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Allegato A
Seduta n. 170 del 14/6/2007
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(Sezione 7 - Iniziative per una politica europea comune in materia di immigrazione)
CASSOLA, DE ZULUETA, BONELLI, BALDUCCI, BOATO, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
le cronache sempre più drammatiche di questi ultimi mesi parlano di barconi di migranti naufragati o individuati al limite delle acque maltesi, italiane e libiche;
il 21 maggio 2007 una barca con a bordo 53 migranti è scomparsa in alto mare, dopo essere stata individuata da un aereo di ricognizione dell'esercito maltese;
il 21 maggio 2007 altri 24 naufraghi vengono recuperati dalla marina militare maltese;
il 25 maggio 2007 c'è stato un nuovo avvistamento di un barcone, con a bordo una cinquantina di migranti, a circa 50 miglia a sud di Malta, tratti in salvo dalla guardia costiera italiana, che ha salvato 52 persone, tra cui un bambino e sette donne, che erano state avvistate da un velivolo maltese;
il 26 maggio 2007 il battello spagnolo Montfalco recupera 26 superstiti in mare a 91 miglia dalla Libia, a 99 da Malta e a 133 da Lampedusa;
il 1o giugno 2007 l'ennesima tragedia dell'immigrazione clandestina: ventuno cadaveri sono stati recuperati a 76 miglia dalla Libia, a 101 miglia da Lampedusa e a 105 miglia da Malta, da una fregata militare francese, la Lamotte Piquet;
sempre il 1o giugno 2007 una nuova odissea della disperazione, con l'ennesimo barcone localizzato a circa 80 miglia a sud di Malta con 29 clandestini, tra cui due donne e un bambino, alla deriva tra le coste libiche e quelle maltesi e italiane. A lanciare l'allarme era stato uno degli immigrati, utilizzando un telefono satellitare. I 29 vengono recuperati dalla marina militare maltese;
il 2 giugno 2007 una motovedetta della nostra guardia di finanza ha intercettato al largo delle coste di Siracusa un barcone - segnalato dalle autorità maltesi - con 28 clandestini a bordo, tra cui quattro donne e due bambini. Gli immigrati sono stati portati a Portopalo di Capo Passero;
non va dimenticata, inoltre, la drammatica vicenda dei 27 africani aggrappati per tre giorni ad una gabbia per tonni trainata da un rimorchiatore maltese, il Budafel, che si trovava a 62 miglia dalla Libia, a 112 da Lampedusa e a 120 miglia da Malta, e soccorsi, infine, il 26 maggio 2007 dalla nave Orione della marina militare;
l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha lanciato l'ennesimo appello a tutti i Paesi del Mediterraneo, affinché rispettino l'obbligo di salvare le vite dei clandestini reperiti in mare e adempiano ai loro obblighi internazionali per quanto riguarda il diritto marittimo;
conflitti di competenza tra Stati e ragioni di carattere economico hanno come drammatica conseguenza il ritardo, se non l'impedimento negli interventi di salvataggio, e lasciano i migranti per giorni e giorni alla deriva. Elemento in costante crescita è il numero dei morti e dei dispersi in mare;
non sono più tollerabili da parte di alcuni dei Paesi interessati i rifiuti, le omissioni, i respingimenti, con Governi che negano i loro porti e i loro aiuti a chi si trova in difficoltà, contravvenendo ai principi fondamentali di solidarietà e di aiuto reciproco;
è evidente che ogni Paese deve impegnarsi nel salvare le vite umane nelle proprie zone di competenza e vi deve essere maggiore cooperazione tra gli Stati per affrontare efficacemente il problema dell'immigrazione clandestina;
il programma di questo Governo titola significativamente uno dei capitoli relativi alle politiche dell'immigrazione «Gestire l'immigrazione con l'Europa e col mondo», sottolineando la necessità ineludibile di gestire e governare in maniera efficace le migrazioni internazionali, con efficaci forme di collaborazione tra Paesi di destinazione e con i Paesi di origine e di transito -:
in questa ottica, cosa intenda fare il Governo italiano ai fini dell'attuazione del programma e, in particolare, se non ritenga di attivarsi presso le istituzioni europee perché l'Unione europea adotti una politica comune riguardo l'immigrazione e affinché il concetto di «solidarietà» venga tradotto in pratica, con tutti e 27 i Paesi membri, che contribuiscano fattivamente al coordinamento ed alla cooperazione nelle operazioni di soccorso nel Mare mediterraneo, coinvolgendo in questo ambito le autorità libiche. (3-00979)
(13 giugno 2007)