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Allegato B
Seduta n. 165 del 6/6/2007
...
DIFESA
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
in un articolo di Antonio Mazzeo pubblicato su www.terrelibere.it si legge testualmente: «I Global Hawk sono i velivoli teleguidati protagonisti delle operazioni di guerra più efferate in Afghanistan e Iraq. L'US Air Force sta installando in gran segreto il maggiore Centro operativo di questi strumenti di morte in una base europea.»; in particolare si legge «(...) il Global Hawk è progettato e prodotto dalla Northrop Grumman, tra le principali aziende del complesso militare industriale statunitense. Dal 2001, l'US Air Force, l'aeronautica militare degli Stati Uniti, lo ha impiegato per oltre 6.000 ore di volo in decine e decine di missioni in Afghanistan e Iraq. Il suo apporto alle strategie di guerra permanente è determinante. Al punto che il «Defense Authorization Bill» approvato dal Congresso degli Stati Uniti nel 2001, ha posto l'obiettivo prioritario che entro un decennio un terzo della flotta da combattimento del Pentagono venga costituito da velivoli teleguidati»;
l'articolo prosegue affermando che «(...) Il 2007 è un anno chiave per la localizzazione geostrategica delle principali basi operative dei Global Hawk. Tanto che il Dipartimento della Difesa dedica al tema uno dei pochi capitoli «classificati» del bilancio annuale. Tra i principali progetti d'investimento di Eucom, il Comando degli Stati Uniti che sovrintende a tutte le operazioni militari in un'area che si estende dall'Oceano Atlantico al Golfo Persico (Africa compresa), c'è una voce dedicata al «Global Hawk Aircraft Maintenance & Operations Complex», il centro operativo e di manutenzione dei nuovi velivoli senza pilota. Per Washington il programma è così rilevante che ne viene mantenuto segreto il costo come segretissimo il paese europeo prescelto per l'installazione del complesso. Di certo è solo il coordinamento del progetto, attribuito direttamente all'ACC - Air Combat Command, il Comando per la guerra aerea dell'aeronautica. Il Global Hawk Aircraft Maintenance Complex compare nella lista dei «progetti di edilizia militare» consegnata alla Commissione difesa del Senato Usa dal Comandante supremo di Eucom, generale James L. Jones, il 7 marzo 2006. Nella stessa lista fanno bella mostra di sé il programma di raddoppio della base di Vicenza (aeroporto Dal Molin) e quello di ampliamento dei sistemi C4 di Sigonella;
sempre dall'articolo emerge come potrebbe essere proprio una delle basi Usa presenti sul territorio italiano ad ospitare il super segreto centro operativo UAV, anche in virtù del fatto che di recente questo velivolo teleguidato è stato scelto dalla Marina statunitense per integrare i sistemi di sorveglianza marittima;
a supporto di tale ultima circostanza l'estensore dell'articolo riporta un'affermazione di Dyke Weatherington (sottosegretario alla difesa con delega all'acquisizione di nuove tecnologie ed alla logistica) al National Defense Magazine che nell'ottobre 2005 dichiarava: «Circa 40 velivoli UAV saranno dislocati ìn cinque siti: Kaneohe, Hawaii; Jacksonville, Florida; Sigonella, Italia; Diego Garcia, Oceano Indiano, e Kadena, Okinawa per assicurare la sorveglianza marittima in qualsiasi parte del mondo»;
come se ciò non bastasse sembrerebbe che la Base di Sigonella sia candidata ad ospitare il Centro di comando e controllo del costituendo sistema di vigilanza AGS - Alliance Ground Surveillance (sorveglianza alleata terrestre) -:
se il Ministro sia in grado di confermare le affermazioni in premessa;
perché, qualora tali notizie trovassero conferma, il Parlamento non sia stato informato di accordi così rilevanti sul piano geo-strategico internazionale;
sulla base di quali considerazioni e ragioni il Governo ha operata tale concessione logistica a gli Usa.
(2-00583) «Deiana».
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
GALANTE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il vincolo parlamentare vieta ai soldati italiani di partecipare ad operazioni di guerra in Afghanistan. L'adesione a tale vincolo è stata ribadita a più riprese dal Governo, che ha assicurato del carattere pacifico della partecipazione italiana alla missione Isaf, che è distinta dalla missione Enduring Freedom, diretta dagli Usa ed entro la quale rientrano le operazioni di guerra vere e proprie. Di recente, inoltre, in occasione dell'invio di nuovi mezzi al contingente italiano, il Ministro Parisi ha nuovamente assicurato che la natura pacifica della missione militare italiana non sarebbe mutata;
secondo quanto ha affermato già alcuni mesi fa il settimanale l'Espresso, in Afghanistan anche i militari italiani sono impegnati sempre più direttamente in combattimento. In particolare, sono coinvolti in azione gli equipaggi dei tre elicotteri Chinook dell'Esercito, che trasportano i plotoni dei marines durante le incursioni. Anche gli incursori del Comsubin e i parà del Col Moschin godrebbero di «grande libertà d'azione» e risulterebbero coinvolti in azioni di combattimento;
dell'editoriale dell'ultimo numero della rivista Limes si citano poco pubblicizzate partecipazioni ad operazioni belliche degli incursori della Marina e del Col Moschin, condotte con gli americani di Enduring Freedom. Sempre nello stesso numero del periodico di geopolitica, in una intervista rivolta al ministro della Difesa sulle missioni militari italiane, alla domanda sul perché si parli poco dell'operato delle forze speciali italiane in Afghanistan, il ministro Parisi risponde: «Quanto alle nostre forze speciali... Il fatto che non se ne parli a ogni piè sospinto deriva solo dal principio che di esse meno si parla e più si garantisce la loro efficacia e sicurezza.» -:
quanto affermato da l'Espresso e da Limes, in merito al coinvolgimento di unità militari italiane in azioni di combattimento, corrisponda alla realtà e se, quindi, essendo il comportamento del contingente italiano in Afghanistan in palese contravvenzione del mandato ricevuto, il Governo intenda intervenire per ristabilire il rispetto dei caveat definiti dal Parlamento.
(5-01106)
COSSIGA, FALLICA, GREGORIO FONTANA e CICU. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in data 1o giugno 2007 il Consiglio dei Ministri avrebbe disposto la rimozione del Generale C.A. Roberto Speciale dalla carica di Comandante Generale della Guardia di Finanza e la sua sostituzione con il Generale C.A. Cosimo D'Arrigo;
ad oggi non risultano pubblicati o noti gli atti formali e gli strumenti giuridici utilizzati dal Governo per porre in essere tale avvicendamento;
da notizie di stampa si è inoltre appreso che il Governo avrebbe disposto l'avvio delle procedure per la nomina a magistrato della Corte dei Conti del Generale Speciale, peraltro senza il consenso di quest'ultimo -:
quale sia l'inquadramento attuale e quale posizione ricopra all'interno delle Forze Armate, alla data della presente interrogazione, il Generale Speciale.
(5-01107)