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Allegato A
Seduta n. 151 del 3/5/2007
...
(Sezione 2 - Azioni di vigilanza e verifica presso l'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
l'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta, individuata dalla legge regionale 11 aprile 1995 quale azienda regionale di riferimento per l'emergenza di terzo livello, assicura prestazioni di diagnosi e cura in un bacino di utenza che ricomprende le province limitrofe di Enna ed Agrigento, nonché molteplici Comuni, ricadenti nella provincia di Palermo, ubicati nelle Madonie;
l'azienda ospedaliera in applicazione dell'articolo 20 della legge n. 67 del 1988 è divenuta destinataria di un finanziamento statale di circa 26 milioni di euro, finalizzato all'esecuzione di lavori di consolidamento delle strutture portanti, alla ristrutturazione e messa a norma di alcuni reparti di degenza e all'edificazione di un padiglione in cui collocare attività operatorie;
tali lavori, già appaltati, adegueranno strutturalmente e funzionalmente l'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta alla crescente domanda dell'utenza che gravita su una vasta area della Sicilia centrale;
a distanza di oltre due anni dalla individuazione dell'impresa aggiudicataria, solo nel mese di ottobre 2006 la direzione generale dell'azienda ospedaliera S. Elia ha programmato una riorganizzazione «temporanea» dei servizi erogati dal presidio ospedaliero al fine di rendere eseguibili i lavori appaltati;
tale riorganizzazione, per le evidenti ed oggettive incongruità che la caratterizzano, ha dato luogo ad espressioni di critica e di censura, ripartiti ampiamente dagli organi di informazione, da parte di associazioni di rappresentanza degli ammalati, dei cittadini e degli stessi dirigenti medici organici all'azienda ospedaliera rilevandosi, ad unanime giudizio, nelle indicazioni fornite dalla direzione generale una temeraria contrazione delle attività nosocomiali e una ricaduta negativa sulla qualità attesa dei sanitari;
nessun esito, al momento, è sortito dai tavoli e dalle conferenze promosse da soggetti istituzionali territorialmente interessati alla problematica i quali hanno ripetutamente inviato il vertice dell'azienda ospedaliera ad un ripensamento della riorganizzazione «temporanea» dei servizi che meglio si conciliasse con le esigenze dell'utenza e con la dignità professionale dei dirigenti medici;
di contro, dal 1o aprile 2007 la direzione strategica dell'aziende ospedaliere ha drasticamente ridotto il numero delle sedute operatorie delle discipline chirurgiche (chirurgia generale, urologia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, otorinolaringoiatria, oculistica, ortopedia, ginecologia) assegnando ad ognuna di esse una unica seduta settimanale;
è di tutta evidenza che tale decisione risulta diseconomica in quanto a causa dell'allungamento dei tempi di ricovero, produrrà la dilatazione delle liste d'attesa a cui l'utenza tenterà di sottrarsi affrontando il disagio economico, fisico e logistico della deprecabile migrazione sanitaria;
ad aggravare la situazione concorre la circostanza che i lavori appaltati vanno molto a rilento;
altrettanto inspiegabile ed ingiustificato risulta l'atteggiamento della direzione
generale con riguardo alla mancata attivazione del dipartimento oncologico di terzo livello già oggetto di previsione del piano di sviluppo rurale 2000-2002;
nonostante le pressioni esercitate da tutte le associazioni di ammalati oncologici e dalle forze politiche ed istituzionali del comprensorio nisseno la direzione generale dell'azienda ospedaliera non fornisce sull'argomento alcuna indicazione anzi omette di mettere a conoscenza dei parlamentari nazionali e regionali presenti ai vari incontri le decisioni disordinatamente assunte, che per la loro contraddittorietà, finiscono con l'essere ostative alla attivazione del dipartimento oncologico di terzo livello, il quale, per le ragioni esposte ai punti 3.5 e 5.3.4 del piano di sviluppo rurale, deve trovare unica sede e totale concentrazione nell'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta, in conformità anche all'avviso espresso dalla Commissione affari sociali della Camera dei deputati nella seduta del 13 dicembre 2006;
è opinione comune che ogni ulteriore remora della direzione generale oltre che oggettivamente lesiva delle aspettative della popolazione utente possa essere intesa come una deliberata volontà a non concretizzare quanto disposto dalle istituzioni regionali e nazionali;
paradossalmente l'avvio dei lavori di ristrutturazione oggetto dell'appalto, nonostante i fatti esposti, impermeabilizza la direzione generale dell'azienda ospedaliera dai controlli e dalle verifiche sulla conduzione della gestione previste dalla normativa di riferimento -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
se non ritenga opportuno, nel rispetto dell'indirizzo della direzione regionale ed in conformità con gli obiettivi fissati dal Ministro interpellato, predisporre azioni di vigilanza e verifica, anche tramite l'invio di ispettori, presso l'azienda ospedaliera in premessa, per un controllo sulla attività di pianificazione del crono-programma, sulla riduzione dei posti letto, sulla gestione finanziaria, sulle modalità di erogazione dei servizi e sulla verifica e il rispetto degli atti succedutisi nel tempo per l'istituzione del polo oncologico di terzo livello;
se non sia il caso di sensibilizzare il sistema di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (Siveas) al fine di verificare gli indicatori previsti dal patto per la salute con le regioni e finalizzati al rispetto dei parametri di qualità e di spesa delle regioni, nell'interesse dei cittadini utenti, in particolare quelli appartenenti alle fasce più deboli.
(2-00475) «Leone, Misuraca».
(19 aprile 2007)