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Allegato B
Seduta n. 166 del 7/6/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta orale:
BUONTEMPO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da circa un anno e mezzo, nei comuni di Vasto e San Salvo, in provincia di Chieti, si verificano episodi di vandalismo, che si sono concretizzati con oltre trenta incendi di autovetture di privati cittadini, e culminati con numerosi attentati a danno d'imprenditori locali, come testimoniano numerosi articoli di stampa;
il sindaco di Vasto più volte sollecitato si è limitato a dare assicurazioni verbali circa la richiesta d'interventi fattivi per migliorare la sicurezza dei cittadini, manifestando così ad avviso dell'interrogante una dannosa lentezza;
il Comune di San Salvo ha ottenuto dalla regione Abruzzo adeguati finanziamenti per realizzare la videosorveglianza in città;
il Comune di vasto, invece, pur avendo presentato un'analoga richiesta non ha ancora ottenuto risposta;
l'amministrazione comunale di Vasto, inoltre, ha annullato il concorso che avrebbe consentito l'assunzione stagionale di sette vigili urbani;
la zona di Vasto è diventata negli ultimi tempi, un'area di spaccio di sostanze stupefacenti come dimostrano i numerosi arresti operati dalle forze dell'ordine -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per l'adeguamento numerico delle forze dell'ordine nei comuni citati, anche in considerazione del fatto che sia i carabinieri che la polizia sono sotto organico e non possono garantire una sorveglianza efficace.
(3-00952)
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano Il Tempo ha pubblicato, in data 6 giugno 2007, un documento del capo della colonna della Brigate Rosse-Partito comunista politico militare, Alfredo Davanzo;
in tale documento si rinnovano minacce e annunci allarmanti;
il documento fa seguito alla inquietante manifestazione di domenica 3 giugno 2007 a L'Aquila, in cui per la prima volta si è svolto un corteo di sinistra che inneggiava apertamente alle Brigate Rosse e al terrorismo;
il documento di Davanzo non può essere sottovalutato e rappresenta un ulteriore campanello d'allarme. Le norme del 41-bis sul carcere duro vanno applicate in maniera severa ed ogni atteggiamento ambiguo, compresi quelli di alcuni membri del governo, deve essere completamente archiviato -:
quali valutazioni esprima il ministro interrogato sul documento sopra citato;
quali misure siano state adottate nei confronti dei manifestanti de L'Aquila;
in quale modo si assicuri che dal carcere non possano essere diffusi documenti e direttive che possano trasformarsi in atti di terrorismo;
quali siano le valutazioni complessive del governo su questo inquietante e allarmante ritorno del terrorismo di sinistra in Italia.
(3-00956)
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
per quale ragione il Ministero dell'interno abbia diramato una circolare con la quale si invitano i questori a rilasciare permessi di soggiorno a extracomunitari che possono asserire di essere vittima del traffico di esseri umani, ovverosia persone dedite alla prostituzione o a altre attività illegali, che affermino di svolgere tali attività in stato di costrizione;
se la concessione di permessi di soggiorno in base a queste dichiarazioni non possa prestarsi all'agevolazione della permanenza in Italia di persone che dichiarino di trovarsi nelle citate condizioni in maniera falsa;
se non ritenga che tali dichiarazioni possano essere usate in maniera ingannevole proprio per ottenere un permesso di soggiorno e riprendere subito dopo una attività illegale;
quali siano le garanzie che ci possono essere controlli tesi a revocare il permesso di soggiorno a quanti, ottenendo tali autorizzazione denunciando una situazione di sfruttamento, riprendano un'attività di prostituzione o di altro tipo, violando le leggi dello Stato;
se tale circolare di fatto non incoraggi l'ingresso di clandestini in Italia che possano fornire dichiarazioni di comodo alle autorità di pubblica sicurezza italiane, al fine di poter legalmente rimanere in Italia al di fuori di qualsiasi meccanismo previsto dalle leggi vigenti.
(3-00957)
Interrogazioni a risposta scritta:
ASCIERTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
più volte, negli ultimi tempi, i rappresentanti delle Forze dell'Ordine hanno lanciato un grido d'allarme in merito all'esiguità
dei fondi a loro disposizione per le funzionalità istituzionali che loro competono;
appare tragicamente evidente la mancanza di mezzi, tecnologie ed adeguamenti strutturali necessari per l'efficace svolgimento delle attività di polizia ed ordine pubblico;
tuttavia, le ben note problematiche succitate sono solo una parte delle questioni che affligono le nostre Forze dell'Ordine; se a ciò dovessimo aggiungere il mancato o ritardato pagamento degli straordinari, delle missioni, dell'ordine pubblico ed il mancato rinnovo contrattuale, non sarebbe facile allarmismo dichiarare che la situazione è giunta oramai al limite della catastrofe;
in particolare, sia nella Polizia di Stato che nell'Arma dei Carabinieri molte autovetture non possono essere sostituite, né riparate a causa dell'esaurimento dei fondi stanziati;
di recente, lo stesso Ministro degli Interni asseverava lo stato di estremo disagio in cui versano gli apparati di sicurezza dello Stato, dichiarando pubblicamente che, non essendovi disponibilità finanziaria per adempiere a tutti gli obblighi contratti, avrebbe preferito affrontare i costi per i servizi e per i mezzi, piuttosto che procedere al pagamento degli affitti delle caserme;
sul punto, voci insistenti provenienti da un Ente che eroga forniture energetiche (Enelgas), informano che, nell'immediato futuro, potrebbero essere posti in essere provvedimenti di chiusura dell'erogazione di gas nei confronti di svariate caserme dei Carabinieri; ciò, in considerazione del fatto che il mancato pagamento del dovuto si protrae oramai da troppo tempo -:
se sia intenzione del Ministro interrogato chiedere al Governo le risorse occorrenti per far fronte all'emergenza in cui versano le Forze dell'Ordine;
se il Ministro interrogato intenda verificare quali e quante Caserme in uso all'Arma dei Carabinieri corrano realmente il pericolo di vedersi comunicare l'avviso di distacco della fornitura energetica per mancato pagamento del dovuto.
(4-03910)
BUEMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 4 giugno 2007, su La Stampa veniva pubblicato un ampio servizio riguardante la situazione finanziaria del Ministero dell'Interno, con particolare riferimento alla specifica competenza di tutela della sicurezza dei cittadini, nel quale si richiamava la situazione di difficoltà finanziaria determinata da anni di tagli da parte del Tesoro, per cui ne deriva un'impossibilità a mandare avanti la sua macchina operativa;
lo squilibrio per l'anno 2006 è stato di ben 408 milioni di euro e che ha provocato un mare di debiti riguardante soprattutto affitti e forniture, di benzina, in particolare;
l'uscita del Ministro Amato che ha suggerito ai Vigili del fuoco di non pagare gli affitti quando i soldi servono per fare il pieno agli automezzi, ha fatto clamore;
il Ministero negli ultimi quattro anni, ha ribadito il ministro Amato, ha avuto un accrescimento del carico funzionale ma ha perso un miliardo di euro di fondi ed il suo bilancio è passato dai 25,5 miliardi del 2004 ai 24,4 del 2007. Infatti, solo nel 2006 gli Interni hanno dovuto fare a meno di 217 milioni tagliati dalla Finanziaria, mentre altri 220 milioni sono svaniti per colpa di mancate riassegnazioni; sono stati cancellati, inoltre, 177,4 milioni di euro destinati al fondo di solidarietà delle vittime di estorsioni ed usure, 25 milioni destinati al Dipartimento di pubblica Sicurezza e 11,8 milioni destinati al Dipartimento dei Vigili del Fuoco; tagli che, pur lasciando invariato il numero dei dipendenti, sono andati ad incidere su spese di investimento e beni intermedi;
con l'ultima finanziaria si prevede l'abolizione entro dicembre di tutte le Direzioni interregionali della Polizia e la razionalizzazione delle scuole con un giro di vite sui dirigenti; nonché, entro il prossimo trenta giugno, dovranno essere predisposti i piani per riarticolare e ridislocare i presidi territoriali delle forze di polizia per ridurre la spesa su locazioni, manutenzioni e canoni di servizio ad almeno il cinque per cento sia quest'anno che il prossimo;
i tagli peseranno maggiormente sul personale ed in particolare sugli stipendi e gli straordinari degli agenti di PS, in un momento in cui i cittadini chiedono maggiore sicurezza e tutela;
il patto per la sicurezza firmato con il Governo servirà a tamponare solo le emergenze, ma non a sanare la cronica mancanza di mezzi ed uomini, con ripercussioni serie a livello regionale e soprattutto in Piemonte dove la Digos e le squadre mobili, non hanno auto per effettuare i servizi e le attività di indagine e che, nel caso di emergenza su Vercelli e Cuneo, le mobili partirebbero da Torino, dato che il «patto» riguarda solo Torino e non la regione Piemonte;
a Torino gli arruolamenti sono bloccati e si creano vuoti negli organici che non possono essere colmati e che la mancanza del turn over crea effetti collaterali gravissimi dato che molti agenti sono troppo anziani per svolgere servizi operativi;
mancano i mezzi e la situazione delle questure piemontesi, dal punto di vista organizzativo, versa in seria difficoltà e la contraddizione più grave consiste negli sprechi che vengono effettuati per gli affitti, solo per la sede dell'Ispettorato regionale a Torino si pagano 35 mila euro al mese, vero spreco quando non vi sono soldi per pagare gli straordinari ai poliziotti -:
cosa intenda fare il Ministro e quali misure, alla luce di una grave situazione di carenza di mezzi ed uomini sì denunciata, il Ministro intenda intraprendere per garantire un'idonea presenza della Polizia di Stato nel territorio piemontese e conseguentemente assicurare un'adeguata tutela dei cittadini.
(4-03917)
FRASSINETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 20 maggio 2007 si è svolto a Bergamo l'incontro di calcio Atalanta-Inter, valido per la trentatreesima giornata del Campionato di serie A;
la gara era stata considerata a indice di rischio 2 dall'Osservatorio del Viminale;
i circa 200 tifosi dell'Inter provenienti da Milano, sono stati tutti sottoposti ad operazioni di filtraggio e perquisizioni personali alla Stazione Centrale, operazioni durante le quali si è riscontrato essere tutti in possesso di regolare biglietto per la partita nonché di regolare tagliando ferroviario;
al termine delle operazioni di filtraggio, i tifosi sono saliti sul treno regionale n. 5057 diretto a Bergamo, in situazione di promiscuità con altri viaggiatori non diretti allo stadio, tra cui anziani, donne e bambini;
nei pressi della stazione ferroviaria di Terno d'Isola (Bergamo) il treno è stato fatto oggetto di un assalto premeditato da parte di alcune decine di tifosi dell'Atalanta, con il volto coperto da caschi e armati di bastoni, bottiglie, sassi e fumogeni;
a seguito di questa azione si sono registrati ingenti danni materiali (sedili bruciati dai fumogeni, vetri infranti da sassi, eccetera) e il ferimento di alcuni cittadini estranei ai fatti, nonché lo spavento di molti passeggeri;
le forze dell'ordine sopraggiunte dopo alcune decine di minuti alla stazione di Terno d'Isola non hanno nell'immediato potuto fermare alcun responsabile dell'assalto;
il treno danneggiato con a bordo i tifosi dell'Inter è stato fatto dirigere presso la stazione di Ponte San Pietro (Bergamo) e ivi i tifosi stessi sono stati fatti scendere, condotti verso un adiacente spiazzo e ivi contenuti (unitamente a poche decine di altri tifosi trasportati dalla stazione di Bergamo a quella di Ponte San Pietro) da un ingente schieramento di forze dell'ordine sopraggiunte nel frattempo;
a seguito di disposizioni superiori, ai tifosi dell'Inter è stato impedito di raggiungere lo stadio. A quanto si apprende i funzionari di PS responsabili dell'ordine pubblico avrebbero sostenuto di «non poter garantire l'incolumità» dei tifosi che si fossero diretti allo stadio;
a tale comunicazione sono seguiti alcuni momenti di tensione che non sono degenerati in incidenti grazie al senso di responsabilità degli stessi tifosi che hanno accettato, sia pur a malincuore, di vedersi privati del diritto ad assistere all'incontro per il quale avevano peraltro pagato regolare biglietto, nonché tagliando ferroviario;
dopo circa 2 ore e 40 minuti di attesa, i tifosi dell'Inter sono stati fatti salire su un convoglio ferroviario che li ha riportati indietro, non alla Stazione Centrale di Milano dalla quale erano partiti ma in quella più periferica di Sesto San Giovanni (Milano);
questo episodio è stato trattato ampiamente dalla stampa e tra gli altri dai quotidiani il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport del giorno 22 maggio 2007 -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio di cui in premessa;
se risponda al vero che l'ordine di trattenere i tifosi dell'Inter presso la stazione ferroviaria di Ponte San Pietro è stato emesso direttamente da funzionari del Viminale collegati telefonicamente da Roma;
quali motivazioni abbiano spinto i funzionari responsabili dell'ordine pubblico a prendere tale decisione;
quali contromisure si intendano adottare al fine di evitare promiscuità nel trasporto ferroviario tra i tifosi in trasferta e gli altri passeggeri per salvaguardare l'incolumità di questi ultimi;
per quale motivo si sia deciso di penalizzare i tifosi dell'Inter, pur essendo gli stessi stati adeguatamente filtrati e perquisiti alla partenza, essendo in possesso di regolare biglietto ferroviario e di tagliando di ingresso per la partita, essendo stati bersaglio (e non attori) di un attacco premeditato da parte di una tifoseria avversaria;
come si inseriscano queste scelte da parte delle Autorità di PS nell'ambito del nuovo quadro normativo che ha fortemente mutato anche le regole sull'organizzazione delle trasferte; in base a quale interpretazione della norma la forza pubblica può «sequestrare» i tifosi a decine di chilometri di distanza dallo stadio, impedendo loro di raggiungere lo stesso con mezzi propri, posto che non dovrebbero più esistere trasferte organizzate;
a chi si debbano rivolgere i tifosi dell'Inter ingiustamente penalizzati per richiedere il rimborso dei biglietti regolarmente acquistati per assistere alla partita Atalanta-Inter;
se in tal senso non si ritenga auspicabile e utile, ai fini della tutela dell'incolumità pubblica, la reintroduzione dei cosiddetti «treni speciali» da destinare alle tifoserie in trasferta.
(4-03919)
CASTELLANI e BUONTEMPO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 3 giugno 2007 si è svolta a L'Aquila una manifestazione organizzata dai «C.A.R.C. - Comitati di appoggio per la resistenza e il comunismo» e dal movimento «O.L.G.A. - Ora di Liberarsi dalle Galere» contro il regime carcerario del 41-bis ed in solidarietà alle Nuove Brigate
Rosse, la cui esponente Nadia Desdemona Lioce è detenuta nel carcere del capoluogo;
i partecipanti a predetta manifestazione, poco più di duecento ed aderenti alle frange più estremiste dell'area movimentista-eversiva, benché scortati da Polizia e Carabinieri, durante il loro passaggio hanno barbaramente imbrattato i palazzi del centro storico della città con scritte vergognose quali «Da Poggio Reale all'Ucciardone: evasione!» o «Terrorista è lo Stato», e scandito ignobili slogan al megafono, non solo contro il carcere duro ed il 41-bis ma anche inneggianti alle Brigate Rosse, contro la Polizia e l'ispettore Filippo Raciti, morto nel compiere il proprio dovere, contro il Papa e la Chiesa, contro lo Stato e le istituzioni, compresi il famigerato «Dieci, cento, mille Nassiryia» che offende la memoria di coloro che hanno perso la vita nel servire lo Stato e gli sconcertanti «Più vedove, più orfani, più sbirri morti» o «D'Antona non pedala più», il tutto accompagnato da spari di petardi e lancio di fumogeni;
l'obiettivo dei promotori della suddetta iniziativa, di manifestare il sostegno a coloro che stanno scontando una peraltro giusta detenzione per i gravissimi reati commessi, cela per gli interroganti l'intento occulto di diffondere una sub-cultura del terrorismo che incita al disprezzo delle istituzioni ed alla mancanza di rispetto delle leggi e delle regole di democrazia e civiltà, come trasversalmente evidenziato da diversi esponenti del mondo politico che hanno reagito denunciando «lo squallore umano e politico degli autori di scritte e slogan» -:
per quali motivi, nonostante le inquietanti dichiarazioni fatte da esponenti dell'estrema sinistra alla vigilia della manifestazione, non siano state prese tutte le misure necessarie per evitare che la manifestazione stessa potesse degenerare nell'esaltazione di personaggi legati al terrorismo e nel vilipendio di servitori dello Stato assassinati dai brigatisti rossi oggi detenuti;
quali provvedimenti intenda adottare per impedire che l'esercizio del diritto di pensiero ed espressione sia vergognosamente strumentalizzato da individui senza scrupoli il cui intento è quello di sovvertire l'ordine costituito, delegittimare le istituzioni, incitare alla violenza e fomentare il terrorismo ed il disordine sociale e politico, in nome della libertà di manifestazione ed espressione;
quali iniziative il Ministro intenda mettere in campo affinché in nome della democrazia e nel rispetto della libertà di pensiero ed espressione in cui tutti crediamo, non si verifichino più episodi che violano la legalità ed oltraggiano la coscienza civile di un'intera popolazione.
(4-03923)