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Allegato A
Seduta n. 154 del 9/5/2007
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(Sezione 4 - Piano industriale delle Ferrovie dello Stato Spa recentemente approvato dal Governo)
LA RUSSA, MOFFA, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI,
ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO e ZACCHERA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 4 maggio 2007 il Governo ha dato via libera al piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie dello Stato, i cui punti qualificanti, alla luce di quanto riportato dagli organi di stampa degli ultimi giorni, consisterebbero in un pesante aumento delle tariffe, soprattutto sulle tratte remunerative, fino al 35 per cento, in una forte riduzione del personale non altamente qualificato nel corso del quinquennio, in un incremento del servizio del trasporto locale, relativamente ai nodi metropolitani più congestionati;
il piano d'impresa delle Ferrovie dello Stato ha già suscitato forti polemiche sia a livello politico, sia a livello sindacale, dal momento che il medesimo piano non riconoscerebbe il servizio ferroviario come risorsa strategica per il riequilibrio sociale, economico ed ambientale, ma tenderebbe a smantellarlo e a ridurlo a semplice merce da vendere e comprare sulla base delle regole del mercato del profitto;
in particolare, secondo le principali associazioni dei consumatori, il pareggio del bilancio delle Ferrovie dello Stato verrebbe perseguito attraverso la riorganizzazione del settore merci, con la chiusura di 300 impianti ed il relativo taglio del personale addetto, l'adozione di un macchinista unico (attualmente le Ferrovie dello Stato impiegano ancora, giustamente, per ragioni di sicurezza, su molte tratte, il doppio macchinista), con la conseguente probabile uscita di complessive 10 mila unità di personale nell'arco dell'intero piano, l'incremento del costo dei biglietti :ferroviari del 10 per cento sulla media e lunga percorrenza, a cui si aggiungeranno successivi rincari annuali del 5 per cento;
dare priorità all'incremento del trasporto ferroviario regionale, senza procedere contemporaneamente al potenziamento degli investimenti per l'alta velocità, significa non far decollare, sotto il profilo qualitativo, l'intero servizio ferroviario, che continua a versare in una situazione di grave emergenza strutturale -:
quali siano gli esatti dettagli del piano industriale delle Ferrovie dello Stato approvato dal Governo e se non si ritenga opportuno avviare, nel più breve tempo possibile, un confronto politico-parlamentare nelle sedi competenti. (3-00863)
(8 maggio 2007)