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Allegato B
Seduta n. 154 del 9/5/2007
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta orale:
SERVODIO, BIANCO, BELLANOVA, BORDO, CARBONELLA, GRASSI, MARGIOTTA, NAPOLETANO, ROCCO PIGNATARO, NICOLA ROSSI, SASSO e VICO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
in data 19 dicembre 2005, in seduta congiunta i Consigli Comunali di Gravina in Puglia e di Matera, hanno deciso con voto unanime di condividere l'aspirazione della Città di Gravina in Puglia ad essere riconosciuta sito UNESCO e di promuovere iniziative adeguate presso la Commissione Internazionale;
il Sindaco di Gravina in Puglia sin dal 2005 con richiesta formale, allegando ampia documentazione storica e scientifica frutto di un lungo lavoro di archeologi, architetti, storici e di esperti internazionali, ha interessato l'onorevole Giuseppe Moscato, Ambasciatore delegato permanente dell'Italia presso l'UNESCO, il dottor Mario Vecchione della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO e il professor Giuseppe Proietti, Direttore Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e Presidente della Commissione italiana per il patrimonio mondiale;
l'aspirazione della città di Gravina in Puglia è ampiamente giustificata: è sede del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, è Parco dell'Area Naturale Protetta, è Parco Archeologico e città d'arte con una vastità di complessi rupestri;
l'ubicazione di Gravina in Puglia origina l'antichissimo torrente denominato La Gravina in un unicum straordinario completando un disegno naturale con la Città di Matera;
corsi d'acqua e baratri hanno consentito insediamenti in rupe con aspetti comuni che nel loro insieme formano un continum eccezionale da Gravina in Puglia fino a Matera passando per Laterza, Ginosa, Massafra e Mottola;
il paesaggio gravinese segna l'origine di quel percorso fluviale torrentizio ad ovest della Murgia (Fontana d'Ogna) che va verso Matera e dopo circa 25 chilometri raggiunge il fiume Bradano;
la città di Gravina prese il nome proprio dalla grave, dal grande fossato che l'acqua aveva determinato e non era stato colmato perché continuamente alimentato dalle acque che vi confluivano nel grande Canyon trasportandole verso la città di Matera per sfociare nel mar Ionio;
il ricco patrimonio rupestre di Gravina rappresenta un valido esempio di integrazione umana con l'ambiente degno di completare il percorso dei Sassi materani e di stare dignitosamente a confronto con le altre forme rupestri di Europa (Spagna e Francia) e del mondo (Cina, Tunisia, Etiopia);
la città di Gravina fa da cerniera tra il tipico paesaggio della Murgia Barese e quello Lucano, cade a ridosso dell'antico asse viario di origine romana, la via Appia, la più antica della Puglia, arteria di collegamento con il porto di Brindisi, porta di accesso verso l'oriente -:
quali iniziative intenda assumere per promuovere e sostenere presso la Commissione Internazionale il riconoscimento della Città di Gravina in Puglia sito UNESCO, tramite un allargamento dell'area di Matera, già inserita nella lista del Patrimonio Mondiale.
(3-00877)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
RONCONI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il «Festival dei Due Mondi» che ha fatto conoscere la città di Spoleto in ogni parte del mondo, quest'anno festeggia la sua cinquantesima edizione;
l'Associazione culturale «Amici di Spoleto», che opera sul territorio del comprensorio spoletino dal 1961, si fa portavoce di una istanza circa l'urgente necessità di affrontare con un approfondito esame la situazione attuale e del futuro del «Festival dei Due Mondi»;
la gestione del Festival sembrerebbe essere affidata ad un nuovo organismo, istituito dal ministero, in cui dovrebbero confluire tutte le forze, istituzionali, economiche e private che ruotano intorno al festival;
il nuovo organismo punterebbe ad inglobare Fondazione, Associazione Festival e altri soggetti interessati ad entrare, con a disposizione un budget di gran lunga superiore a quello a disposizione sino ad ora;
non si conoscono ancora i dettagli di quella che è la principale e più conosciuta manifestazione culturale della città, che si svolgerà tra meno di un mese -:
se e quando verrà istituito il nuovo organismo gestito dal Ministero che a partire dal prossimo anno prenderà in mano la manifestazione fondata da Gian Carlo Menotti, quali le iniziative proposte per l'adeguato svolgimento di quanto in programma per la manifestazione di quest'anno.
(5-01007)
FRIAS. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
Piazza Mercatale, sita nel centro storico del Comune di Prato (Po), rappresenta una piazza storica di particolare rilevanza per la città, come si evince anche dalla relazione storico artistica elaborata della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici per le Provincie di Firenze, Prato e Pistoia in data 16 novembre 1996;
essa rappresenta un bene collettivo per Prato e per la Toscana da tutelare con particolare attenzione, così da contribuire a conservare e valorizzare l'identità storico artistica della città di Prato;
il Fondo per l'ambiente italiano ha collocato, nell'ambito della classifica della terza edizione dei cosiddetti «Luoghi del Cuore», il giardino di Piazza Mercatale al terzo posto a livello nazionale ed al primo in Toscana fra i luoghi da tutelare. Esempio chiaro, questo, del particolare valore che riveste, anche sotto l'aspetto della socialità che produce la sua presenza quale unica area a verde all'interno delle mura cittadine, il giardino presente nella piazza Mercatale;
in ragione delle motivazioni sopra esposte, contenute anche nella relazione della sopra citata Soprintendenza, l'Ufficio Centrale per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici del Ministero dei beni culturali ed ambientali - in data 16 novembre 1996 - vista la legge 1o giugno 1939 n. 1089, visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, viste le note con le
quali la competente Soprintendenza ha proposto al Ministero medesimo provvedimenti di tutela vincolistica per la piazza in oggetto - la quale, come si legge nel decreto, «comprensiva del giardino (...), presenta interesse particolarmente importante ai sensi della citata legge 1089/1939» (...) rilevata l'opportunità di esplicitare il vincolo gravante «ope legis» sulla piazza - decretava la piazza medesima, come presentante «interesse particolarmente importante» e quindi da ritenersi sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge n. 1089 del 1939;
per luoghi di grande interesse storico artistico e culturale anche la legislazione regionale toscana, a partire dalla legge regionale n. 1 del 2005 e dal Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana prevede particolari forme di tutela;
particolare attenzione è stata dimostrata, da parte del Consiglio e della Giunta Regionale, nelle proprie espressioni normative e politico-istituzionali - a fronte anche del forte dibattito degli ultimi mesi - nel perseguire l'obbiettivo di tutela artistico-storicopaesaggistica del territorio e della urbanità toscane, sia per quanto riguarda la cosiddetta toscana rurale che quella urbanizzata;
forti sono i legami fra normative regionali, protocolli d'intesa fra la Regione e gli enti locali dell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, attraverso i quali dare cogenza agli obiettivi di armonizzazione fra gli strumenti urbanistici dell'area metropolitana medesima;
l'amministrazione comunale di Prato ha elaborato un progetto - mai sottoposto ad una valutazione approfondita da parte del Consiglio comunale - denominato «Mercatale, torna la piazza» che prevede fra l'altro l'eliminazione del giardino e la realizzazione di un parcheggio sotterraneo - da raggiungersi con un tunnel sotterraneo che bypassa le mura cittadine - su più piani sotto la piazza medesima;
il progetto vincitore del «concorso internazionale di idee» bandito dall'amministrazione comunale di Prato per la riqualificazione della piazza in oggetto non prevedeva le suddette realizzazioni infrastrutturali;
la programmazione comunale aveva già individuato in passato altre soluzioni - rispetto a quelle prospettate e sovra esposte - per la risoluzione dei problemi legati alla realizzazione di parcheggi che servissero il centro storico della città di Prato, e l'abbandono di simili soluzioni ha fra l'altro aperto un contenzioso legale con aziende private che già avevano avviato tutte le procedure progettuali per la realizzazione di simili soluzioni;
è necessaria una riqualificazione della piazza Mercatale in Prato al fine di ridurre l'impatto del traffico di scorrimento e di stanziamento nella medesima, ma altrettanto necessaria la preservazione dello spazio a verde e dubbia è l'opportunità di procedere ad un intervento fortemente impattante ed invasivo come quello del parcheggio sotterraneo, il quale produrrebbe inoltre un forte snaturamento dell'identità storico artistica della piazza, elementi negativi che non si realizzerebbero con la messa in atto delle diverse soluzioni in precedenza valutate positivamente dalla stessa amministrazione comunale;
alcune realtà associative cittadine hanno svolto una raccolta di migliaia di firme per chiedere la non rimozione del giardino della piazza;
vi è stata una presa di posizione di intellettuali pratesi di statura nazionale sostanzialmente contraria alla realizzazione degli interventi previsti;
sulla stampa locale, regionale e nazionale si è aperto ormai da molte settimane un dibattito in merito agli interventi riguardanti Piazza Mercatale in Prato e alla cogenza dei vincoli sopra esposti -:
se sia a conoscenza dei progetti sopra esposti e dei vincoli a tutela della piazza;
- se i vincoli esposti in narrativa mantengano ancora la loro cogenza e quindi impediscano o meno la realizzazione delle
scelte della amministrazione comunale di Prato contenute nel progetto «Torna la Piazza»;
se vi siano, e quali, azioni che il ministero interpellato intende compiere, nell'ambito delle proprie competenze e tenuto conto dell'autonomia regionale e comunale, per la preservazione del valore architettonico, paesaggistico, artistico e storico di Piazza Mercatale in Prato.
(5-01008)
Interrogazioni a risposta scritta:
CASTIELLO e NESPOLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
le isole italiane rappresentano, da sempre, aree particolarmente interessanti sotto il profilo archeologico soprattutto nella vasta area del Mediterraneo;
ad Ischia, gli scavi di Lacco Ameno e Punta Chiarito testimoniano l'alto valore culturale dell'isola e in virtù di questi ritrovamenti, secondo il parere di numerosi studiosi, risultano oramai certe le tracce di una città sommersa tra il Castello Aragonese, Sant'Anna e Vivara;
l'abusivismo edilizio o quello autorizzato senza un preventivo studio circa il prestigio ed il valore archeologico dei siti sui quali se ne autorizza la cementificazione costituisce un grave reato ai danni del patrimonio dello Stato;
sull'isola di Ischia, alla luce delle voci di numerosi ritrovamenti archeologici, si ritiene doveroso vigilare al fine di inibire la eventuale distruzione di siti di particolare prestigio storico ed archeologico -:
se sul territorio dell'isola di Ischia rispondano a verità le notizie diffuse tra la popolazione circa il ritrovamento, in più punti, di reperti archeologici e se, in particolare, queste informazioni siano ufficialmente note alla Soprintendenza ai Beni archeologici ed a quella dei Beni ambientali;
se, eventualmente, le aree interessate siano state opportunamente delimitate, interdette e tutelate per evitare sottrazioni ed asportazioni illegittime;
in caso di risposta affermativa, se non si ritenga, a questo punto, utile nominare dei sorveglianti e dei garanti per le future operazioni di scavo e di prelievo dei beni archeologici.
(4-03555)
FRANZOSO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'incrociatore lanciamissili e portaelicotteri Vittorio Veneto, sceso in mare il 5 febbraio 1967 alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Saragat, è stato consegnato alla Marina Militare il 12 luglio 1969;
il 30 ottobre 1969, ha raggiunto per la prima volta la sua sede operativa, la II Divisione Navale di base a Taranto;
dopo circa 35 anni di attività, nel 2003 il Vittorio Veneto ha abbandonato definitivamente la sede di Taranto è stato avviato al disarmo a La Spezia per la sua demolizione;
nel corso della sua attività operativa il Vittorio Veneto è stato impiegato in operazioni estremamente importanti in Italia e nel mondo come le operazioni di soccorso delle popolazioni colpite dalle alluvioni in Tunisia nel 1973, dal terremoto in Friuli nel 1976 e da quello in Irpinia nel 1980;
invece che essere demolito, Il Vittorio Veneto per la sua storia, per le sue dimensioni e per il suo significato tecnologico nella storia dell'ingegneria navale potrebbe diventare un museo interattivo della nave, della vita sul mare e delle tecnologie legate alla navigazione, - il primo in Italia - seguendo esempi realizzati in altre città marinare del mondo come l'ariete corazzato Huascar conservato a Talcahuano o l'incrociatore corazzato Olympia conservato a Filadelfia;
con interrogazione al ministro della difesa si è chiesto se fosse già stata operata una scelta in merito alla demolizione dell'incrociatore Vittorio Veneto o se, piuttosto, non ritenesse opportuno valutare la disponibilità a cedere, ad un costo simbolico, la nave di cui trattasi alla sola condizione che la stessa debba essere utilizzata come nave museo a Taranto;
se alla luce di quanto in premessa non ritenga che l'incrociatore Vittorio Veneto abbia tutte le caratteristiche per diventare un bene culturale;
se e come intenda intervenire affinché il Vittorio Veneto venga trasformato in un nave museo a Taranto, iniziativa fortemente voluta dalla città alla quale il Vittorio Veneto ha legato l'intera sua vita operativa.
(4-03558)