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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO
Interrogazioni a risposta immediata:
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi si sono ripetuti sulle coste di Lampedusa sbarchi quasi quotidiani di immigrati clandestini provenienti dal Nord Africa, che non accennano a diminuire, come mostrano anche le notizie degli ultimi giorni;
da notizie di stampa si apprende, infatti, che nella notte del 4 giugno 2007 l'ennesima carretta del mare è approdata sull'isola con sedici clandestini a bordo, dopo che un suo occupante aveva lanciato una richiesta di soccorso con un telefono satellitare;
è noto che il ripetersi di questi sbarchi ed il numero assai elevato di clandestini che approdano sulle coste di Lampedusa determina un grave impatto sulla vita dell'isola, che non è in grado di reggere gli effetti e gli oneri di accoglienza conseguenti agli sbarchi;
nonostante la situazione di allarme determinata dai numeri e dalla frequenza degli sbarchi, il Governo non pare intenzionato a porre un freno al fenomeno, ma anzi le misure ventilate si muovono in una direzione opposta;
risulta, infatti, che il Governo intenderebbe aprire un secondo centro di permanenza temporanea che determinerebbe un impatto insostenibile per Lampedusa, oltre quanto l'isola ha già dovuto sostenere;
la situazione sembra destinata ad aggravarsi con l'arrivo della stagione estiva, che vedrà un probabile incremento degli arrivi di clandestini, incentivati anche dalle dichiarazioni quotidiane di esponenti del Governo in direzione di una completa apertura dell'Italia all'immigrazione;
l'alto numero di clandestini e la continuità degli sbarchi comportano costi assai elevati per il centro di permanenza temporanea di Lampedusa, al quale si aggiungono costi rilevanti sotto il profilo della penalizzazione della tradizionale vocazione turistica dell'isola di Lampedusa, che trae dal turismo una fondamentale fonte di reddito;
si dovrebbe, perciò, evitare che l'isola di Lampedusa debba scontare, come già accaduto in passato, gli effetti negativi in termini di flussi turistici, in conseguenza della situazione di allarme dovuta dalla presenza massiccia di immigrati clandestini, che determina pesanti riflessi sulla sicurezza dell'isola -:
quali provvedimenti il Governo intenda assumere per salvaguardare la vocazione turistica dell'isola di Lampedusa, in considerazione del fatto che l'attuale Esecutivo ha assunto precisi impegni programmatici per il rilancio del settore turistico e per la valorizzazione delle isole, come si rileva dall'apposito capitolo del programma dell'Unione, intitolato «la patria dei cento turismi».
(3-00978)
CASSOLA, DE ZULUETA, BONELLI, BALDUCCI, BOATO, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
le cronache sempre più drammatiche di questi ultimi mesi parlano di barconi di migranti naufragati o individuati al limite delle acque maltesi, italiane e libiche;
il 21 maggio 2007 una barca con a bordo 53 migranti è scomparsa in alto
mare, dopo essere stata individuata da un aereo di ricognizione dell'esercito maltese;
il 21 maggio 2007 altri 24 naufraghi vengono recuperati dalla marina militare maltese;
il 25 maggio 2007 c'è stato un nuovo avvistamento di un barcone, con a bordo una cinquantina di migranti, a circa 50 miglia a sud di Malta, tratti in salvo dalla guardia costiera italiana, che ha salvato 52 persone, tra cui un bambino e sette donne, che erano state avvistate da un velivolo maltese;
il 26 maggio 2007 il battello spagnolo Montfalco recupera 26 superstiti in mare a 91 miglia dalla Libia, a 99 da Malta e a 133 da Lampedusa;
il 1o giugno 2007 l'ennesima tragedia dell'immigrazione clandestina: ventuno cadaveri sono stati recuperati a 76 miglia dalla Libia, a 101 miglia da Lampedusa e a 105 miglia da Malta, da una fregata militare francese, la Lamotte Piquet;
sempre il 1o giugno 2007 una nuova odissea della disperazione, con l'ennesimo barcone localizzato a circa 80 miglia a sud di Malta con 29 clandestini, tra cui due donne e un bambino, alla deriva tra le coste libiche e quelle maltesi e italiane. A lanciare l'allarme era stato uno degli immigrati, utilizzando un telefono satellitare. I 29 vengono recuperati dalla marina militare maltese;
il 2 giugno 2007 una motovedetta della nostra guardia di finanza ha intercettato al largo delle coste di Siracusa un barcone - segnalato dalle autorità maltesi - con 28 clandestini a bordo, tra cui quattro donne e due bambini. Gli immigrati sono stati portati a Portopalo di Capo Passero;
non va dimenticata, inoltre, la drammatica vicenda dei 27 africani aggrappati per tre giorni ad una gabbia per tonni trainata da un rimorchiatore maltese, il Budafel, che si trovava a 62 miglia dalla Libia, a 112 da Lampedusa e a 120 miglia da Malta, e soccorsi, infine, il 26 maggio 2007 dalla nave Orione della marina militare;
l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha lanciato l'ennesimo appello a tutti i Paesi del Mediterraneo, affinché rispettino l'obbligo di salvare le vite dei clandestini reperiti in mare e adempiano ai loro obblighi internazionali per quanto riguarda il diritto marittimo;
conflitti di competenza tra Stati e ragioni di carattere economico hanno come drammatica conseguenza il ritardo, se non l'impedimento negli interventi di salvataggio, e lasciano i migranti per giorni e giorni alla deriva. Elemento in costante crescita è il numero dei morti e dei dispersi in mare;
non sono più tollerabili da parte di alcuni dei Paesi interessati i rifiuti, le omissioni, i respingimenti, con Governi che negano i loro porti e i loro aiuti a chi si trova in difficoltà, contravvenendo ai principi fondamentali di solidarietà e di aiuto reciproco;
è evidente che ogni Paese deve impegnarsi nel salvare le vite umane nelle proprie zone di competenza e vi deve essere maggiore cooperazione tra gli Stati per affrontare efficacemente il problema dell'immigrazione clandestina;
il programma di questo Governo titola significativamente uno dei capitoli relativi alle politiche dell'immigrazione «Gestire l'immigrazione con l'Europa e col mondo», sottolineando la necessità ineludibile di gestire e governare in maniera efficace le migrazioni internazionali, con efficaci forme di collaborazione tra Paesi di destinazione e con i Paesi di origine e di transito -:
in questa ottica, cosa intenda fare il Governo italiano ai fini dell'attuazione del programma e, in particolare, se non ritenga di attivarsi presso le istituzioni europee perché l'Unione europea adotti una politica comune riguardo l'immigrazione e affinché il concetto di «solidarietà» venga tradotto in pratica, con tutti e 27 i Paesi
membri, che contribuiscano fattivamente al coordinamento ed alla cooperazione nelle operazioni di soccorso nel Mare mediterraneo, coinvolgendo in questo ambito le autorità libiche.
(3-00979)
LI CAUSI, FABRIS, D'ELPIDIO, SATTA, DEL MESE, ROCCO PIGNATARO, GIUDITTA, ROSSI GASPARRINI, CAPOTOSTI, PICANO, CIOFFI, AFFRONTI e ADENTI - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
il credito di imposta è una misura di rilancio dell'economia che la coalizione di centrosinistra ha espressamente previsto nel proprio programma di governo, conseguentemente impegnandosi nei confronti dei cittadini a darle piena attuazione in caso dì vittoria elettorale;
proprio in attuazione di detto programma, la legge 27 dicembre 2006, n. 296, all'articolo 1, commi dal 271 al 279, ha previsto a favore delle imprese localizzate nelle cosiddette «aree svantaggiate» del Mezzogiorno il credito di imposta per nuovi investimenti effettuati a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2006 e fino alla chiusura del periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013;
il Ministro interrogato, in un comunicato rilasciato il 15 dicembre 2006 e pubblicato sul sito ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha espressamente affermato che la legge finanziaria per il 2007 «aderisce in pieno ai principi del programma»;
il nuovo regime agevolativo sostituisce, anche se con alcune differenze sostanziali e procedurali, quello precedente di cui agli articoli 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e 62 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, che avevano previsto l'attribuzione di un credito di imposta a favore delle imprese che, fino alla chiusura del periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2006, avessero effettuato nuovi investimenti nelle aree ammissibili alle deroghe previste dall'articolo 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato istitutivo della Comunità europea. In riferimento a tale credito d'imposta il comma 4-bis dell'articolo 4 del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, così come convertito dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, ha disposto, per coloro che abbiano ottenuto il riconoscimento al diritto del predetto credito di imposta negli anni 2005 e 2006, la proroga del termine per il completamento degli investimenti, rispettivamente al 31 dicembre 2007 ed al 31 dicembre 2008;
il beneficio del credito d'imposta è subordinato, ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo della Comunità europea, all'autorizzazione della Commissione europea diretta a valutarne la compatibilità con la disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato;
l'agenzia delle entrate, con proprio comunicato del 21 marzo 2007, ha indicato che il credito d'imposta relativo ad investimenti effettuati successivamente al 31 dicembre 2006 non può essere fruito in assenza della specifica autorizzazione da parte della Commissione europea, ricomprendendo così sia le imprese operanti nel nuovo regime, sia quelle che hanno beneficiato di una proroga per il termine degli investimenti;
è di questi giorni la notizia che in tutta l'Unione europea solo per l'Italia e per l'Olanda si è verificata questa situazione di stallo nell'iter di approvazione della Carta degli aiuti a finalità regionale;
l'impossibilità di utilizzare il credito d'imposta per gli investimenti ultimati successivamente al 31 dicembre 2006 appare ancora più paradossale, ove si consideri che tale sospensione opera anche per le imprese che sono già state riconosciute titolari del diritto al credito d'imposta ed hanno maturato un legittimo affidamento sulla base delle scelte compiute dal legislatore -:
quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere affinché si possa consentire
finalmente la piena l'applicazione del predetto regime agevolativo, inclusa la modifica al regime di fruibilità, ed entro quali termini si ritenga che si potrà giungere ad una soluzione definitiva e chiara della questione, in modo da dare precise indicazioni alle numerose imprese che si trovano in stato di incertezza.
(3-00980)
SPINI, DI SALVO e PETTINARI. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
vanno considerati gli impegni assunti dal Governo italiano per il 2005, 2006 e 2007 nei confronti del Global fund per la lotta contro l'aids, la malaria, la tubercolosi;
nell'ultimo vertice dei G8 svoltosi in Germania sono stati assunti nuovi impegni nei confronti di queste pandemie, che affliggono il mondo e, in particolare, l'Africa -:
se, in considerazione degli obiettivi indicati nel programma di governo, il Governo italiano abbia ottemperato ai suoi impegni nei confronti del Global fund (circa 130 milioni di euro) e quali nuovi impegni abbia assunto in questa battaglia decisiva per le sorti dell'umanità e, in particolare, per l'Africa.
(3-00981)
EVANGELISTI. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
nel programma di Governo si è voluta dare la giusta importanza ad una questione centrale per l'efficienza ed il rilancio del Paese: «partiamo dal presupposto che un'amministrazione capace, efficiente, autorevole e credibile è uno strumento essenziale di ogni sistema democratico, perché è dalla qualità dell'amministrazione che dipendono la qualità dell'attuazione delle politiche pubbliche e la qualità dei servizi resi ai cittadini»;
la nostra amministrazione è ancora lontana dagli standard di efficienza ai quali potrebbe attestarsi: pesano sulla amministrazione ritardi dovuti spesso a distorsioni politiche e burocratiche;
nel marzo del 2001 l'Ocse rilevava con soddisfazione il cammino compiuto dalla nostra amministrazione sulla via di un sempre maggiore sviluppo e modernizzazione: tale percorso sembra essersi interrotto negli anni di gestione del vecchio Governo;
la pubblica amministrazione resta una risorsa nevralgica che abbiamo il dovere di saper mettere a frutto; nel programma di Governo si è deciso di mettere in campo un piano di riforma strutturale ed organico dell'amministrazione con tre principali obiettivi: creare un ambiente più favorevole agli investimenti, migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, ridurre i costi della macchina amministrativa;
attraverso una coerente ed efficace riduzione dei costi è possibile ottenere un sensibile miglioramento della qualità dei servizi, puntando sulla meritocrazia come principale strumento di selezione del personale e su criteri di valutazione dell'azione della pubblica amministrazione;
appare necessario adeguare la nostra macchina amministrativa alle esigenze di un sistema decentrato che richiede inevitabilmente amministrazioni locali più efficaci e un sistema comunicativo, interno ai vari livelli, molto più veloce, capace così, tra le altre cose, di contribuire alla riduzione degli sprechi -:
quali siano le intenzioni del Governo rispetto alla necessità di mettere in campo una serie di provvedimenti capaci di valorizzare al meglio la pubblica amministrazione, quali gli strumenti per riuscire ad adeguare i costi ai risultati e quali azioni intenda promuovere per evitare ritardi e sprechi che non possono più essere tollerati in un sistema democratico competitivo e moderno.
(3-00982)