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Allegato B
Seduta n. 167 dell'11/6/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
VENIER e CANCRINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio dell'Unione europea il 21 dicembre 2006 ha varato un regolamento (n. 1933/2006) che revoca temporaneamente l'accesso della Repubblica di Bielorussia alle preferenze tariffarie generalizzate, che entrerà in vigore il 21 giugno prossimo, a meno che, entro la scadenza di tale periodo, la Bielorussia non si impegni ad adottare le misure necessarie per conformarsi ai principi enunciati nella dichiarazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) del 1998, relativa ai principi e diritti fondamentali sul lavoro, come indicato nelle dodici raccomandazioni contenute nella relazione della Commissione dell'OIL del luglio 2004. Tale decisione è stata sollecitata dalla Confederazione europea dei sindacati liberi, la Confederazione europea dei sindacati e la Confederazione Mondiale del lavoro in merito alle presunte violazioni della libertà di associazione e del diritto di contrattazione collettiva nel paese del quale si lamentano le profonde limitazioni alla libertà sindacale;
a tal fine è stata condotta un'inchiesta dalla Commissione che ha confermato l'esistenza di violazioni gravi e sistematiche della libertà di associazione e del diritto di contrattazione collettiva previsti dalle convenzioni nn. 87 e 98 dell'OIL, la relazione presentata dalle autorità bielorusse alla Commissione sullo stato dei diritti della libertà di associazione nel paese, è stata giudicata insufficiente;
in risposta alle critiche avanzate a livello internazionale risulta che la Bielorussia ha avviato un processo di riforme teso ad aderire alle raccomandazioni della Commissione d'inchiesta dell'OIL al fine di modificare la legislazione vigente in tema di libertà di associazione sindacale e diritti di lavoro. In tal senso il Governo bielorusso pare intenzionato a portare in Parlamento per il prossimo settembre una nuova proposta che preveda l'istituzione e la registrazione dei sindacati e la creazione di un organismo autonomo dalla magistratura in grado di prendere in considerazione le segnalazioni relative alle ingerenze negli affari sindacali;
si tratta certamente di un processo ancora lungo da compiere, sul quale il Governo bielorusso ha rinnovato il suo impegno anche in occasione di incontri ufficiali svoltisi a Ginevra. Sicuramente su questa materia la Commissione ed i paesi dell'Unione devono moltiplicare gli sforzi affinché anche in Bielorussia siano garantiti i diritti di migliaia di lavoratori, donne
e uomini, cui vanno assicurati i diritti di associazione, di tutela del lavoro, di garanzia sulla contrattazione collettiva;
tuttavia l'entrata in vigore del regolamento n. 1933/2006 il 21 giugno prossimo venturo, con la conseguente definitiva rottura degli accordi preferenziali tra la Bielorussia e l'Unione europea, in una fase in cui la Bielorussia sembra aperta al confronto potrebbe ottenere effetti gravemente controproducenti proprio rispetto all'obiettivo di una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori e non consentirebbe una vera accelerazione degli adempimenti del governo alle raccomandazioni formulate dall'OIL la cui adesione è richiesta dalla Commissione europea. Le conseguenze di tale applicazione finirebbero per ricadere ancora una volta sulla popolazione, sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici che da anni attendono l'applicazione di una normativa garantista in termini di diritti sindacali. Vi è da segnalare, poi, la dimostrata disponibilità del governo di Minsk, sulla questione dei soggiorni temporanei dei bambini bielorussi nel nostro paese: dopo un duro braccio di ferro, seguito al caso di Cogoleto, le autorità hanno recentemente, accettato di ripristinare la possibilità per i bambini di trascorrere le vacanze in Italia;
la difficile situazione economica del paese, inoltre, dovrebbe spingere i paesi aderenti all'Unione europea, ad una maggiore attenzione delle condizioni di vita della popolazione, nei confronti delle quali sicuramente la sorta di «embargo» prevista dal regolamento non gioverebbe nel prossimo futuro. In termini geopolitica, inoltre, il venir meno di rapporti commerciali privilegiati con l'Unione europea comporterebbe, come diretta conseguenza, l'ulteriore rafforzamento delle relazioni con la vicina Russia a scapito di un maggiore avvicinamento del paese all'Unione -:
se non ritenga di adoperarsi nelle sedi competenti affinché il termine dell'entrata in vigore del regolamento citato possa essere prorogato al fine di consentire al Governo bielorusso di rispettare la dichiarazione d'intenti con la quale le autorità si sono impegnate a presentare al Parlamento una profonda revisione della legge vigente in materia sindacale, anche al fine di tutelare in maniera compiuta i diritti sul lavoro di migliaia di lavoratori e lavoratrici bielorusse.
(4-03940)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo vari articoli di giornali pubblicati il 23 marzo 2007 da Los Andes on line, El diario de la Pampa, La Nacion eccetera sembrerebbe che un console italiano, essendo patito di caccia grossa, fosse andato a cacciare cervi rossi in durante il mese di marzo, in un territorio in cui la caccia è severamente vietata;
secondo tali articoli, il suddetto console si muoveva liberamente sul territorio argentino con un fucile fornito di caricatore contenente delle cartucce pronte all'utilizzo, dunque, penalmente perseguibile secondo la normativa argentina;
la stampa argentina ha messo in rilievo più volte e con svariati articoli l'accaduto, dando ampio eco all'atteggiamento sprezzante di un funzionario italiano che, grazie alla sua immunità diplomatica, si ritiene libero di infrangere le leggi del paese ospitante, dando una cattiva immagine dell'Italia -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e cosa intenda fare affinché anche i diplomatici, così come tutti gli altri, rispettino le leggi dei paesi in cui vengono accreditati.
(4-03942)