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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta immediata:
MELLANO - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 125 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 (Testo unico delle leggi sugli stupefacenti) così recita:
«Articolo 125 (Accertamenti di assenza di tossicodipendenza). - 1. Gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, la incolumità e la salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, sono sottoposti, a cura di strutture pubbliche nell'ambito del Servizio sanitario nazionale e a spese del datore di lavoro, ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell'assunzione in servizio e, successivamente, ad accertamenti periodici.
2. Il decreto di cui al comma 1 determina anche la periodicità degli accertamenti e le relative modalità.
3. In caso di accertamento dello stato di tossicodipendenza nel corso del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a far cessare il lavoratore dall'espletamento della mansione che comporta rischi per la sicurezza, la incolumità e la salute dei terzi.
4. In caso di inosservanza delle prescrizioni di cui ai commi 1 e 3, il datore di lavoro è punito con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da lire dieci milioni a lire cinquanta milioni.»;
a quasi diciotto anni dall'entrata in vigore della suddetta disposizione di legge, periodo di tempo caratterizzato dall'alternarsi al potere di ben 13 Governi di diverse coalizioni, il decreto di individuazione degli appartenenti alle «categorie a rischio» non è stato ancora emanato -:
se intenda dare attuazione alla norma di cui in premessa.
(3-00984)
CODURELLI, SCHIRRU, SERENI, BRESSA, GIACHETTI, QUARTIANI, DELBONO, BELLANOVA, CORDONI, D'AMBROSIO, FARINONE, CINZIA MARIA FONTANA, LARATTA, LENZI, MERLONI, MIGLIOLI, MOTTA e VIOLA - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
così come da ultimo emerso in occasione dell'indagine conoscitiva sulle cause e le dimensioni del precariato nel mondo del lavoro, svolta dalla XI Commissione della Camera dei deputati, tale fenomeno in Italia si caratterizza per alcune peculiarità, quali una lunga permanenza nel lavoro flessibile, che, in molti casi, si trasforma in precarietà, e, nell'ambito delle nuove occupazioni, una diminuzione del tasso di conversione del lavoro flessibile in lavoro stabile, nonché l'ancora rilevante persistenza del lavoro nero, che non è diminuito negli anni e, secondo le recenti statistiche dell'Istat, coinvolge intorno ai 3 milioni di persone;
ancora non si dispone di adeguate tutele per il lavoro flessibile, ovvero di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione,
tutele che invece valgono - in particolare nella grande impresa - per il lavoro stabile;
importanti risultati sono stati raggiunti nell'ultimo anno nell'azione di globalizzazione del lavoro, confermati dai dati Inail, secondo i quali, nel solo settore dell'edilizia, nell'arco di sette mesi 94.000 lavoratori sono emersi dal lavoro nero;
anche il tema del sostegno del lavoro dei disabili e delle fasce deboli merita uno sforzo specifico, in raccordo con le regioni e le associazioni di categoria, al fine di migliorarne la piena integrazione nel mondo del lavoro -:
quali siano le priorità nell'azione di governo, anche in funzione della definizione del prossimo documento di programmazione economico-finanziaria, nell'individuazione delle misure volte a favorire il superamento del fenomeno della precarietà nel mondo del lavoro.
(3-00985)
NAPOLETANO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'annuncio da parte del consiglio di amministrazione della chiusura a partire dal 1o giugno 2007 della seconda linea industriale del Poligrafico Zecca dello Stato di Foggia ha gettato nello sgomento le maestranze lavorative, ponendole in uno stato di grave incertezza sul loro futuro lavorativo;
la cartiera, che è stato per più di mezzo secolo il simbolo dell'industrializzazione di Foggia, occupa circa 450 lavoratori e di questi solo un centinaio sono impegnati nella produzione di carta, mentre gli altri operano nel settore grafico ed in diversi altri tipi di attività;
inoltre, destano seria preoccupazione le procedure adottate dal Poligrafico di Stato per il blocco della seconda macchina continua litotipografica: infatti, la fermata di quest'ultima si presta ad essere interpretata come la volontà di dismettere tale produzione, a fronte di nessun investimento alternativo;
le preoccupazioni per il futuro della cartiera di Foggia nascono, soprattutto, dalla possibilità che lo stabilimento possa perdere la produzione delle targhe per i ciclomotori e in un ipotetico futuro anche quella delle targhe per automobili. A rischio anche i livelli qualitativi delle produzioni che sino ad ora la cartiera é riuscita a garantire: si pensi, ad esempio, alla realizzazione delle carte speciali per il giocolotto, dei passaporti e delle carte d'identità, dei ricettari medici e dei permessi di soggiorno;
è oramai un anno che la città di Foggia assiste con indifferenza al lento crepuscolo di un'attività che per decenni ha rappresentato il suo vanto;
eppure, non più tardi di un anno fa, si era pensato ad un rilancio delle produzioni dell'azienda grazie ad accordi raggiunti per l'introduzione dell'innovazione tecnologica, tutti impegni rivelatisi ben presto disattesi -:
se non ritenga necessario attivarsi presso i vertici aziendali per la riapertura del dialogo tra le parti, affinché si possano trovare delle soluzioni condivise sul futuro e sulle scelte produttive da attuare all'Istituto poligrafico di Stato di Foggia, che evitino il ridimensionamento dello stabilimento e garantiscano il mantenimento dei livelli occupazionali.
(3-00986)
Interrogazioni a risposta scritta:
CATANOSO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno degli incidenti sul lavoro che si verificano su tutto il territorio nazionale sta assumendo, negli ultimi tempi, una rilevanza molto grave;
congiuntamente ad iniziative legislative per una migliore e più adeguata tutela normativa degli incidenti sul lavoro, a
giudizio dell'interrogante, occorre affiancare a tali azioni una iniziativa che garantisca l'effettivo rispetto della normativa in vigore e prossima ventura;
è indispensabile potenziare il sistema dei controlli e, soprattutto nelle regioni meridionali, occorre una maggiore presenza degli Ispettori del lavoro sul territorio al fine di realizzare una diversa cultura del lavoro, a partire dal rispetto delle norme in materia di sicurezza dei lavoratori e della loro salute;
l'ultimo concorso per ispettori del lavoro è stato espletato nel 2003 e la quasi totalità dei 795 nuovi ispettori sono stati assunti nelle regioni del nord Italia;
a giudizio dell'interrogante occorrerebbe assumere almeno altri mille ispettori da destinare alle regioni meridionali magari riaprendo i termini dell'ultimo concorso espletato e procedendo all'assunzione degli idonei o, in subordine, indicendo una nuova procedura concorsuale -:
se il ministro interrogato intenda adottare i necessari provvedimenti per risolvere le problematiche esposte in premessa.
(4-03994)
PALOMBA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'ISTAT valuta che nel nostro Paese ci siano circa 4 milioni di lavoratori in nero, con un'incidenza sul PIL intorno al 25 per cento;
l'agenzia delle entrate valuta l'evasione fiscale in circa 100 miliardi di euro all'anno, per un importo che si avvicina al 7 per cento del PIL;
il costo degli infortuni sul lavoro in termini economici, per non parlare di quello umano, è valutato intorno ai 40 miliardi di euro all'anno;
nel primo trimestre dell'anno 2006 è risultato irregolare circa l'80 per cento delle aziende sottoposte a controllo, a fronte del 74 per cento dello stesso periodo dell'anno precedente;
sono cresciuti i contributi evasi accertati, passando dai circa 200 milioni di euro del primo trimestre dell'anno 2005 a circa 218 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno 2006;
l'ISTAT stima i morti d'incidenti sui luoghi del lavoro in circa 1.200 all'anno;
negli ultimi periodi si è assistito ad un crescendo impressionante ed inaccettabile di «morti bianche» che hanno determinato la severa reazione del Capo dello Stato, il quale ha invitato a provvedere immediatamente e non solo ad esprimere rammarico;
uno dei punti cardine del programma del Governo è quello della lotta alla diffusa illegalità nel mondo del lavoro, rimarcata autorevolmente dalla massima Carica istituzionale dello Stato, soprattutto con riferimento agli incidenti sul lavoro;
appare, perciò, assolutamente necessario potenziare le strutture preposte al controllo delle condizioni di sicurezza e di legalità nei luoghi del lavoro mediante una maggiore dotazione di risorse operative e l'incremento degli organici preposti al controllo;
nell'anno 2004 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali aveva bandito un concorso pubblico per esami a complessivi 795 posti di Ispettori del Lavoro, area funzionale C, posizione economica C2, per i suoi uffici periferici ubicati in 16 regioni;
in seguito alla procedura concorsuale sono risultati 795 vincitori e 902 idonei, collocati nelle rispettive graduatorie regionali di partecipazione;
il Ministero aveva portato altresì a conclusione il concorso pubblico per 75 posti di Ispettore Tecnico del lavoro (ingegneri), con 23 idonei;
da allora, pur svolgendo con perizia i loro compiti, i nuovi ispettori non hanno potuto materialmente far fronte all'emergere
dilagante del fenomeno del lavoro nero, cosicché appare necessario ed urgente rinforzare l'organico degli Ispettori, ricorrendo a coloro che sono risultati idonei nelle procedure concorsuali predette;
tale esigenza è stata già affrontata nella legge finanziaria dello Stato per l'anno 2007, che ha autorizzato il Ministero all'immissione in servizio fino a 300 unità degli idonei del concorso per Ispettori Amministrativi;
risulta che l'autorizzazione contenuta nella legge finanziaria sia stata attuata solo in parte, con l'assunzione di sole 242 unità, che a distanza di tre mesi non sono state ancora immesse in servizio -:
quali iniziative il Ministro intenda assumere per fronteggiare lo spaventoso fenomeno degli incidenti sul lavoro in termini di risorse operative, di aggiornamento professionale, di coordinamento tra le strutture;
se intenda adottare iniziative, eventualmente anche normative, perché il Ministero del lavoro e della previdenza sociale sia autorizzato ad utilizzare interamente le graduatorie attualmente in vigore, assumendo la totalità degli idonei (630 circa) delle procedure concorsuali di cui si è detto nelle premesse, sia per gli Ispettori del Lavoro Amministrativi che per quelli Tecnici, così da consentire la copertura delle carenze in organico in tutte le regioni italiane, peraltro nell'ambito della previsione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del mese di febbraio 2007, che autorizza l'assunzione per il triennio 2007-2009 di 6.485 unità presso i vari Ministeri;
se, in subordine, non intenda intraprendere le iniziative regolamentari di cui alla legge n. 400 del 1988 che, in conformità a quanto disposto dall'articolo 9 della legge n. 3 del 2003, contemplino l'afflusso di tutti gli idonei ai concorsi di cui alle premesse presso l'INPS e l'INAIL per i quali, tra l'altro, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del febbraio 2007 autorizza l'assunzione di 300 Ispettori previdenziali (data l'assoluta similarità di funzioni tra questi e gli Ispettori del Lavoro), con l'eventuale assorbimento dei restanti idonei presso gli altri Enti non economici e/o Agenzie.
(4-03999)