Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 167 dell'11/6/2007
...
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta scritta:
BIANCOFIORE, LA LOGGIA, GELMINI e SANTELLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il 9 maggio 2007, si è assistito ad un atto di intolleranza etnica proveniente nientemeno che da un Ufficiale giudiziario nei confronti del gruppo etnico italiano in Alto Adige
il predetto Ufficiale giudiziario, in sede di esecuzione di sfratto nei confronti del capo stazione di Laces, infastidito dalla presenza sul luogo di alcune persone, giornalisti, cameraman, amici e parenti dello sfrattando, intimando loro di lasciare l'appartamento oggetto di rilascio, avrebbe pronunciato la seguente frase: «andate in piazza, quello è il posto degli italiani». Tale frase è stata percepita direttamente dal padre dello sfrattando e da altri presenti pronti a testimoniare, fra i quali un giornalista;
crediamo che un Pubblico ufficiale, che riveste il ruolo importantissimo di esecutore di provvedimenti giurisdizionali quale è l'Ufficiale giudiziario, nell'esercizio delle proprie mansioni non possa lasciarsi andare a simili considerazioni, che denotano una discriminazione «razziale» nei confronti dei cittadini che per la Costituzione italiana sono tutti «eguali davanti alla legge, senza distinzione... di razza, di lingua... di opinioni politiche», e comportano un sicuro e rilevantissimo discredito all'amministrazione di appartenenza e allarme sociale per quelle persone che non appartengono al gruppo etnico in «simpatia» del pubblico funzionario;
deve rilevarsi che la presenza della stampa e di amici sul luogo dell'esecuzione era dovuta proprio al fortissimo sospetto che lo sfratto non fosse altro che una sorta di persecuzione da parte della provincia autonoma di Bolzano nei confronti del signor Mecarone, solo in quanto appartenente al gruppo etnico italiano;
infatti, lo stesso aveva iniziato una vertenza nei confronti di RFI, succeduta a FS spa, e alla provincia autonoma, per vedersi riconoscere il proprio diritto, sancito dalla legge 560/93, a divenire proprietario dell'alloggio in questione, occupato dal Mecarone sin dal 1993; diritto violato da RFI che invece di riconoscergli il diritto di prelazione sull'acquisto, aveva provveduto a cedere l'alloggio alla provincia autonoma di Bolzano;
ebbene, unitamente al Mecarone la causa era stata intentata anche da tale Platzgummer, per gli stessi motivi, con lo stesso legale, e con unico atto introduttivo del procedimento, il quale - difettando la prova della disdetta - aveva ottenuto dal giudice unicamente una proroga del rapporto locatizio, ma non il riconoscimento del diritto di prelazione. Posizioni identiche quindi, anche dal punto di vista dell'esito processuale;
il fatto che al Platzgummer, nelle more del giudizio, sia poi stata ceduta la proprietà del rispettivo alloggio e nei confronti del Mecarone invece rifiutata, tanto da indurre la provincia a proseguire nei suoi confronti la vertenza sino all'atto estremo dello sfratto, ha fatto sorgere nella pubblica opinione i fortissimi sospetti di discriminazione etnica di cui sopra da parte della provincia. Da qui la presenza degli organi di stampa e amici e parenti -:
se sia ammissibile che un pubblico ufficiale, quale è l'ufficiale giudiziario, appartenente all'Amministrazione della giustizia e con l'importante funzione di eseguire le pronunce giurisdizionali, possa durante l'espletamento delle proprie funzioni assumere palesemente posizioni discriminatorie nei confronti di cittadini per la loro appartenenza etnica;
se con tale atteggiamento non sia violato il dovere di imparzialità cui è tenuta la pubblicaamministrazione e segnatamente quella della giustizia e il conseguente diritto del cittadino ad essere trattato da pari a prescindere dalla propria etnia;
se non ritenga il Ministro della giustizia che da tale esternazione discriminatoria dichiarata in pubblico e nell'atto delle proprie funzioni da parte dell'Ufficiale giudiziario della sezione distaccata di Silandro, derivi un danno all'immagine dell'amministrazione che rischia pertanto di indurre i cittadini dell'Alto Adige ad essere soggetti a diversità di esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali a seconda del gruppo etnico di appartenenza;
quali provvedimenti intenda adottare il Ministro per ridare fiducia alla gente del luogo e ripristinare la corretta immagine di imparzialità della figura dell'ufficiale giudiziario.
(4-03952)