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Allegato B
Seduta n. 151 del 3/5/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
presso le Sedi consolari e le Ambasciate italiane all'estero vengono organizzati diversi concorsi per l'assunzione del personale atto allo svolgimento di mansioni di vario genere;
le modalità del concorso dovrebbero essere un mezzo di reclutamento imparziale basate su criteri di valutazione prestabiliti dagli stessi bandi di concorso;
tuttavia, sembrerebbe che i criteri di giudizio dei vari concorsi tenuti presso le Ambasciate e le sedi consolari non siano sempre omogenei e/o del tutto chiari -:
se non ritenga di voler chiarire ed uniformare le modalità di svolgimento dei concorsi presso le Sedi consolari e le Ambasciate italiane all'estero, nonché garantire la chiarezza delle informazioni circa la pubblicazione e l'esito del concorso attraverso una pubblicazione ufficiale anche per coloro che pur non avendolo superato, ne facciano richiesta.
(4-03470)
RAMPELLI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in data 25 aprile il Parlamento europeo ha esaminato una relazione sui progressi compiuti dalla Croazia nel 2006;
nel provvedimento si prende atto dell'esistenza di un idoneo quadro giuridico per la protezione delle minoranze come pure di un chiaro impegno per l'integrazione delle minoranze nel sistema politico;
viene ricordata a tale proposito l'importanza di garantire un'adeguata rappresentanza di queste minoranze nell'amministrazione pubblica, nelle forze di polizia e nella magistratura, nonché la parità di trattamento nelle questioni economiche e proprietarie;
il Parlamento europeo chiede, altresì, che venga messo a punto a tutti i livelli dell'amministrazione statale croata un piano d'azione concreto per assicurare una rappresentanza proporzionale delle minoranze, come stabilito dalla Legge costituzionale e con adeguate disposizioni di monitoraggio;
viene richiesto, infine, alla Croazia di autorizzare l'acquisto di proprietà immobiliari da parte di cittadini dell'Unione europea, fatta eccezione per le zone escluse, sfruttando appieno e tempestivamente le procedure esistenti; tali obiettivi, del resto, sono già previsti nell'Accordo di stabilizzazione e di associazione con la Croazia;
anche solo recentemente si sono riscontrati alcuni episodi di violenza contro i cittadini italiani residenti in Croazia, i
quali ancora oggi vivono in un contesto di risentimento, diffidenza e discriminazioni a causa della loro nazionalità -:
quale sia la posizione del Governo italiano in merito all'ingresso della Croazia nell'Unione europea e in che modo intenda tutelare i nostri connazionali che vivono ancora oggi in Istria, Fiume e Dalmazia, una volta acquisito lo status di cittadini comunitari.
(4-03485)
BURGIO e MANTOVANI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il terrorismo è una delle minacce più gravi per l'umanità, il benessere ed il progresso dei popoli;
gli Stati nazionali hanno l'obbligo di ricercare la massima unità per combatterlo, quali che siano le forme in cui esso si manifesta;
il 4 novembre 1997, in un attentato all'Hotel Copacabana de L'Avana a Cuba, una carica di esplosivo C4 uccise il giovane imprenditore italiano Fabio Di Celmo;
il signor Raul Ernesto Cruz, salvadoregno, arrestato a L'Avana perché confesso esecutore materiale dell'attentato, indicò il mandante e finanziatore dell'atto terroristico nella persona di Luis Posada Carriles, di nazionalità cubano-salvadoregna;
in una intervista rilasciata al New York Times il 12 luglio 1998, lo stesso Posada Carriles si attribuì la responsabilità diretta di questo e di altri attentati dichiarando tra l'altro: «la morte del turista italiano è stata solo un incidente imprevisto che non mi turba affatto il sonno. Anzi: io dormo come un bambino perché l'italiano si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato»;
Luis Posada Carriles è stato anche responsabile dell'attentato avvenuto nell'ottobre 1976 contro un aereo della «Cubana de Aviacion» in volo, che provocò la morte di 73 persone e per il quale lo stesso terrorista fu condannato in Venezuela;
in Venezuela egli venne recluso, evadendo dopo pochi mesi;
lo stesso Posada Carriles, nel ruolo di consulente della Disip, organo della Sicurezza locale del Venezuela, ha partecipato a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta a torture e assassinii nei confronti di detenuti politici venezuelani e direttamente ad altre azioni terroristiche in tutto il subcontinente latinoamericano;
nel novembre del 2000 Posada Carriles e altri tre terroristi vennero arrestati a Panama mentre erano in procinto di organizzare un attentato. Detenuti, processati e condannati a vari anni di carcere beneficiarono dell'indulto deciso dalla presidente Mireya Moscoso sei giorni prima della fine del mandato, in data 25 agosto 2004;
il terrorista Posada Carriles, rifugiatosi nel 2004 in Florida, presentò domanda di asilo politico negli Stati Uniti con l'argomentazione di aver «favorito gli interessi USA per 40 anni»;
a tutt'oggi le autorità degli Stati Uniti si sono sempre rifiutate di giudicarlo per i crimini commessi, limitandosi a detenerlo in una struttura carceraria del New Mexico con l'unica accusa di immigrazione irregolare nel territorio federale;
nel corso degli ultimi anni sia Cuba sia il Venezuela hanno più volte chiesto agli Stati Uniti - ottenendo sempre una risposta negativa - l'estradizione di Posada Carriles; per contro, tra il 2004 e il 2006 il governo statunitense ha ripetutamente chiesto a Canada, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico e Panama di offrire asilo al terrorista, ritenendo tali Paesi disponibili a garantire al terrorista una totale impunità;
gli avvocati difensori di Posada Carriles hanno reso noto che il 19 aprile 2007 il loro assistito ha ottenuto la libertà su cauzione;
la morte di un cittadino italiano attende giustizia da quasi sette anni -:
se il Governo intenda attivarsi per comunicare al governo degli Stati Uniti che la liberazione del terrorista Luis Posada Carriles appare inaccettabile al cospetto di una comunità internazionale attivamente impegnata nel contrastare ogni organizzazione e attività terroristica;
se il Ministro della Giustizia intenda intraprendere presso le autorità del governo statunitense i passi ufficiali tesi ad ottenere l'estradizione del terrorista Posada Carriles in Italia, affinché egli possa rispondere dell'assassinio del cittadino italiano Fabio Di Celmo.
(4-03486)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo l'articolo del 25 aprile 2007 riportato dal giornale Il Piccolo il governo croato avrebbe intenzione di chiudere il Tribunale comunale di Rovigno d'Istria accorpandolo a quello di Parendo;
il Tribunale di Rovigno è stato per molti decenni l'unico tribunale istriano ed attualmente è uno dei due tribunali bilingui in Istria assieme a quello di Buie;
tale Tribunale favorisce la tutela dei diritti della minoranza italiana autoctona in Istria, poiché, assieme a quello di Buie, è il solo in cui le cause vengono discusse oltre che in croato anche in italiano, garantendo dunque l'uso delle lingue minoritarie nel sistema giudiziario;
il recente trattato italo-croato del 1996 prevede l'ampliamento dei diritti di tutela della minoranza italiana, riconosciuti a tutto il «territorio d'insediamento storico» della comunità nazionale italiana in Istria di cui è indubbio faccia parte il territorio della città di Rovigno -:
se non ritenga di verificare quanto espresso in premessa ed assicurare, in questo modo, il rispetto del bilinguismo nonché la tutela stessa della minoranza italiana a Rovigno.
(4-03487)
ROMAGNOLI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la Repubblica di Macedonia, fin dal giorno della sua indipendenza (1991), è impegnata in una disputa con la Grecia a proposito del nome ufficiale del paese, i simboli nazionali e la costituzione;
il governo greco ha fatto un'obiezione sull'utilizzo del nome «Macedonia», in virtù del fatto che il termine è un nome greco che era già in uso per indicare la regione greca Macedonia. La Grecia ha, inoltre, rifiutato di riconoscere la bandiera originale della Repubblica Macedone, su cui campeggia la Stella di Vergina, in quanto la ritiene un'appropriazione indebita di un simbolo dell'antico stato di Macedonia. In seguito, la Grecia ha protestato per il fatto che la costituzione della Repubblica Macedone includesse clausole che possono essere interpretate come presagio di possibili pretese territoriali;
una delle opposizioni greche contro l'uso del nome Macedonia da parte del nuovo paese sono le origini greche del nome ed il fatto che le tribù slave non si insediarono nel territorio fino al VI secolo d.C. In seguito, il governo greco ha dichiarato che il nome «Macedonia» fu assegnato al paese per la prima volta da Tito, presidente della Jugoslavia, intorno al 1950, quando essa era la provincia meridionale estrema della Jugoslavia;
come compromesso, le Nazioni Unite hanno riconosciuto la Repubblica nel 1993 con il nome di «Former Yugoslav Republic Of Macedonia» (Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia). Dopo che il nuovo stato fu ammesso nelle Nazioni Unite come «Former Yugoslav Republic of Macedonia», altre organizzazioni internazionali adottarono la stessa convenzione, comprese l'Unione europea, la NATO e il Comitato Internazionale Olimpico;
le dispute sulla bandiera e sulla costituzione sono state risolte nel 1995, ma
la questione sul nome rimane tuttora irrisolta. Novanta Stati (inclusi gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e spesso anche l'Italia) riconoscono la nazione come «Repubblica di Macedonia», o semplicemente «Macedonia», mentre altri paesi la riconoscono come «Former Yugoslav Republic Of Macedonia». Tutti hanno accettato di riconoscere ogni accordo finale risultante da trattative in seno alle Nazioni Unite. Anche lì, dove questo nuovo Stato è riconosciuto con il nome «Former Yugoslav Republic Of Macedonia», spesso comunque viene indicato per semplicità come Macedonia. In Grecia spesso si utilizza l'espressione «Repubblica di Skopje» -:
quale sia la posizione del Governo, in tutte le sedi competenti, circa la denominazione riconosciuta di tale Paese.
(4-03489)
MARGIOTTA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
opera a Palermo dal 1975 il Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace, organizzazione intergovernativa fra gli Stati, Nuova Società delle Nazioni, fondata da S.E. l'Arcivescovo Ortodosso Mons. Viktor Busà, Lord Presidente a vita e dal defunto Arcivescovo Ortodosso Mons. Makarios III, già Presidente della Repubblica di Cipro; e nel sito dell'organizzazione (www.parlamentomodiale.org) si legge che: «Il Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace è stato fondato per la difesa della pace in tutti i Popoli del Mondo e per la sicurezza in ogni Nazione. Tutti gli Stati che vi aderiscono hanno l'obbligo di prestarsi reciprocamente aiuto e collaborazione. Essendo un'Associazione di Stati, il Parlamento Mondiale deve dare ogni appoggio morale, politico, diplomatico, culturale, religioso, economico e sociale a tutti i Governi delle Nazioni, ai loro Popoli ed alle rispettive Istituzioni Parlamentari. Tutte le Nazioni sono Membri di diritto del Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace. Esse sono rappresentate dai rispettivi Capi di Stato, di Governo, dai Ministri degli Esteri e dai Presidenti dei Parlamenti. Ne consegue che un'Organizzazione Intergovernativa di Stati ha plene et jure la personalità giuridica internazionale, così come avviene per le Nazioni Unite ed altri Organismi similari; che il Lord Presidente è del tutto equiparato ad un Capo di Stato, in quanto fa accreditare ufficialmente dai Governi degli Stati interessati i propri Ambasciatori, Ministri ed Incaricati d'Affari. Pertanto, egli gode di tutti i privilegi, le immunità e gli onori riservati ai Capi di Stato: più in generale si rinvia alle note Convenzioni di Vienna del 1961 e del 1963, che il Parlamento Mondiale ha due rami: la Camera Alta dei Senatori e l'Assemblea Generale dei Deputati. La Camera Alta si compone di 400 Senatori, mentre l'Assemblea di 800 Deputati. Sia i Senatori che i Deputati e Consiglieri Parlamentari vengono eletti ogni cinque anni dal Consiglio Supremo di Presidenza, e possono essere riconfermati nelle future elezioni. Secondo la normativa del Diritto Internazionale, i Membri del Parlamento Mondiale godono dell'immunità negli Stati che intrattengono normali relazioni diplomatiche. Per tutte le altre Nazioni, dove non esistono tali rapporti protocollari, i Membri possono godere soltanto dell'immunità funzionale: infatti essi non possono essere perseguiti per la loro attività politica e diplomatica in difesa della pace, della sicurezza, della libertà e della giustizia, che i membri hanno un passaporto diplomatico rilasciato dall'Organizzazione Intergovernativa, che il Parlamento Mondiale è riconosciuto dallo Stato Italiano «con sentenza della Corte costituzionale pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 161-bis del 10 luglio 1985» -:
quale sia la posizione dello Stato Italiano nei confronti di tale organizzazione.
(4-03508)