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Allegato B
Seduta n. 150 del 2/5/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta immediata:
PINOTTI, BENVENUTO, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, TANONI, ANDREA ORLANDO e ZUNINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
gli infortuni sul lavoro e le morti bianche continuano a presentare un tragico bilancio, tanto che, secondo i dati forniti dal ministero della salute, nel 2006 i casi di morte sul lavoro sono stati 1.250, su un totale di un milione di infortuni, e nei primi 2 mesi del 2007 si sono verificati 144 infortuni mortali e 132.972 infortuni;
dopo la sostanziale inerzia della XIV legislatura, il Governo è intervenuto incisivamente in materia di sicurezza sul lavoro e di contrasto al lavoro irregolare, considerati aspetti interconnessi, dapprima con il decreto legge n. 223 del 2006, in seguito con la legge finanziaria per il 2007, infine con la presentazione del disegno di legge di delega per l'emanazione di un testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
tuttavia, sono di pochissime settimane fa gli ennesimi tragici episodi che hanno visto nelle medesima giornata la morte di quattro lavoratori a Brescia, Latina, Cinisello Balsamo e al porto di Genova;
quest'ultimo drammatico incidente, in particolare, è stato preceduto nei due giorni antecedenti dal ferimento di altri due lavoratori nel porto di Genova e ha determinato uno sciopero di ventiquattro ore indetto dai sindacati dei portuali, paralizzandone l'attività;
proprio allo scopo di tutelare le condizioni di lavoro nei porti, la legge finanziaria per il 2007 riconosce alle autorità portuali l'autorizzazione all'applicazione di un'addizionale su tasse, canoni e diritti per l'espletamento dei compiti di vigilanza e per la fornitura di servizi di sicurezza previsti nei piani di sicurezza portuali -:
quali ulteriori misure intenda adottare nell'immediato al fine di rafforzare l'azione di prevenzione e ispezione per garantire la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, avuto particolare riguardo alle aree portuali presenti sul territorio italiano.
(3-00847)
MARIO RICCI, OLIVIERI e LOCATELLI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il giorno 20 marzo 2007 una troupe televisiva della trasmissione Le Iene è riuscita ad introdursi nei locali della nave Iginia di Rete ferroviaria italiana, ormeggiata nel porto di Messina;
la trasmissione, in onda il 26 marzo 2007 sulla rete televisiva Italia 1, evidenziava l'allarmante stato di degrado dei traghetti ferroviari e poneva l'accento sulla mancanza di equipaggio e sorveglianti nelle navi spente e ferme in porto;
dalle interviste è chiaramente emersa l'inadempienza di Rete ferroviaria italiana, che, a dispetto di quanto previsto dalla normativa vigente, è usa, benché più volte ammonita dall'autorità marittima, lasciare senza equipaggio le navi ormeggiate e spente, con grave pregiudizio per la sicurezza in porto;
dall'inchiesta istituita dai vertici di Rete ferroviaria italiana, ci si attendeva un'attenta analisi propedeutica ad un programma di risanamento del vettore pubblico di traghettamento;
al contrario delle ovvie aspettative, per decisione del direttore della navigazione, ragioniere Francesco Ceci, Rete ferroviaria italiana ha inteso liquidare il caso colpendo solo i lavoratori. Sono stati sospesi per 10 giorni i due sorveglianti che nell'occasione prestavano servizio di guardia notturna e per 3 giorni il terzo sorvegliante che copriva il turno pomeridiano (ancora in fase di prova prima dell'assunzione definitiva, figlio del marinaio Palmiro Lauro, perito nella tragedia del Segesta);
a nulla sono valse le motivate giustificazioni dei lavoratori imputati, che evidenziavano l'estrema difficoltà riscontrata da due soli guardiani, a volte uno, nel garantire sorveglianza e sicurezza a ben sei unità navali dislocate a notevole distanza fra loro. I dipendenti asserivano, fra l'altro, che la sera del 20 marzo 2007 non era previsto il servizio di sorveglianza sulla nave Iginia, solo dopo la visita inattesa de Le Iene si è provveduto ad attribuire la nave Iginia ad uno dei due guardiani incaricati della sorveglianza di sei navi;
in estrema sintesi, a parere degli interroganti, Rete ferroviaria italiana ha omesso di valutare le pesanti responsabilità della direzione navigazione, che con una scellerata gestione della cosa pubblica ha causato l'odierno degrado, per concentrarsi sulle presunte responsabilità di tre lavoratori «colpevoli» di non aver calcolato i tempi per trovarsi in loco in coincidenza con la troupe de Le Iene e di non riuscire a moltiplicarsi per coprire la cronica mancanza di personale -:
quali iniziative urgenti intenda adottare a tutela dei lavoratori ingiustamente sanzionati e per mettere fine alla gestione autoritaria, provocatoria e improduttiva del direttore Francesco Ceci, che ha condotto l'impianto sull'orlo del fallimento, suscitando le proteste dei lavoratori e le richieste di dimissioni pervenute da tutti i versanti sindacali e politici.
(3-00848)
Interrogazione a risposta in Commissione:
BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
risulta essere immobile di proprietà dell'Inps un fabbricato sito in viale Marche, angolo viale Guacci a Lecce, composto da 12 unità abitative e locali vari;
circa la metà dei 12 appartamenti risulta inoccupata da circa 10 anni, mentre risultano occupate sei unità;
nel 2001 l'Inps per mezzo di IGEI spa, società di gestione del patrimonio immobiliare dell'Inps, ha invitato gli inquilini del fabbricato Inps di Lecce a dichiarare la propria disponibilità all'acquisto, al fine di esercitare il diritto di prelazione;
tutti gli inquilini hanno espresso la volontà di acquistare, ma da allora ad oggi non è pervenuta da parte dell'Inps alcuna risposta né indicazione circa le possibilità di acquisto dei beni;
è avvenuto che sin dal giugno 2003 l'Inps, a mezzo della IGEI spa, ha inviato comunicazione di disdetta del contratto di locazione a tutti gli inquilini Inps di Lecce;
sono in corso presso l'amministrazione giudiziaria i procedimenti di convalida delle finite locazioni previste per la data del 31 dicembre 2007 e che tutti i conduttori, in assenza di specifica normativa di tutela all'acquisto o al rinnovo del contratto di locazione, saranno costretti ad abbandonare le abitazioni nelle quali hanno vissuto per quasi 35 anni;
l'IGEI spa e l'Inps non hanno indicato espressamente la futura destinazione degli immobili -:
se il Ministero non ritenga di dover intervenire per chiarire il comportamento dell'Inps che, dopo un'iniziale disponibilità all'alienazione dell'immobile, ha deciso di procedere allo sfratto delle famiglie senza fornire spiegazioni agli interessati, e per fornire indicazioni circa gli attuali orientamenti dell'Ente in ordine alle proprietà immobiliari di Lecce, non utilizzate per fini istituzionali;
se il Ministero non ritenga di dover chiarire il motivo per il quale lo smobilizzo del patrimonio immobiliare ubicato nel Meridione sia stato annullato consentendo all'Inps di porre fine ai rapporti locativi e di conseguenza annullare il diritto di prelazione previsto in favore dei conduttori.
(5-00975)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAPITANIO SANTOLINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro per i diritti e le pari opportunità, al Ministro per le politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
alla base del fenomeno delle «culle vuote» non vi è una reale disaffezione alla maternità, bensì la presenza di un clima sociale sfavorevole alla genitorialità;
gli orari di lavoro sono infatti ancora scomodi e lunghi, dovuti a modelli organizzativi estremamente rigidi ed improntati alle logiche di mercato;
l'Italia conserva il primato per il numero di ore che le donne dedicano al lavoro familiare;
i servizi per la cura dei bambini sono del tutto insufficienti da un punto di vista quantitativo, e quelli esistenti sono spesso qualitativamente carenti;
i figli rappresentano ancora una barriera all'accesso ed al mantenimento al lavoro, dal momento che il part-time è ancora al di sotto della media europea;
è evidente la necessità di aumentare il tasso di occupazione femminile ed avviare un processo di ripensamento delle strutture di uno «Stato sociale» che mettano in condizione la donna di scegliere se rimanere a casa per un periodo di tempo determinato e successivamente tornare al lavoro -:
se non ritengano opportuno adottare iniziative urgenti al riguardo, che, pur in linea con gli obiettivi prefissati nel 2000 dal vertice di Lisbona, consentano di rispettare il diritto di scelta delle donne in materia di occupazione.
(4-03440)
MANCUSO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
gli incidenti e le morti sul lavoro costituiscono una piaga sociale per il nostro Paese;
secondo i dati forniti dall'Inail, nel 2001 gli incidenti sul lavoro sono stati 1.023.379 di cui 1.546 mortali; nel 2006, a seguito di una lenta ma continua diminuzione nel corso dei cinque anni della XIII legislatura, i primi sono stati 927.256 ed i secondi 1.280 (dato, tuttavia, ancora da stabilizzare, comunque indicativo);
nel corso degli ultimi mesi si è registrata un'impennata degli incidenti sul lavoro;
nel corso della XIII legislatura, il Governo presentò un provvedimento riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che fu poi bloccato dall'opposizione delle Regioni, in quanto i Governatori, sulla base della Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, sostennero la tesi della competenza esclusiva delle Regioni in tema di sicurezza sul lavoro;
nella Finanziaria 2006 sono stati assegnati 2,4 milioni di euro, integrati poi con altri 3 milioni di euro; per il 2007 lo stanziamento è di circa 1,3 milioni di euro; a fronte di una richiesta del Ministero di 5 milioni di euro -:
se sia intenzione del Governo aumentare i controlli da parte dello Stato, oberando di altro lavoro uffici già paralizzati;
se il Governo non reputi più opportuno destinare parte del cosiddetto «tesoretto» alle aziende che ne facciano richiesta per migliorare gli standard della sicurezza delle aziende medesime, al fine di tutelare la salute e l'incolumità dei lavoratori;
se i Ministri in indirizzo riscontrino ulteriori conflitti di competenza con le Regioni sulla materia in oggetto.
(4-03441)
CRAXI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Inail negli ultimi anni è stato sottoposto ad indagine da parte di Procure della Corte dei conti;
molti giudici del lavoro hanno più volte dichiarato inequivocabilmente l'illegittimità dei concorsi interni che individuano quale criterio principale di progressione la sola anzianità;
l'Allegato A del Contratto Collettivo Nazionale (divenuto esecutivo nel 1999) elenca i requisiti necessari per raggiungere la posizione C3, provenendo dalle posizioni C1 e C2 (quest'ultima costituisce lo sviluppo economico della posizione C1, con la quale ha in comune il tipo di funzioni): «possesso del titolo di studio richiesto per l'accesso dall'esterno all'Area (ossia il diploma di laurea), ovvero titolo di
studio di scuola media superiore ed esperienza professionale di 4 anni nelle posizioni C1 o C2»;
l'Inail, in data 30 marzo 2001, ha concepito il bando di selezione interna riservato a chi non possedeva i titoli di studio richiesti per transitare alle posizioni ordinamenti C1 e C3 ed escludendo invece coloro che ne erano in possesso ovvero i laureati;
questa condotta fu censurata sia dal Tribunale di Perugia - Sezione Lavoro, in data 23 luglio 2001, che dal Tribunale di Reggio Calabria (procedimento n. 77/01 del Ruolo Generale Civile, per «contrarietà al contratto collettivo» e per avere «escluso la partecipazione del personale in possesso del titolo di studio»);
nel 2006, lo stesso personale avanzato «a gregge» nel 1999 ha proseguito la propria ascesa: diverse centinaia di persone hanno raggiunto posizioni apicali di responsabilità C3 e C4 compilando un test a risposta multipla del tipo di quelli utilizzati per delle semplici prove selettive per accedere ad un vero concorso pubblico. Anche questa volta si è trovato il modo di evitare una reale selezione meritocratica: a detta di molti partecipanti, come risulta all'interrogante, nel corso della prova scritta non vi era alcuna forma di vigilanza sui candidati, i quali furono lasciati liberi di confrontarsi su quesiti e risposte. Così, a sostanziale parità di punteggio delle prove d'esame, ancora una volta le graduatorie sono state determinate dall'anzianità di servizio;
in quest'ultima occasione, è accaduto anche che la posizione ordinamentale C3 sia stata preclusa a moltissimi laureati con esperienza decennale e che per converso sia stata di fatto riservata in esclusiva solo ai dipendenti diplomati, con identica anzianità nell'effettivo svolgimento delle mansioni di operatore di processo che danno accesso al funzionariato;
è di questi giorni la notizia che con un nuovo accordo sindacale si è deciso di sbarrare, ancora per molti anni, agli operatori di processo laureati, ogni possibilità di accesso alla posizione C3. Da un lato, infatti, si è deciso di estendere la vigenza delle graduatorie del concorso interno per C3 riservato ai diplomati fino a tutto il 2008, dall'altro si è deciso di decurtare l'organico di una cospicua porzione di posti in P.O. C3, che appositamente, non erano stati utilizzati per la procedura concorsuale interna, dovendosi per legge riservare ad un parallelo concorso pubblico, al quale avrebbero potuto partecipare appunto gli operatori di processo laureati (almeno come esterni) nonché cittadini in cerca di lavoro, muniti dei titoli appropriati;
in ultimo, con il medesimo accordo sindacale siglato di recente, si è raggiunto il paradossale «traguardo» del superamento del numero dei C4 rispetto a quello dei C3. Si è quindi addirittura pianificato che per condurre l'attività produttiva dell'Inail, occorra un maggior numero di responsabili di procedimento rispetto a quello dei responsabili di processo, eludendo in tal modo il basilare concetto del diritto amministrativo per cui, ad ogni procedimento teso all'emanazione di un provvedimento amministrativo, corrispondo più processi operativi;
a giudizio dell'interrogante l'Inail ha costruito «facili carriere», sulla base dell'equazione «anzianità uguale professionalità», a beneficio del personale più anziano non laureato ma in possesso di tessere sindacali consolidatesi nel tempo;
l'Inail oggi continua ad adottare questa politica di gestione del personale in favore dell'anzianità, mortificando i diritti, le aspettative e le energie del personale giovane e laureato;
nonostante la sbandierata ma poco praticata esigenza di meritocrazia all'interno della pubblica amministrazione, ormai da anni, all'interno dell'Inail, diverse centinaia di persone hanno raggiunto posizioni apicali di responsabilità C3 e C4, senza aver potuto comprovare in alcun modo la loro preparazione culturale e professionale, ma semplicemente compilando
con i propri dati anagrafici le domande di partecipazione ai bandi di concorso e, soltanto di recente, compilando un test a risposta multipla, del tipo di quelli utilizzati per delle semplici prove preselettive per accedere ad un vero concorso pubblico -:
quali iniziative di competenza del Ministro si intendano adottare affinché venga immediatamente accertato se vi siano state negligenze e, eventualmente, gravi responsabilità e danni conseguenti alla condotta dei vertici Inail e delle organizzazioni sindacali nel consentire, tramite contratti integrativi ed accordi, la progressione a posizioni apicali C3 e C4 in favore di persone che non hanno i titoli di studio richiesti per ricoprire tali cariche e che comunque non hanno mai dimostrato, tramite una selezione pubblica in regime di competitività con altri cittadini, di possedere le capacità culturali e professionali per svolgere tali incarichi di responsabilità;
se intenda verificare se l'Inail intende perseguire questa politica e quindi bandire una nuova selezione per la p.o. C1 che non consente «matematicamente» al personale più giovane - in virtù dell'eccessivo peso attribuito al requisito dell'anzianità - di risultare vincitore;
se intenda immediatamente accertare le eventuali gravi irregolarità, che sembrano aver caratterizzato le prove scritte dei bandi per le p.o. C3 e C4 svolte nella primavera 2006 presso l'Hotel Ergife di Roma e prendere urgenti provvedimenti per il conseguente eventuale annullamento di dette selezioni e la formulazione di nuovi bandi in regime di legalità, degni di un autentico Stato di diritto;
come intenda arginare e sopprimere quella che all'interrogante appare una vera e propria «lotta di classe generazional-culturale» condotta all'Inail contro il personale laureato, affinché venga finalmente riconosciuta a questa categoria di lavoratori, follemente deprivata di qualunque forma di tutela da parte dei sindacati maggiormente rappresentativi, la possibilità di gareggiare per la propria progressione professionale ad armi pari con i propri colleghi.
(4-03459)