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Allegato B
Seduta n. 170 del 14/6/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta scritta:
CARDANO, DURANTI e DEIANA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la Germania ha istituito nell'agosto 2000 la fondazione «Memoria, responsabilità e futuro» che avrebbe dovuto versare un indennizzo ai deportati costretti al lavoro coatto nel Terzo Reich;
con una cerimonia svoltasi il 12 giugno 2007 il Presidente della Repubblica tedesca Horst Kohler e la cancelliera Angela Merkel hanno dichiarato concluso il suddetto programma di indennizzo, con il versamento di 4,37 miliardi di euro a 1,6 milioni di lavoratori forzati o a loro eredi;
l'Italia non ha partecipato al tavolo di trattative che nel 1999 concordò un preventivo di spesa per i diversi gruppi di vittime, nonostante molti italiani, sia militari che civili, avrebbero dovuto essere indennizzati;
gli IMI, internati militari italiani, fatti prigionieri perché dopo l'8 settembre 1943 rifiutarono di continuare la guerra a fianco della Germania nazista, pagarono tale scelta con la prigionia, il lavoro coatto e spesso con la stessa vita, ma non godettero mai delle tutele previste dal diritto internazionale e nell'estate del '44 furono riclassificati come «lavoratori civili» a disposizione dell'industria;
la resistenza degli IMI è stata a tutti gli effetti parte del grande movimento di popolo della Resistenza italiana;
il Ministero delle Finanze tedesco, che esercita un potere di indirizzo sulla Fondazione suddetta, ha sostenuto che il passaggio allo status «civile» dei militari non era da considerarsi valido, perché contrario alle norme internazionali, e tuttavia risulta all'interrogante che agli ex prigionieri di guerra polacchi, civilizzati nel 1940, gli indennizzi sono stati concessi -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
quanti siano gli italiani che hanno fatto richiesta di risarcimento, e quanti quelli la cui domanda sia stata positivamente accolta;
quali iniziative siano state assunte in passato da parte italiana in merito al programma di indennizzo della fondazione «Memoria, responsabilità e futuro»;
come si intendano tutelare in futuro presso le autorità tedesche i diritti degli IMI, la cui situazione giuridica mai chiarita, ha di fatto finora impedito qualsiasi riconoscimento di indennizzo, che pur avendo ovviamente un valore puramente simbolico rispetto alle dolorose vicende da essi vissute, tuttavia costituirebbe almeno un risarcimento morale.
(4-04027)