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Allegato B
Seduta n. 167 dell'11/6/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta orale:
D'IPPOLITO VITALE. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il piano industriale presentato alle forze sindacali dall'Eni s.p.a. - divisione gas&power - a Roma nella riunione del 15 maggio, riguardante il triennio 2007-2010, nell'ambito della riorganizzazione degli uffici presenti in Calabria, pone a rischio di chiusura le sedi di Catanzaro, Crotone, Corigliano e Siderno, prevedendone l'accorpamento nella sola sede di Cosenza e l'affidamento delle attività di sportello per la clientela a società esterne e a call center;
le forze sindacali hanno manifestato forte dissenso, abbandonando quella riunione del 15 maggio e annunciando lo stato di agitazione del personale;
il nuovo piano industriale dell'Eni fonderebbe la sua legittimazione su annunciati obiettivi di riduzione dei costi di gestione, di chiusura degli sportelli e delle sedi decentrate, senza danno per la clientela, attraverso una cessione programmata a terzi delle attività finora svolte da personale formato e qualificato;
ma la cessione delle proprie attività ad agenzie esterne - franchising e call center -, generalmente affidate a personale precarizzato e scarsamente formato, provocherà sicuramente l'incremento dei costi finali, per l'evidente necessità di un continuo coinvolgimento degli operatori Eni nella ricerca di soluzioni adeguate per questioni tecniche insorgenti;
la chiusura degli uffici Eni in Calabria, regione già fortemente penalizzata sul fronte dell'occupazione dello sviluppo, causerà grandi disagi ai dipendenti costretti alla mobilità ed a intere famiglie -:
se il Governo non ritenga opportuno approfondire le questioni sollevate e, proprio in vista dell'acquisizione da parte Eni di quote di mercato dell'energia elettrica, di considerare il fatto che dipendenti del settore gas, possono costituire risorse utili e occasioni anche di nuovi stimoli alle professionalità attualmente impiegate.
(3-00960)
Interrogazioni a risposta scritta:
DI SALVO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in data 22 maggio 2007, è stato dato l'annuncio della costituzione di una società che si formerà dallo scorporo della divisione memorie di ST, denominata FMG, dallo scorporo della corrispondente divisione memorie di INTEL e caratterizzata dalla presenza di un fondo finanziario dagli economisti private equity;
vi è stata la richiesta, che parte dal sindacato, di un piano industriale, con specifico riferimento ai siti catanesi ed al centro di progettazione di Palermo, redatto sia dal nuovo soggetto industriale, che da ST;
il futuro industriale di Catania appare incerto, perché l'annunciata chiusura del reparto a 6" nel 2009, non troverà il
naturale «sfogo» nello stabilimento a 12" (M6) ceduto al nuovo soggetto industriale e perché l'attuale stabilimento ad 8" (M5) è per l'80 per cento della sua capacità produttiva dedicato proprio a prodotti della divisione che sarà scorporata;
ad avviso dell'interrogante la missione tecnologica, con particolare riferimento alle attività di R&D, è poco chiara e nebulosa;
lo Stato italiano e l'Unione europea attraverso il CIPE stanzieranno una cifra considerevole (circa 0,5 miliardi di euro) al fine di completare il nuovo stabilimento M6 che sarà ceduto, «gratuitamente» e senza future garanzie per i lavoratori di ST, ad un'altra azienda in cui ST ha una maggioranza relativa pari al 48,5 per cento del capitale (INTEL avrà il 46 per cento, il resto sarà detenuto dal fondo finanziario);
il destino dei lavoratori che andranno ad operare nella nuova società e di quelli che attualmente operano nello stabilimento a 6", è condizionato, secondo le intenzioni e le dichiarazioni della Direzione Aziendale, alle leggi di mercato -:
quali siano gli orientamenti del Governo a proposito della salvaguardia dei lavoratori e della prospettiva industriale della Sicilia.
(4-03943)
GIORDANO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la ditta Recoaro in provincia di Vicenza viene dismessa dalle partecipazioni statali nell'anno 1981 con 700 dipendenti ed i bilanci in forte utile. Successivamente subisce la prima riduzione occupazionale con un taglio di 200 dipendenti;
nell'anno 1986 la fabbrica viene acquistata da Ciarrapico. Dei 500 dipendenti rimasti vengono tagliati altre 50 unità con una produzione di circa 430 milioni di pezzi;
dal 1993 al 1995 la gestione Gardini Malgara taglia altre 140 unità;
nel 1995 arriva la San Pellegrino Nestlè. La gestione del Dr. Luni e famiglia Mentasti porta alla riduzione di altre 115 unità a cui seguono 13 pensionamenti, 8 dimissioni volontarie, la perdita della produzione delle bibite da litro e litro e mezzo. Nel 1997, dopo una stagione di scontri durissimi, si arriva al lodo della Regione Veneto che fissa la forza minima di occupati in 120 unità fisse e 30 part-time e la produzione si attesta in 220 milioni di pezzi;
dal 1998, con l'uscita della famiglia Mentasti, la Nestlè inizia una stagione di investimenti nell'impiantistica, nella struttura dello stabilimento e nell'acquisto di una forte porzione di territorio recoarese dove sono collocate le sorgenti;
oggi la produzione della Recoaro è di 175 milioni di pezzi con 113 occupati fissi e una media di 10 stagionali annui; inoltre manca un supporto pubblicitario per i prodotti rimasti: gingerino, acqua brillante in bottiglia e acqua nei vari formati; in questo modo si è determinata una marginalizzazione dei prodotti suddetti;
la Recoaro ha le potenzialità per poter portare la propria produzione a 250 milioni di pezzi. Questa è una quantità che permetterebbe all'azienda di avere una buona redditività e la possibilità di ampliare la platea occupazionale;
l'assessore alla Regione Veneto, Donazzan, nell'ultimo incontro con i rappresentanti sindacali si è impegnata a far rispettare l'accordo del 1997, mettendo a disposizione le risorse finanziarie acquisite da un'eventuale riduzione della tassa sull'acqua raccolta in cambio di una maggiore occupazione -:
quali iniziative intenda attivare per rilanciare la politica industriale di tale realtà produttiva e contestualmente difendere ed aumentare i livelli occupazionali.
(4-03949)