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Allegato B
Seduta n. 165 del 6/6/2007
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SALUTE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MANCUSO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
sempre più spesso si leggono notizie preoccupanti riguardanti animali da compagnia morti durante i viaggi su aerei, treni, bus ed altri mezzi pubblici per il mancato rispetto delle più elementari misure dettate dal buon senso;
può capitare che la discrezionalità dell'autista comporti la separazione dell'animale dal suo padrone, relegando l'animale in bagagliai inadeguati e caratterizzati da condizioni tali che possono anche causare la morte dell'animale;
si è avuta notizia che una signora in viaggio da Bologna a Napoli a bordo di un autobus, si è imbattuta in un autista che ha preteso che il suo piccolo cane (di razza carlino) fosse collocato nel bagagliaio posto all'esterno dell'abitacolo adducendo la motivazione di un presunta allergia e provocando in seguito la morte del cane stesso per le complicazioni di un «colpo di calore» -:
se sia intenzione del Governo, elaborare un regolamento che ponga fine alla discrezionalità di questi trasporti, consentendo ai viaggiatori di portarsi, specie se si tratta di animali di compagnia e di piccola taglia, il proprio animale, al seguito ed evitare, così, conseguenze tanto traumatiche, quanto drammatiche.
(5-01101)
CACCIARI, SPERANDIO, PERUGIA, ZIPPONI e PROVERA. - Al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni stiamo assistendo ad una progressiva e continua penetrazione nel mercato dello smaltimento dei rifiuti da parte dei cementifici che si sono trasformati in veri e propri stabilimenti di termodistruzione realizzando da questa pratica quote di utili sempre maggiori;
i rifiuti entrano in un cementificio come materie prime e/o additivi (terre di fonderia, ceneri da centrali a carbone, polveri da filtri elettrostatici, rifiuti da demolizioni e costruzioni comprese terreni di siti contaminati, eccetera) o come combustibili (oli usati, pneumatici, coke di petrolio o petcoke, farine animali, combustibile da rifiuto detto CDR);
l'eventuale impiego di rifiuti come combustibile e/o «materia prima» nei cementifici determina una contaminazione da metalli ed altri microinquinanti nel prodotto finale i cui effetti sulla salute andrebbero preventivamente studiati e valutati da esperti indipendenti, con appositi studi;
la stessa AITEC (che dal 1959 è l'associazione di rappresentanza delle Aziende italiane produttrici di cemento) afferma con assoluta certezza e tranquillità che: «L'utilizzo di combustibili non convenzionali, quali ad esempio alcuni rifiuti organici e inorganici, offre una valida e competitiva alternativa alle fonti energetiche tradizionali nel pieno rispetto degli standard qualitativi del prodotto e della salvaguardia dell'ambiente. La tipicità del processo produttivo del cemento, nonché della sua composizione chimico-mineralogica, rende ideale l'utilizzo di alcuni
rifiuti nell'alimentazione dei forni di cottura; rifiuti, quali pneumatici, oli esausti, rifiuti solidi urbani, eccetera, che altrimenti dovrebbero essere inceneriti o portati a discarica. Infatti gran parte delle sostanze liberate dalla combustione di tali rifiuti vengono inglobate nel prodotto stesso, senza produzione di emissioni supplementari»;
in realtà i cementifici utilizzano rifiuti non solo perché abbiano un potere calorifero maggiore dei combustibili tradizionali, ma per i guadagni connessi allo smaltimento dei rifiuti in quanto tale;
ai sensi della Direttiva del Consiglio europeo 15 luglio 1975, 75/442/CEE gli Stati membri devono adottare le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e in particolare: senza creare rischi alle matrici ambientali acqua, aria, suolo, alla fauna e alla flora; oltre che senza causare inconvenienti da rumori od odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse;
nella realtà, invece, molti dei composti rilasciati dalla combustione di rifiuti sono POP, inquinanti organici persistenti, fra cui le diossine, la cui produzione, uso e rilascio sono stati banditi dalla Convenzione di Stoccolma;
secondo l'EPA, l'Agenzia statunitense per la protezione ambientale, i cementifici USA sono la seconda fonte di emissioni diossine e furani degli USA (dopo gli inceneritori per rifiuti urbani e prima di quelli per rifiuti ospedalieri) grazie alla scelta di utilizzarli per bruciare rifiuti industriali (in particolare solventi e simili);
a conferma di ciò, secondo l'Agenzia ambientale austriaca, a parità di concentrazione di mercurio nei rifiuti, le emissioni in aria della fornace di un cementificio sono state molto più elevate di quelle di un inceneritore dedicato esclusivamente al trattamento di rifiuti (ad ulteriore conferma di questo aspetto l'Arpa ha verificato che ad esempio la Italcementi di Rezzato ha incrementato le emissioni di mercurio dal 2002 al 2003 di oltre 10 chilogrammi);
a Monselice, nel Veneto, secondo i dati ARPAV la diffida all'utilizzo di rifiuti come materia prima ha comportato rilevanti riduzioni quanti-qualitative dei flussi massa di sostanze cancerogene emessi da un cementificio;
l'eventuale impiego di rifiuti come combustibile e/o «materia prima» nei cementifici, in ogni caso, dovrebbe comportare la parificazione di questi impianti agli inceneritori, cioè a processi di distruzione termica dei rifiuti: per ragioni di tutela ambientale e della salute, innanzitutto, ma, in una logica di mercato, anche per ragioni di correttezza concorrenziale, i sistemi di abbattimento dei fumi ed i limiti di emissione di questi impianti dovrebbero essere necessariamente allineati a quelli oggi previsti per gli inceneritori -:
se il Governo non ritenga opportuno elaborare e avviare un rapido e articolato piano di monitoraggio sulla salute dell'ambiente e dei cittadini circa l'impatto e le ricadute conseguenti all'incenerimento dei rifiuti ad opera di cementifici e, fintanto che tale monitoraggio non avrà prodotto i primi risultati certi, fermare - per quanto di propria competenza - tutti gli iter autorizzativi inerenti tale metodo di smaltimento dei rifiuti, anche in deroga ai piani locali di smaltimento.
(5-01114)
MANCUSO, ULIVI e SALERNO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi il Governo ha provveduto a nominare il Commissario Straordinario per i problemi ambientali e sanitari del settore zootecnico;
il Commissario Straordinario in oggetto dovrà occuparsi di emergenze sanitarie, quali influenza aviaria, b.s.e, brucellosi, eccetera;
la scelta è caduta sul signor Ettore Ianì, Presidente di Lega Pesca e componente della Direzione di Lega Coop;
al di là della evidente appartenenza ad un mondo associativo tradizionalmente vicino alla coalizione di centrosinistra, ad avviso degli interroganti il nuovo commissario non può vantare competenze professionali o esperienza sulle patologie veterinarie di cui dovrà occuparsi -:
quali criteri abbia utilizzato il Governo per indicare il Commissario Straordinario in oggetto, tenuto conto della modestia del curriculum del nominato a fronte dell'importanza dell'incarico che presuppone competenze professionali coerenti con il mandato istituzionale.
(5-01117)
Interrogazione a risposta scritta:
GIORDANO, CACCIARI e SPERANDIO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nel Veneto i malati psichiatrici considerati gravi e gravissimi, ricoverati in strutture protette a media e alta intensità, che non siano stati ricoverati negli ex-manicomi entro la data del 31 dicembre 1995, devono pagare la retta cosiddetta alberghiera;
la Regione Veneto in tal modo risparmia sui «nuovi» malati psichiatrici milioni di euro che vengono pagati da famiglie già molto provate ed economicamente spesso in grande difficoltà. Se queste famiglie non pagano, vengono chiamati a pagare i comuni di residenza che con ciò sottraggono risorse alla vera assistenza;
la prassi sopradescritta è caratterizzata essenzialmente da discriminazioni inaccettabili:
a) il malato psichico grave e gravissimo, anche se cronico, non è da considerarsi disagiato bensì ammalato e, in quanto tale, ha il diritto di essere curato gratuitamente. Ciò è stato ben precisato dalla sentenza della Cassazione n. 10150/96 e riconfermata dalla pronuncia del Consiglio di Stato n. 7766/04;
b) i malati psichiatrici di Regioni italiane diverse, hanno diversi trattamenti. Ad esempio in Emilia-Romagna i malati psichiatrici ospiti in strutture partecipano alla spesa solo con il proprio reddito (normalmente con parte della pensione di accompagnamento) e nulla è dovuto da famiglie e comuni; si tratta di una grave discriminazione territoriale;
c) chi era ricoverato nei manicomi prima del 1o gennaio 1996 non paga la retta alberghiera mentre chi non lo era (normalmente i nuovi malati psichiatrici) in Veneto deve pagare. Si tratta di una inaccettabile discriminazione temporale;
d) il nuovo malato psichico in Veneto ha, in questo senso, meno diritti rispetto ad altre persone con altre malattie che per la loro cura giustamente non spendono niente; questa è un'altra discriminazione inconcepibile tra diverse categorie di ammalati;
non è certamente questo uno dei risultati che la riforma Basaglia voleva portare ai portatori di handicap psichico grave e gravissimo e non è certamente questo ciò che prevedono la nostra Costituzione e la legge n. 833 del 1978, che ha dettato le regole per la moderna riforma sanitaria;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001 individua l'attività sanitaria e sociosanitaria rivolta alle persone con problemi psichiatrici e alle loro famiglie, fra i livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale in tutte le regioni;
il decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1999, richiamato anche dal suddetto decreto sui livelli essenziali di assistenza, definisce come «struttura residenziale» una struttura extra-ospedaliera in cui si svolge una parte del programma terapeutico-riabilitativo e socio-riabilitativo per utenti di esclusiva competenza
psichiatrica, con lo scopo di offrire una rete di rapporti e di opportunità emancipative, all'interno di specifiche attività riabilitative;
il citato decreto del Presidente della Repubblica dispone, fra l'altro che il Ministero e le autonomie territoriali coinvolte svolgano, fra le altre attività, il monitoraggio della spesa e lo studio dei sistemi di finanziamento dei servizi di salute mentale;
su materie di estrema delicatezza quali quelle descritte in premessa è necessario predisporre o concordare atti di indirizzo unitario in grado di favorire la realizzazione di comportamenti univoci in tutte le regioni, ai fini della piena attuazione del principio di eguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione -:
se sia a conoscenza della situazione di fatto sopra descritta;
quali iniziative anche normative o in sede di conferenza Stato-regioni intenda assumere perché venga interrotta la pratica di pagamento di rette alberghiere per malati psichiatrici ricoverati in strutture a media-alta intensità assistenziale;
quali siano gli esiti del monitoraggio sui costi e sui sistemi di finanziamento dei servizi, e se gli stessi possano fare ipotizzare la restituzione dell'ammontare che le famiglie ed i comuni hanno ingiustamente pagato.
(4-03900)