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Allegato B
Seduta n. 168 del 12/6/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazioni a risposta scritta:
PEDRIZZI, LA RUSSA, GERMONTANI, LISI, RAISI, ARMANI, CASTELLANI, FORLANI, RONCONI, CONSOLO, GASPARRI, AIRAGHI, FOTI, GAMBA, BUONTEMPO, FILIPPONIO TATARELLA, GIORGIO CONTE, MENIA, CATANOSO, D'IPPOLITO VITALE, MANCUSO, ULIVI, PERINA, BENEDETTI VALENTINI, ARACU, GERMANÀ, STAGNO D'ALCONTRES, MONDELLO, LENNA, URSO, FASOLINO, STRADELLA, DI VIRGILIO, CECCACCI RUBINO, GIUSEPPE FINI, PELINO, IANNARILLI, MISTRELLO DESTRO, GIANFRANCO CONTE, FABBRI, BRANCHER, AMORUSO, BOCCHINO, MURGIA, NESPOLI, SALERNO, SCALIA, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, ROSITANI e ALFREDO VITO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
il 2 aprile 2007, l'Agenzia del territorio, come previsto dal collegato fiscale e dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), ha provveduto ad operare un aggiornamento dei valori dei terreni, utilizzando le informazioni fornite dall'Agea, la quale ha comunicato i dati catastali e colturali riferiti al 2006 relativi alle domande per la richiesta dei contributi comunitari e sulla base di queste, secondo un sistema di algoritmi, sono stati determinati nuovi e contestati valori dei terreni agricoli;
le modalità applicative messe in atto dall'Agenzia stanno determinando una situazione di disagio e preoccupazione per gli agricoltori sia per l'impatto burocratico, sia per le conseguenze di natura fiscale, in quanto sono stati apportati automaticamente i ritocchi senza tenere conto della specificità colturali e del tutto sganciati dalle realtà colturali delle aziende agricole, al punto che, per esempio, le coltivazioni di pomodoro sono tutte catalogate come «coltura orto irriguo», comprese quelle destinate alla trasformazione industriale, con conseguente ed ingiustificato aumento delle rendite catastali che dovranno essere impiegate già nelle dichiarazioni 730/07 e Unico 2007;
come disposto dalla legge finanziaria 2007, ai possessori di terreni sottoposti a revisione catastale per l'anno 2006, non viene notificata ad personam la nuova situazione catastale, ma tale atto viene sostituito dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un comunicato con l'elenco dei Comuni per i quali è stata completata la revisione del catasto terreni e, quindi, competerà direttamente ai possessori dei terreni interessati verificare le eventuali variazioni apportate alle singole particelle catastali e la loro correttezza;
la data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale assume particolare rilievo perché da quel momento gli agricoltori hanno sessanta giorni di tempo per presentare eventuali ricorsi e tutta questa situazione di incertezza e di confusione esplosa alla vigilia degli adempimenti fiscali comporta per l'anno 2006, a valere dalle dichiarazioni dei redditi 730 e Unico 2007, la conseguenza di dover dichiarare dei redditi che, se ritenuti illegittimi, non potranno
essere contestati per mancanza dei tempi necessari per l'instaurazione di un costruttivo contraddittorio con gli uffici del catasto;
l'obiettivo del Governo, attraverso la revisione degli estimi catastali, era quello di far emergere situazioni di elusione e di evasione legati ad immobili non più utilizzati per attività propriamente agricole e non certo, come invece sta accadendo, di aggravare il carico fiscale delle aziende agricole regolarmente operanti -:
se il ministro interrogato non ritenga opportuno assumere urgenti ed opportune iniziative, al fine di sospendere l'applicazione della norma per l'anno di imposta 2006 e farla decorrere a partire dal 1 gennaio 2008, sia per le imposte sui redditi, sia ai fini Ici, dando così tempo e modo di determinare procedure che consentano un riallineamento dei dati catastali realmente aderente alla realtà e che non impatti in maniera devastante sui bilanci, già fortemente provati, delle imprese.
(4-03962)
MARINELLO, GIOACCHINO ALFANO e ROMELE. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro delle politiche europee. - Per sapere - premesso che:
secondo un articolo pubblicato da: Il Sole 24 Ore il 9 giugno corrente mese, la riforma dell'Organizzazione comune di mercato (OCM) dell'ortofrutta, di imminente approvazione, rischia di provocare un possibile scontro sulla concessione di aiuti nazionali richiesta dalla Spagna per il pomodoro da industria, nei confronti dell'Italia;
il predetto articolo infatti sostiene che da alcuni giorni, circola voce che al Consiglio dei Ministri agricoli dell'Unione europea, la Spagna cercherà di ottenere il via libera alla concessione di aiuti per il pomodoro da industria;
si tratterebbe di aiuti supplementari finalizzati a compensare il taglio di oltre il 45 per cento del premio comunitario subito dalla stessa Spagna, per la campagna 2007-2008 in seguito ai surplus prodotti negli ultimi anni;
a parere dell'industria conserviera italiana, la richiesta, ove fosse confermata, risulterebbe in evidente contrasto con le norme dell'Unione europea sugli aiuti nel settore dei trasformati e inoltre, l'eventuale riconoscimento di un aiuto nazionale alla Spagna, avrebbe effetti chiari e lesivi della concorrenza, per di più a campagna di trasformazione già avviata;
è importante ricordare, tra l'altro, che sebbene in maniera diversa, anche i produttori italiani hanno subito una significativa riduzione degli aiuti, senza chiederne altri, non previsti oltre tutto dalle norme comunitarie -:
quali provvedimenti, in sede comunitaria, intendano assumere se le notizie riportate in premessa, fossero confermate, al fine di salvaguardare l'intera filiera conserviera italiana;
se non ritengano opportuno, in caso affermativo, intraprendere iniziative mirate volte a ribadire che un aiuto specifico, non può essere concesso in modo unilaterale, in quanto penalizzerebbe in maniera rilevante sia l'intero comparto industriale del settore specifico a livello europeo, sia l'industria italiana nella produzione del pomodoro, la cui qualità è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
(4-03965)