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Allegato B
Seduta n. 151 del 3/5/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
HOLZMANN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la scuola per Allievi Agenti di Pubblica Sicurezza è stata recentemente chiusa con un decreto del Governo, il quale ha stabilito la contestuale chiusura delle analoghe scuole di Foggia, Vicenza e Senigallia;
c'è da chiedersi se il Governo abbia cambiato opinione sulla chiusura della scuola di Foggia anche per le pressioni politiche esercitate;
analoga attenzione non sarebbe stata riservata alla scuola di Bolzano che riveste una sua specifica peculiartià per il territorio plurilingue e per la specifica competenza nel preparare Agenti anche nella conoscenza della lingua tedesca -:
se il complesso degli immobili che costituiscono la scuola verrà utilizzato, in via permanente, dalla locale questura che ha bisogno di spazi che sono disponibili e già attrezzati presso la struttura scolastica che dista solo alcune centinaia di metri, quali mensa per tutto il personale della Questura, sale corsi, poligono di tiro recentemente ristrutturato come pure la piscina, con la possibilità di ricavare mini alloggi per il personale poiché quelli attuali, peraltro già occupati sono insufficienti;
se il Governo ritenga possibile, in provincia di Bolzano, dare corso a vendite di proprietà demaniali, come gli immobili che costituiscono la Scuola Allievi Agenti di PS e che l'inserimento delle relative particelle nei beni da cartolarizzare sia consentito dalle norme vigenti;
quali siano le intenzioni del Governo in merito allo sfruttamento degli immobili in questione da parte della Questura di Bolzano che ne ha fatto richiesta così come il Commissariato del Governo di Bolzano ha da tempo indicato.
(4-03469)
BURGIO, SMERIGLIO e MIGLIORE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo l'ordinamento giuridico italiano l'apologia e la propaganda del fascismo, dell'antisemitismo e del razzismo costituiscono gravi reati;
le scritte sui muri nazi-fasciste ed antisemite non sono in alcun modo equiparabili alle altre scritte sui muri che al più insidiano il decoro urbano;
da due mesi a questa parte le mura esterne del Liceo Classico statale «Tasso», ubicato in Via Sicilia nel centro storico di Roma e frequentato ogni giorno da centinaia di studenti, vengono di notte imbrattate da scritte di chiaro stampo nazi-fascista ed antisemita con svastiche, croci celtiche, minacce agli studenti antifascisti e scritte come «Roma è fascista», «Sieg Heil», «Juden raus», «Ebrei ai forni», «A noi»;
la mattina del 27 marzo, data di poco precedente la commemorazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, sono comparse le scritte «Dio è con noi», traduzione in italiano del lugubre motto delle SS «Gott mit Uns», «Blocco Studentesco» e svariate croci celtiche;
per il 28 marzo era prevista un'assemblea al Liceo Tasso, che vedeva la partecipazione del Presidente dell'ANPI Lazio Massimo Rendina, medaglia d'oro della Resistenza;
nel raggio di 200 metri dal Liceo Tasso esistono una Stazione dei Carabinieri, sita in via Boncompagni e, ben più importante, il Commissariato di PS Castro Pretorio, sito in via Toscana, i cui agenti non possono non notare nelle loro perlustrazioni quotidiane di servizio e di primissimo mattino l'esistenza delle scritte;
gli stessi alunni del Liceo Tasso, pur vivendo in un'atmosfera di inquietudine e paura, sono soliti con cadenza almeno bisettimanale cancellare le scritte neo-fasciste, visto che non funziona nemmeno una catena di comunicazione rapida ed urgente tra le forze di polizia e il servizio del Comune di Roma, preposto alla cancellazione delle scritte -:
quale sia il giudizio del Ministro in indirizzo sulle vicende in parola;
se le autorità di Polizia di Roma e quelle territoriali competenti per il quartiere del Liceo Tasso abbiano cognizione della gravità della situazione abbiano sinora provveduto alla quotidiana registrazione delle scritte nazi-fasciste intorno al Tasso, che comunque costituiscono un reato penale;
se si debba assistere passivamente, nelle prossime notti, ad ulteriori imbrattamenti con turpitudini nazi-fasciste ed antisemite o se, al contrario, l'attività di controllo e di repressione delle manifestazioni di apologia di nazi-fascismo ed antisemitismo non debba esser adeguatamente rafforzata, visto che dopo le prime apparizioni delle scritte era ben prevedibile il ritorno dei responsabili di tali azioni e nulla sembra essere stato fatto da parte delle autorità preposte ai fini della identificazione degli stessi;
se il Ministro in indirizzo non ritenga una circostanza aggravante e particolarmente inquietante che i fatti suesposti siano avvenuti a breve distanza dalle postazioni delle forze di polizia;
se in ogni caso siano state intraprese da parte della Polizia Giudiziaria attività di indagine sulle vicende in parola.
(4-03476)
CIRIELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di giovedì 12 aprile 2007, su Rai Uno, alle ore 7:25, nel corso della trasmissione «Uno Mattina», è stato mandato in onda un servizio giornalistico nel quale si intervistavano un gruppo di stranieri che vivevano in un accampamento abusivo a Milano e che hanno affermato di essere lavoratori in nero nonché di essere sprovvisti di permesso di soggiorno -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti al vero, quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-03477)
CIRIELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince dall'articolo pubblicato sul quotidiano Il Mattino, datato 12 aprile 2007, sembrerebbe che sia stato perpetrato un atto vandalico ai danni del circolo di Alleanza Nazionale «Carlo Favella» di Sarno, in provincia di Salerno;
da quanto affermato nel testo dell'articolo sembra che «... una stella a cinque punte è stata disegnata sulla serranda di accesso al circolo "Carlo Favella" e la targa con il simbolo del partito fatta a pezzi all'esterno della sede di Via Piave...»;
l'episodio appena descritto rientra nel novero dei tanti atti vandalici denunciati dagli esponenti di A.N. della provincia di Salerno tesi a sottolineare quanto sia preoccupante il loro costante susseguirsi nel tempo;
la presente interrogazione è la terza inoltrata dal sottoscritto interrogante quest'anno al Governo e tende ancora una volta a sottolineare e stigmatizzare costanti atti vandalici ai danni di strutture legate ad Alleanza Nazionale a Salerno e minacce ad esponenti politici dello stesso partito;
in un arco di tempo brevissimo, e precisamente dal settembre dell'anno 2006 ad oggi, sono già cinque gli episodi relativi a minacce e ad atti vandalici perpetrati ai danni di Alleanza Nazionale ed Azione Giovani di Salerno -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti al vero,
quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-03478)
CIRIELLI e BUONFIGLIO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince da un comunicato della Segreteria Nazionale del COISP - Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia, inviato via mail anche al sottoscritto interrogante, sembrerebbe che sia stato bandito un appalto per la gestione delle mense della Polizia di Stato a livello nazionale;
sembrerebbe che tale appalto sia stato aggiudicato ad «...una società di Pechino, con sede legale e commerciale a Shangai, la quale a partire dal giorno 1o aprile, provvederà a deliziare i palati dei poliziotti che usufruiranno del servizio di refezione in tante mense della Polizia di Stato, per poi assoggettarle tutte entro qualche mese...»;
nel testo del comunicato si fa riferimento, con viva preoccupazione, all'esiguo costo del singolo pasto proposto dalla ditta vincitrice dell'appalto mettendolo in relazione alla relativa e dubbia qualità dello stesso; in particolare si afferma quanto segue: «... La cosa più angosciante è che la società in questione è riuscita ad aggiudicarsi un simile appalto proponendo al Dipartimento un prezzo ridicolo di 0,90 centesimi di euro a persona per pasto consumato, a fronte dei 5 euro circa richiesti dalle altre aziende gareggianti. Va da sé che una domanda sorge spontanea: cosa mangeranno i poliziotti durante la pausa pranzo?...»;
dal comunicato si apprende che «...i cinesi hanno comunque garantito il rispetto delle tradizioni etico alimentari italiane, che non prevedono il consumo di carni di animali cosiddetti domestici o di roditori quali scoiattoli e ratti: di contro però pongono come unica condizione la gestione esclusiva delle cucine da parte di cuochi con gli occhi a mandorla, e la provenienza degli alimenti unicamente da paesi orientali quali Cina, Sry Lanka, Filippine, Taiwan, Vietnam ed, inspiegabilmente, anche Corea del Nord...»;
sembrerebbe che ai dipendenti della ditta cinese in questione sia stata garantita contrattualmente «...una copertura assicurativa in caso di assenze dal lavoro dovute a malesseri per la poca familiarità con le pietanze orientali...»;
nel comunicato si esprimono forti dubbi circa «...l'adozione da parte di una ditta di Pechino del sistema HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points) e delle altre procedure obbligatorie per garantire il rispetto della normativa sulla sanificazione degli ambienti di ristorazione, nonché sull'importazione di carni animali...» -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti al vero, quali iniziative di propria competenza intenda adottare;
se sia opportuno e sicuro dal punto di vista sanitario affidare il servizio di gestione delle mense della Polizia di Stato proprio ad una ditta proveniente da un area notoriamente affetta da influenza aviaria e che si fornisce degli alimenti da altrettante zone orientali con gli stessi problemi sanitari;
tenuto conto dell'esiguo prezzo per singolo pasto proposto dalla ditta vincitrice dell'appalto e dei conseguenti dubbi relativi alla qualità degli stessi prodotti utilizzati, quale iniziativa di propria competenza intenda adottare per garantire un controllo sui pasti somministrati alle mense della Polizia di Stato.
(4-03499)
MIGLIORE, LOMBARDI e DANIELE FARINA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'UCIS (Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza), vale a dire l'ufficio centrale scorte presso il Ministero dell'Interno ha provveduto, nei giorni scorsi, a revocare il servizio di tutela di III Livello (a bordo di auto blindata) che era stato disposto in favore del Dott. Vincenzo Montemurro,
sostituto procuratore presso il Tribunale di Potenza, già procuratore distrettuale antimafia;
tale provvedimento è stato adottato sulla base di un parere reso dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, presieduto dal Prefetto di Potenza, Dott. Mauriello. La revoca della tutela al Dott. Montemurro è stata disposta sebbene il citato Magistrato abbia curato e continui a curare una serie di processi per mafia e nonostante abbia ricevuto, a causa dell'attività svolta, diverse minacce;
si rappresenta che il dottor Vincenzo Montemurro è il PM che segue il processo «basilischi» in cui si curano come imputati i vertici dell'organizzazione criminale lucana così denominata;
risulta che alcuni degli imputati più pericolosi siano ancora a piede libero -:
se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;
quali provvedimenti urgenti intenda adottare, nel caso in cui fosse confermata la revoca della scorta, affinché venga riattivato il servizio di tutela di III livello a favore del dottor Vincenzo Montemurro.
(4-03509)