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Allegato B
Seduta n. 156 del 14/5/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il comune di Roma, nell'ambito del programma di riqualificazione «Giustiniano Imperatore», ha deciso di costruire due complessi immobiliari di otto piani negli spazi compresi tra viale Giustiniano e via Costantino, inclusi nel cosiddetto «Comparto A»;
gli stabili in oggetto andrebbero ad insistere su un terreno, caratteristico della zona ed un tempo sede di estese «marrane», argilloso e melmoso e percorso da falde acquifere sotterranee e già in passato concausa di cedimenti strutturali;
il «Comparto A» confina con edifici residenziali, ubicati sia su via Costantino che su via Villa di Lucina, alcuni dei quali - a seguito di costosi interventi sulle loro fondazioni sostenuti con risorse private e senza alcun finanziamento pubblico - attualmente possono ritenersi stabili, contrariamente a tanti altri collocati in zone contigue che hanno subito lesioni, cedimenti e dissesti;
il comune prevede di costruire sull'area in oggetto - nonostante la nota inaffidabilità del terreno - due fabbricati
per oltre 150 abitazioni, garage, piscina e servizi interrati, per tre piani entro terra ed otto piani fuori terra in una stretta lingua di terreno compresa proprio tra i fabbricati esistenti su via Costantino e via di Villa di Lucina;
le nuove costruzioni, progettate a pochi metri dai suddetti fabbricati, comporteranno lo spostamento della piscina comunale esistente in loco ed un enorme scavo dei terreni, battimenti, trivellazioni e pompaggi di acque sotterranee per la realizzazione di pali di grande diametro a profondità di oltre 50 metri, con una pericolosissima opera di disturbo dell'equilibrio attualmente raggiunto dallo strato di terreno argilloso e di imprevedibile interferenza sulla situazione ormai consolidata di stabilità dei palazzi contigui;
prova concreta ed inoppugnabile della pericolosità di un tale imponente intervento per le costruzioni vicine, è ravvisabile, oltre che dalle relazioni geologiche, dal fatto che il comune ha dovuto prevedere - con ulteriore aumento dei costi di appalti - un'operazione di monitoraggio continuativa per il controllo della stabilità dei fabbricati adiacenti, nella consapevolezza che i lavori di costruzione hanno un alto grado di rischio gravante sui tali fabbricati;
tale iniziativa di sostituzione edilizia, considerata dalle famiglie residenti nei fabbricati contigui imprudente ed inutilmente onerosa, comporterà per le stesse: a) una persistente situazione di rischio di danno strutturale, in ragione degli assestamenti di tali tipologie di terreni, possibili anche dopo l'esecuzione dei lavori; b) un immediato e consistente danno patrimoniale per la significativa diminuzione di valore economico degli appartamenti, determinata essenzialmente dalla suddetta persistente situazione di alea di rischio della stabilità strutturale; c) un inevitabile stato di continua apprensione a scapito del sereno godimento della propria proprietà;
in altre zone di Roma si sono registrati, anche nel recente periodo, danni e lesioni ai fabbricati contigui ai cantieri di scavo allestiti dal comune di Roma per effetto di lavori decisamente meno invasivi di quelli di cui trattasi;
la cittadinanza residente, pur condividendo la necessità di soddisfare il bisogno abitativo delle famiglie evacuate dagli stabili pericolanti, in gran parte non apprezza il progetto di sostituzione edilizia denominato «Programma di riqualificazione Giustiniano Imperatore» sia dal punto di vista meramente architettonico, sia da quello urbanistico;
è da considerarsi definitivamente fallito il percorso partecipativo con i residenti iniziato nella scorsa consigliatura dall'Assessorato all'Urbanistica e dalla Commissione Urbanistica del Municipio Roma XI, secondo l'interrogante, a causa della chiusura e della mancanza di dialogo dimostrata dal comune di Roma ed in particolare dal Direttore dell'Unità Organizzativa Segni di Qualità Giustiniano Imperatore, nonché responsabile del procedimento del relativo intervento, che nei fatti si è fin qui manifestato avverso ad ogni tipo di concertazione con la cittadinanza -:
se in considerazione dei pericoli per l'incolumità pubblica segnalati in premessa non intenda richiedere al prefetto se sussistano i presupposti per l'attivazione dei poteri di intervento di cui all'articolo 54 del T.U.E.L., eventualmente promuovendo un approfondimento sulle condizioni geomorfologiche del territorio interessato.
(4-03630)
GALANTE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto si apprende da fonti giornalistiche, a seguito del grave incendio che ha completamente distrutto lo stabilimento De Longhi di Treviso, si è verificata la morte di un rilevante numero di animali, tra volatili e piccoli mammiferi;
secondo quanto si è appreso, una trentina fra piccoli volatili (merli e passeri), oltre a gatti e talpe privi di vita sarebbero stati recuperati dai residenti nei quartieri di Fiera e Selvana, dove sarebbe stata maggiore la ricaduta di inquinanti prodotti dal rogo in oggetto;
si apprende inoltre che «alcuni cittadini avrebbero anche consegnato le carcasse all'istituto zooprofilattico al fine di ottenere, a spese proprie, un responso sulle cause che hanno determinato la morte degli esemplari» -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
quali iniziative intenda porre in essere al fine di accertare le cause del decesso dei suddetti animali, verificare eventuali relazioni con gli effetti prodotti dall'incendio della fabbrica e quindi per garantire la salute dei cittadini di Treviso.
(4-03637)
FASOLINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, di concerto con la Regione Campania, ha deliberato di trasferire e stoccare presso il depuratore civile di Nocera Superiore milioni di litri di percolato proveniente dalla discarica di Villaricca;
il depuratore, progettato e realizzato per trattare i fanghi civili provenienti dalle reti fognarie e quelli industriali pretrattati, stando alle documentazioni ufficiali non è mai stato collaudato per poter contenere il percolato delle discariche, altamente tossico, nocivo e capace di deteriorare strutture non realizzate con i materiali adatti, come l'acciaio;
si è chiaramente in presenza di provvedimento secondo l'interrogante in palese contrasto con precise disposizioni di legge in materia di igiene pubblica e di inquinamento;
tale decisione, irrituale, estemporanea ed illogica, consegue il solo risultato di fomentare disordini e rendere sempre più alto lo steccato fra popolazione e pubbliche istituzioni -:
se intenda avviare immediatamente le procedure finalizzate alla destituzione del Commissario Bertolaso, anche in considerazione del recente provvedimento restrittivo adottato dalla Magistratura nei confronti del dottor De Biasio, suo stretto collaboratore istituzionale, e contestualmente preparare nei modi di legge l'immediata revoca del provvedimento nonché, per quanto di competenza, impartire le necessarie disposizioni volte a restituire serenità ad una cittadinanza duramente provata dal provvedimento commissariale e che ha sempre dato prova, insieme con tutta l'Amministrazione comunale di Nocera Superiore di alta civiltà e assoluto rispetto per le Istituzioni.
(4-03641)