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Allegato B
Seduta n. 167 dell'11/6/2007
TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
LO MONTE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
come risulta dai prospetti relativi alla variazione dell'offerta commerciale per il 2o Trimestre 2007, pubblicata dalla Società Trenitalia spa, sono stati soppressi n. 8 treni a lunga percorrenza sulla direttrice per la Sicilia, nonché n. 4 treni per le direttrici Messina-Palermo e Messina-Siracusa;
risulta che entro il 31 dicembre 2007 la Società RFI Spa intende dismettere, in Sicilia, numerosi stazioni lungo la tratta Messina-Palermo, tra le quali risulterebbe anche quella di Capo d'Orlando;
nello Stretto di Messina, la medesima società ha messo in atto un opera di parziale disimpegno e depotenziamento del servizio di traghettamento, opera che ha portato alla riduzione delle tabelle di armamento delle navi operanti tra le due sponde e al disarmo di alcune di esse;
quanto sopra specificato denuncia secondo l'interrogante una palese volontà delle società Trenitalia e RFI di penalizzare la Sicilia, nonostante vi siano specifici documenti che si muovono in direzione diametralmente opposta - quali il Piano Prioritario degli Investimenti 2004 (PPI) - che prevedono il raddoppio della direttrice Palermo-Messina nonché l'attivazione di nuove tratte (anche in Sicilia) nel periodo 2005-2015;
lo stesso Piano Prioritario degli Investimenti (PPI) prevede, altresì, la realizzazione del progetto «Pegasus» che ha come obiettivo la riqualificazione architettonica e la valorizzazione economica delle stazioni del Sud. In tale progetto sono state inserite ben 22 stazioni siciliane - tra le quali, nel versante occidentale, quelle di Milazzo, Capo d'Orlando e S. Agata di Militello;
le cittadine del versante occidentale della provincia di Messina, hanno il loro naturale sbocco e sviluppo economico legato al flusso turistico; la drastica riduzione dei collegamenti da e per il Nord Italia assieme alla ventilata soppressione di alcune stazioni ferroviarie creerebbe enormi disagi alla popolazione e ripercussioni di carattere economico sullo sviluppo dell'intero territorio -:
quali iniziative il Ministro interpellato intenda adottare per porre fine agli interventi già posti in essere - e agli altri che verranno attuati - dalle Società Trenitalia spa e RFI Spa per tutelare il territorio della provincia di Messina e in particolare le cittadine del versante tirrenico i cui abitanti, già in stato di agitazione, sono preoccupati da quanto già realizzato e dalle allarmanti notizie che riguardano il loro futuro.
(4-03945)
RAITI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
dalla documentazione fatta pervenire all'interrogante in merito alla situazione delle Ferrovie in Sicilia risulta che si sta verificando un taglio molto rilevante delle corse dei treni: convogli a lunga percorrenza con cadenza giornaliera sono stati trasformati in treni settimanali, inoltre, per percorsi per i quali erano previsti tre treni alla settimana, ora ne sono previsti solo due e per percorsi sui quali si poteva disporre, nei giorni feriali, di tre treni, improvvisamente è rimasto un solo treno;
si sono ridimensionati i percorsi di venticinque treni per un totale di circa 5.900 km che, entro la fine di giugno dovrebbero diventare 6.500 km, riducendo il percorso annuo del 30 per cento;
la drastica riduzione dei collegamenti di cui sopra, penalizza molto pesantemente i pendolari, in particolar modo i lavoratori e gli studenti;
la ferrovia in Sicilia percorre soltanto 1.387 km e di questi solo 146 sono i chilometri a doppio binario, tutto il resto
aspetta ancora il raddoppio e questo ritardo si traduce in una lunga catena di attese e in una serie di limiti di velocità che rallentano tutto il sistema;
solo nel mese di marzo 2007 sono state soppresse sedici corse, treni che dovevano essere regolarmente in servizio ma non sono partiti per mancanza di locomotive efficienti;
tutto ciò sempre a discapito degli utenti che dalla provincia di Siracusa viaggiano in treno per raggiungere la provincia di Ragusa e viceversa o di quelli che usufruiscono della tratta Messina-Siracusa o Palermo-Messina dove sono state soppresse rispettivamente otto e quattro tratte;
sembra che dal 10 giugno si verificherà una ulteriore penalizzazione per la Sicilia a causa di tagli e disservizi di altre tratte ferroviarie che collegano l'isola con il resto del Paese;
nonostante il costo del trasporto dato dal rapporto ricavi-costi in Sicilia non sia sicuramente diverso rispetto a quello di altre realtà italiane, la rete infrastrutturale siciliana è in continuo e persistente abbandono e non viene effettuata ormai neanche l'ordinaria manutenzione;
tale abbandono provoca la progressiva diminuzione della velocità di percorrenza delle singole tratte con conseguente allungamento dei tempi di percorrenza e con il risultato che gli utenti singoli e le aziende locali sono costretti a preferire il trasporto su gomma;
ciò contribuisce, tra l'altro, ad un aumento sostanziale dell'inquinamento ambientale e delle polveri sottili immesse nell'atmosfera;
tale cattiva gestione aziendale dovuta anche ad una carenza di personale e rafforzata da una pessima organizzazione logistica dell'orario delle singole corse e delle condizioni dei mezzi, porta ad una conseguente naturale disaffezione nei confronti delle ferrovie e quindi del loro abbandono da parte dei passeggeri e del trasporto merci;
si sta procedendo ad un progressivo smantellamento degli scali merci, mantenendo solo quelli di Catania e Palermo penalizzando in tal modo le note le potenzialità di competitività delle Ferrovie dello Stato con altri mezzi di trasporto;
le strade siciliane sono insufficienti alla portata di traffico, sempre più crescente, che le rende sempre più insicure e ne aumenta notevolmente i tempi di percorrenza;
la rete ferroviaria esistente, rappresenta in alcuni percorsi esempi di alta ingegneria con gallerie elicoidali e con «opere d'arte» quali ponticelli, ponti, viadotti e gallerie che assicurano la continuità della tratta e potrebbe rappresentare la naturale valvola di sfogo al trasporto di merci e passeggeri nonché una via fruttabile per gli scopi di protezione civile;
come punto di partenza per il rilancio delle ferrovie siciliane sarebbe necessario concentrare l'attenzione sulle tratte e sui locomotori;
sono state fatte tante promesse come il progetto di rivalutazione riguardante la metropolitana di superficie a Ragusa con la nascita di nuove stazioni di fermata e l'utilizzo dei treni Minuetto, ma poi non sono state attuate dal gruppo Treni Italia e Rete ferroviaria italiana;
i cittadini hanno diritto ad un treno efficiente, pulito e sicuro e finora hanno ottenuto solo illusioni -:
se il Ministro è a conoscenza dei fatti sopra esposti;
quali provvedimenti intenda adottare, per quanto di sua competenza, per rendere la rete ferroviari siciliana moderna, efficiente e sicura e ristabilire il giusto equilibrio competitivo dei trasporti sull'isola.
(4-03948)