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Allegato B
Seduta n. 17 del 3/7/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la regione siciliana ha pienamente assolto all'obbligo di copertura del maggior fabbisogno della spesa sanitaria, relativo all'esercizio 2005, destinando a tale maggiore spesa le risorse discendenti dall'attualizzazione dei flussi di cui al protocollo d'intesa dell'8 ottobre 2005, tra lo Stato e la regione Sicilia, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 306/2004 che dirime a favore della regione una controversia circa l'attribuzione del gettito dell'imposta sulle assicurazioni RC Auto;
tale protocollo non stabiliva a carico della regione Sicilia nessun vincolo all'utilizzo delle risorse attribuite, che avevano natura di entrate correnti in quanto l'attualizzazione dei limiti di impegno, con cui lo stato paga il suo debito verso la regione, era stata debitamente autorizzata dalla Ragioneria Generale dello Stato e quindi tali risorse erano destinabili alla copertura del maggior fabbisogno del settore sanitario;
per le ragioni predette ne consegue che tali risorse non rappresentano affatto il frutto di un indebitamento della regione Sicilia;
per tali motivi è assolutamente impropria e illegittima, secondo gli interpellanti, l'applicazione alla regione Sicilia della maggiorazione IRAP a causa del presunto superamento dei limiti di spesa sanitaria, anche perché essa rappresenta l'esercizio di un potere sostitutivo inapplicabile alle regioni a statuto speciale anche ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale n. 236/2004 -:
se non ritenga assolutamente indispensabile ed urgente provvedere affinché alla regione Sicilia non si applichi la maggiorazione IRAP impropriamente e illegittimamente applicata anche alla regione medesima in quanto questa ha già correttamente coperto la maggior spesa sanitaria e non può inoltre essere oggetto dell'esercizio di poteri sostitutivi da parte dello Stato.
(2-00040)
«La Loggia, Angelino Alfano, Baiamonte, Crimi, Fallica, Floresta, Germanà, Giudice, Marinello, Martino, Miccichè, Minardo, Misuraca, Mormino, Palumbo, Prestigiacomo, Stagno D'Alcontres, Leone».
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in Italia la distribuzione di tabacchi alle rivendite è attualmente svolta in sostanziale regime di monopolio privato dalla società multinazionale Logista;
Logista, oltre ad avere drasticamente ridotto il numero dei magazzini, con gravi conseguenze sui lavoratori, ha anche imposto ai rivenditori condizioni che l'interrogante giudica vessatorie e discriminatorie:
si punta a imporre la consegna a domicilio dei tabacchi attraverso un «servizio» di trasporto che ha costi assai superiori a quelli di mercato;
i rivenditori che rifiutano sono spesso costretti a rifornirsi presso magazzini molto lontani dal loro esercizio, pur in presenza di magazzini ad esso più vicini;
inoltre, quando si tratta di titolari di rivendite che rifiutano la consegna a domicilio, Logista pretende di far consegnare i tabacchi, già preventivamente pagati dai rivenditori e pertanto di loro proprietà, esclusivamente ai titolari medesimi, escludendo chiunque altro anche se a ciò formalmente delegato;
viceversa, Logista accetta le deleghe di quanti accettano l'imposizione della consegna a domicilio;
si è creata pertanto una discriminatoria disparità di trattamento da parte del monopolista privato della distribuzione nei confronti dei diversi tipi di rivenditori (gli obbedienti, e i disobbedienti);
si verifica perciò il paradosso per cui i rivenditori di tabacchi, vincolati tutti da un contratto di tipo pubblico che impone loro una serie di doveri, hanno perso però qualsiasi tipo di diritto e di protezione pubblica previsti da quello stesso contratto, sacrificati all'interesse del monopolio privato;
c'è il rischio che numerose tabaccherie, a seguito dell'aumento delle difficoltà di funzionamento e degli oneri finanziari e di lavoro connessi alla situazione sopra descritta, siano costrette a chiudere, contribuendo così alla desertificazione di territori già svantaggiati, che verrebbero privati dei numerosi servizi pubblici che le tabaccherie assicurano -:
se ritenga, anche con riferimento a quanto sopra esposto, che il processo di privatizzazione abbia sufficientemente garantito i rivenditori;
se ritenga di poter fornire rassicurazioni circa l'assolvimento, da parte di Logista, degli impegni assunti con il Ministero con il contratto di acquisto di Etinera, la società che precedentemente gestiva la distribuzione.
(4-00404)