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Allegato B
Seduta n. 15 del 28/6/2006
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GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
II Commissione:
CRAPOLICCHIO e DILIBERTO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
note di stampa ed articoli riportati su quotidiani nazionali hanno dato notizia della prossima programmazione di un reality proposto da Maurizio Costanzo nel palinsesto autunnale di Mediaset, da realizzarsi presso la casa Circondariale di Viterbo «Mammagialla» con protagonisti detenuti, microfonati e ripresi da telecamere fisse appositamente collocate nei vari ambiti detentivi;
dalla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa si è appreso che il reality avrà durata di due mesi e sarà trasmesso in cinque puntate settimanali;
il capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, ritenendo di dover dar seguito alla «iniziativa» proposta - avvalendosi della collaborazione del vicecommissario della Polizia penitenziaria Marco Santoro o dell'ispettore Vincenzo Lo Cascio, in considerazione della «loro notevole e qualificata esperienza maturata nel settore del trattamento dei detenuti e della realtà penitenziaria nel suo complesso» peraltro già nominati referenti dei progetti «Recupero patrimonio ambientale», «Argo»; «Un libro una voce» e «360 gradi». - ha disposto con ordine di servizio che i medesimi curino, in collaborazione con il direttore del carcere di Viterbo, la realizzazione del progetto televisivo seguendo tutti gli adempimenti connessi alla realizzazione dell'evento;
a giudizio dell'interrogante si configura come oltremodo inopportuno favorire la ripresa con videocamera dei lavoratori dell'amministrazione penitenziaria nell'espletamento dei compiti loro affidati con ciò contravvenendo anche allo Statuto dei lavoratori, legge n. 300 del 1970 articoli 1 e 4, rischiando altresì di banalizzare gli interventi professionali che gli operatori stessi esplicano in un contesto tanto delicato quale quello del sistema carcerario;
l'iniziativa proposta non sembra, inoltre, rientrare nell'ambito delle finalità imposte dal dettato costituzionale ai fini dell'attuazione del mandato circa l'esecuzione della pena -:
se nell'ambito della predetta iniziativa non ritenga violati i diritti di privacy dei detenuti ristretti in quella sede, ovvero non reputi inopportuno proiettare sugli schermi la vita detentiva quotidiana dei medesimi, ponendo in risalto non solo gli aspetti meramente custodiali che scandiscono i tempi detentivi, ma anche - se non soprattutto - quelli che concernono i sentimenti, il disagio e l'imbarazzo di una condizione umana assolutamente precaria quale quella detentiva e, nell'ambito di tale contesto, quale effettiva competenza ed esperienza abbiano maturato ed esercitato il Commissario Marco Santoro e l'ispettore Vincenzo Lo Cascio tanto da ascrivere agli stessi la responsabilità della cura e della collaborazione con la rete televisiva proponente.
(5-00034)
BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nei prossimi giorni si svolgerà l'incontro tra il Ministro della giustizia e la Commissione per gli incarichi direttivi del CSM, in merito alla nomina di un Presidente di sezione della Suprema Corte di Cassazione;
in tale occasione saranno sottoposti all'attenzione del Ministro due nominativi di Consiglieri di Cassazione, uno proposto dalla maggioranza della Commissione, il dottor Michele De Luca, e l'altro dalla minoranza, il dottor Giorgio Di Iorio;
la decisione della maggioranza della Commissione sarebbe stata dettata da una maggiore anzianità di tre anni del dottor De Luca alla data di nomina ad uditore giudiziario, non tenendo però conto del fatto che lo stesso è stato per sette anni parlamentare e che, di conseguenza, può vantare una minore esperienza nell'esercizio delle funzioni giudiziarie;
tale scelta, secondo l'interrogante, rischia, nei fatti, di trasmettere un messaggio demotivante per tutti i magistrati che esercitano effettivamente, con costanza ed impegno, le funzioni giudiziarie -:
se non ritenga necessario, nell'incontro in oggetto, fare presente alla Commissione per gli incarichi direttivi del CSM, con specifico riferimento alla nomina a Presidente della Suprema Corte di Cassazione, che, pure essendo libero ogni magistrato di scegliere di entrare in politica, è altrettanto necessario tutelare il rilievo dell'esperienza giudiziaria, per non penalizzare e demotivare chi tali funzioni svolge con continuità, impegno ed elevata professionalità.
(5-00035)
Interrogazione a risposta in Commissione:
SCOTTO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
una grave carenza di personale di cancelleria interessa da tempo la sezione distaccata di Torre del Greco del tribunale di Torre Annunziata;
l'ufficio del giudice di pace di Torre del Greco è ubicato in una sede del tutto inadeguata;
le predette carenze ostacolano il normale e dignitoso svolgimento delle attività giudiziarie;
le continue e pressanti richieste degli operatori di risolvere le questioni indicate non hanno sortito alcun effetto;
in conseguenza di ciò l'associazione forense «E. De Nicola» ha proclamato un'astensione da tutte le udienze, civili e penali, dal giorno 26 giugno al 3 luglio;
l'interrogante ritiene che la gravità della situazione impone un intervento urgente degli organi preposti per eliminare le carenze predette -:
se il Ministro intenda adottare immediatamente, come sollecitato dagli operatori e dall'interrogante, tutte le iniziative utili per una rapida risoluzione delle problematiche denunciate in premessa.
(5-00036)
Interrogazione a risposta scritta:
BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con la intervista rilasciata al giornale La Repubblica in data 15 giugno 2006, il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, ha commentato negativamente l'entrata in vigore di due decreti attuativi della Riforma dell'ordinamento giudiziario, prevista per lunedì 19 giugno;
in particolare il decreto in contestazione è quello che prevede procedimenti disciplinari per i magistrati che si schierano politicamente, in particolare, il Procuratore aggiunto di Milano ha contestato il fatto che non si possa togliere al magistrato il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni;
l'interrogante ritiene necessario che si abbassino i toni della polemica e, soprattutto, si rispettino le leggi dello Stato ed i principi della Costituzione, di cui all'articolo 111 della Costituzione dove si parla di giusto processo che si svolge davanti ad un giudice terzo ed imparziale, all'articolo 101 della Costituzione, secondo il quale i giudici sono soggetti alla legge dello Stato e al principio in base al quale i magistrati sono regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario (102 della Costituzione) -:
se non ritenga che tali dichiarazioni violino, di fatto, le normative attualmente in vigore e come intenda attivarsi affinché tutti i magistrati siano tenuti al rispetto
delle stesse e, in caso contrario, siano sottoposti ai procedimenti disciplinari previsti.
(4-00369)