsto nelle varie proposte di riforma costituzionale, di essere effettivo protagonista della vita amministrativa;
inoltre, un consigliere comunale è stato rinviato a giudizio per aver diffuso atti dei quali aveva potuto prendere visione nell'esercizio del proprio mandato, e che - nel caso particolare - riguardano gravissimi aspetti della gestione di una villa comunale che ospita immigrati extracomunitari;
ciò pone il problema della responsabilità dei consiglieri comunali, i quali nell'esercizio del loro mandato e soprattutto nella loro essenziale funzione di controllo della giunta comunale, devono essere esenti da risvolti giudiziari, ovviamente nell'ambito di una corretta prassi amministrativa che deve tenere conto della necessità dell'eletto di informare i propri elettori ed in genere l'opinione pubblica di
fatti di particolare gravità, nel rispetto comunque delle persone e del loro ruolo, sia di governo sia di opposizione -:
se intenda assumere iniziative normative di modificazione del testo unico degli enti locali volte a rafforzare e a completare la democraticità del sistema di governo degli enti locali e in particolare le garanzie delle opposizioni prevedendo, da un lato, dei presupposti al cui verificarsi i referendum comunali debbano essere svolti senza la possibilità di valutazioni discrezionali di organi dello stesso comune, dall'altro, un insieme di garanzie sostanziali e procedurali che possano consentire ai consiglieri comunali di svolgere il proprio mandato senza timore di condizionamenti.
(2-00491)
«Garagnani».
Interrogazioni a risposta scritta:
OSVALDO NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da notizie apparse sulla stampa in questi giorni si apprende che c'è il rischio, se non la certezza, che a breve verrà chiusa la stazione dei carabinieri di Bussoleno;
i Carabinieri di tale stazione infatti non hanno più una propria sede da circa dodici anni, durante i quali sono stati ospitati inizialmente presso la sede della Comunità Montana Bassa Valle, in via Traforo 62 e attualmente occupano uno sportello aperto al pubblico presso il palazzo comunale;
il regolamento dei Carabinieri prevede che qualora si verifichi un ripiegamento, ovvero i militari di una stazione non abbiano più a disposizione una vera e propria sede fisica dove operare e successivamente trascorrano due anni da questa specifica situazione di emergenza, la stazione può venire soppressa;
negli anni scorsi, l'amministrazione comunale guidata da Alida Benetto aveva individuato il luogo per la costruzione della nuova caserma, ma non si trovò nessuna impresa che si prendesse la briga di realizzare materialmente l'edificio, per poi ricevere un affitto dal Ministero dell'interno;
la stazione dei Carabinieri di Bussoleno è una stazione di fondamentale importanza poiché serve tutta la zona della Bassa Valle di Susa, oggi con tutte le problematiche del TAV -:
se non ritengano opportuno intervenire urgentemente per risolvere tale situazione, che potrebbe portare a problemi di gestione dell'ordine e della sicurezza pubblica.
(4-03413)
CIOCCHETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
notizie apparse sulla stampa locale, poi informalmente confermate dai rappresentanti dei VV.FF., hanno indicato che il Distaccamento di Colleferro si sarebbe trasferito a Valmontone, in quanto quel Comune avrebbe realizzato l'edificio necessario, affidandolo poi in locazione ai VV.FF.;
da tale decisione risulterebbe la perdita di un servizio tanto importante per le numerose attività industriali e terziarie esistenti sul territorio comunale, e ubicato a Colleferro sin dalla fondazione della città;
avverso tale paventato trasferimento, la Giunta comunale di Colleferro, con propria deliberazione n. 163 del 26 ottobre 2006, ha stabilito di ritenere prioritaria ed urgente la previsione, nel programma triennale delle opere pubbliche, della realizzazione di edifici da adibire a sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco e a sede del Comando Tenenza della Guardia di Finanza;
a seguito di tale determinazione, sono state individuate aree e complessi edilizi atti ad ospitare il Distaccamento dei VV.FF. di Colleferro;
tali individuazioni sono state tempestivamente trasmesse al competente Ministero, per la necessaria approvazione, già dal dicembre 2006 -:
quali iniziative intenda intraprendere per evitare il trasferimento di sede di un primario servizio di sicurezza, verificata la ormai avviata istruttoria per la definizione della nuova sede del Distaccamento dei VV.FF. presente nel Comune di Colleferro.
(4-03419)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corpo nazionale dei Vigili del Fuoco opera personale che vi collabora a diverso titolo;
i Vigili del Fuoco cosiddetti «precari» vengono chiamati per ripetuti, brevi periodi di servizio per un massimo di 140 giorni l'anno ma senza garanzia di stabilità;
tali Vigili precari dovrebbero essere nell'ordine delle 15.000 unità, e la legge finanziaria prevederebbe la possibilità di un loro progressivo, parziale inserimento a titolo definitivo -:
a quale numero ammonti attualmente il ruolo dei Vigili del Fuoco «precari»;
se ed in quali tempi si preveda un loro progressivo inserimento nei ruoli;
in particolare quanti Vigili ritenga il Governo di dover inserire in organico nel corrente anno 2007 e nel 2008;
se siano previste riduzioni nei termini di assunzione rispetto a quanto ipotizzato in sede di approvazione della legge finanziaria 2007;
se ci si renda conto che l'estrema incertezza che grava su questa categoria condiziona pesantemente migliaia di giovani che non possono minimamente programmare il proprio futuro e dunque, più in generale, come il Ministro intenda procedere nei prossimi anni all'assunzione di nuovi Vigili del Fuoco, utilizzando quali categorie attualmente collaboranti, con quali numeri e in quali termini.
(4-03426)
CATANOSO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
come abbiamo denunciato in numerose occasioni con atti di sindacato ispettivo è sempre più manifesta l'incapacità del management della Sac spa, società di gestione dell'aeroporto di Catania-Fontanarossa;
a causa di una multa erogata dall'Ente nazionale per l'aviazione civile nei suoi confronti per una scarsa applicazione dei doverosi parametri di sicurezza a cui sono tenute tutte le società aeroportuali, la Sac ha pensato bene di eccedere, sempre a giudizio dell'interrogante, nel senso inverso;
vittime incolpevoli della Sac sono, questa volta, i Vigili del Fuoco che, a detta della loro organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa, la Confsal-Vigili del Fuoco, subiscono, come consta all'interrogante, un estenuante ed improduttivo controllo di sicurezza al metal detector del varco doganale;
i vigili del fuoco hanno attrezzi da lavoro sostanzialmente pericolosi come piccozze e coltelli che fanno parte della dotazione ordinaria della divisa da lavoro giornaliera;
tale è la sostanza dei controlli che la stessa Confsal-Vigili del Fuoco denuncia che nel sedime aeroportuale di Catania ci sono situazioni ben più rilevanti ancora da organizzare e rendere funzionali, quali una gestione e controllo carenti della circolazione dei mezzi ed uomini in alcune aree all'interno del sedime aeroportuale adiacenti alle aree di parcheggio aeromobili;
fin qui quanto esposto si potrebbe classificare nell'ordinaria, e, ad avviso dell'interrogante, cattiva amministrazione da parte della Sac dell'aeroporto di Catania, i cui utenti meritano ben altra organizzazione e ben altre capacità rispetto alle esigenze di uno scalo complesso ed in forte crescita;
a rendere l'accadimento gravissimo per la sicurezza e l'incolumità dei passeggeri e dei lavoratori dell'aeroporto c'è il fatto che la durata parossistica ed incomprensibile dei controlli - prima li si spoglia degli attrezzi e poi li si riconsegna al legittimo possessore - causa, ad avviso dell'interrogante, un ritardo inammissibile per un funzionale esercizio delle attività d'istituto;
permanendo l'assurdo regime di controllo di detti addetti, che per tutto il personale montante può durare molto tempo, si potrebbero determinare situazioni di disservizio con varie penalizzazioni all'utenza, si potrebbe correre il rischio, in alcuni casi, di un declassamento dell'aeroporto per le spesso ritardate operazioni di cambio delle squadre montanti, imputabile anche alla lentezza delle procedure attuate per le attività di cambio, che se pur necessarie, non sono organizzate in maniera veloce e funzionale e alle attività di uno scalo come quello di Catania-Fontanarossa -:
quali provvedimenti vuole adottare il ministro interrogato per risolvere le problematiche esposte in premessa;
se non ritiene opportuno valutare l'ipotesi di rivedere l'atto di concessione alla Sac allo scopo di effettuare una rigorosa e puntuale disamina delle strutture organizzative della stessa Sac, così come previsto dalle normative in vigore.
(4-03430)