Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 157 del 15/5/2007
...
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
secondo le previsioni del Lamma (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica Ambientale), «la prossima estate sarà molto calda soprattutto nella prima metà di giugno e la Toscana affronterà questa parte di stagione con un deficit idrico pari a 3200 milioni di metri cubi di acqua»;
tale situazione, come è stato denunciato dall'assessorato all'ambiente della Regione Toscana, prefigura l'alto rischio di siccità che potrebbe verificarsi nella Regione Toscana e «soprattutto nelle province di Lucca, Pistoia, Arezzo, Siena e parte delle province di Firenze e Grosseto (dove vi è stato ultimamente un minore apporto di piogge, con oscillazioni tra -10 per cento nella provincia di Massa e -25 per cento nella provincia di Arezzo, rispetto all'ultimo decennio)»;
dai dati emersi sembra che nella provincia di Firenze «rispetto alla media decennale è piovuto in meno nella quantità di 615 milioni di mc, ovvero l'equivalente di quasi 9 invasi tipo Bilancino in meno, oppure quasi otto Bilancini in meno rispetto al 2002-2003»;
preoccupante e generalizzata è la diminuzione della portata dei fiumi regionali, dato che le ultime misurazioni del livello dei fiumi segnalano una portata dell'Arno a Nave di Rosano di -44 per cento, e del fiume Ombrone a Grosseto di -70 per cento;
quanto sopra descritto prefigura per il prossimo futuro una situazione di grave deficit idrico per la Regione Toscana -:
se i Ministri siano a conoscenza di quanto descritto in premessa;
quali iniziative intendano porre in essere al fine di salvaguardare il patrimonio eco-ambientale e faunistico della Regione Toscana.
(4-03643)
NESPOLI e CASTIELLO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nel mese di ottobre del 2006 è stata sequestrata una vasca di depurazione nell'impianto di Depurazione di Napoli Est, sito in via De Robertis-Ponticelli;
in tale discarica era stato disposto il «momentaneo» sversamento di quintali di spazzatura non trattata;
in data 27 aprile 2007, i rappresentanti sindacali degli addetti al depuratore di Napoli hanno comunicato che anche una seconda vasca dell'impianto è stata sequestrata al fine di utilizzarla per il materiale in eccesso presso la discarica di Villaricca;
la funzionalità del depuratore sottende il contemporaneo utilizzo di almeno due vasche sulle sei realizzate presso l'impianto di Napoli Est le quali dovrebbero rimanere in esercizio nel mentre le altre quattro vengono periodicamente sottoposte alle operazioni di verifica e manutenzione ordinaria;
pertanto, la procedura di sequestro delle due vasche lede profondamente il normale esercizio di tutto l'impianto di depurazione di Napoli Est da mesi già sottoposto ad un sovraccarico di materiale da trattare;
non si esclude che il liquido prodotto dal materiale in giacenza e non ancora depurato possa essere, ovviamente, altamente nocivo;
in quella parte di territorio è stato scientificamente riscontrato un tasso elevatissimo di mortalità legata a malattie dell'apparato respiratorio;
a tutela dei cittadini residenti e degli operatori quotidianamente addetti al funzionamento di tale impianto -:
quali iniziative le autorità competenti abbiano assunte al fine di tutelare, come prescritto dalla legislazione vigente, l'incolumità ed il diritto alla salute della popolazione e degli operatori;
se non si ritiene di dirottare altrove, a causa delle gravi emergenze prima segnalate e già presenti presso gli impianti di Napoli Est tutto il percolato in eccesso nella discarica di Villaricca presso altri impianti di trattamento meno sofferenti e di maggiore capienza straordinaria.
(4-03656)
GIOACCHINO ALFANO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
così come riportato sul quotidiano Metropolis del 13 maggio 2007, al termine di una lunga e complessa indagine da parte dei carabinieri del Noe, venerdì 11 maggio, è scattato un blitz che ha portato al sequestro del cantiere di via Santa Maria La Carità, tra i comuni di Sant'Antonio Abate (Na) e Scafati (Sa), impegnato nella costruzione del depuratore destinato alla purificazione delle acque del fiume Sarno;
le indagini che hanno portato ai sigilli al cantiere nascono, probabilmente, da un esposto che alcuni ex dipendenti presentarono alcuni anni fa insinuando il
dubbio che l'opera non stesse avvenendo in maniera corretta;
il commissario straordinario per il disinquinamento del fiume Samo, Gen. Jucci, avrebbe dichiarato di non essere meravigliato dei dubbi sulla realizzazione dell'opera e che gli erano arrivate, solo voci, sull'utilizzo di materiale scadente e di interventi non effettuati secondo le indicazioni;
fra i vari capi d'accusa ci sarebbe, fra l'altro, quello certamente sconcertante dello smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi; infatti i carabinieri avrebbero scoperto tracce di amianto ed alcuni elementi lascerebbero ipotizzare il tentativo di disfarsene in maniera illecita;
l'impianto di depurazione è attualmente realizzato all'85 per cento, anche grazie alla civile collaborazione degli abitanti dei comuni di Sant'Antonio Abate e di Scafati che hanno accettato di buon grado la presenza di un impianto destinato al trattamento delle acque nere -:
quali iniziative si intendano intraprendere affinché, nonostante tutte le attente e doverose verifiche del caso, venga comunque consentito di riprendere al più presto i lavori già numerosissime volte bloccati, in modo tale che non ci siano ulteriori slittamenti sulla consegna di un'opera di grandissimo rilievo per tutto il territorio circostante.
(4-03661)