Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 173 del 20/6/2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato da un'agenzia di stampa del 18 giugno 2007, si apprende che: «In questi giorni l'Inps sta comunicando a 2.512 pensionati del Trentino-Alto Adige l'esistenza di un debito derivante dall'elaborazione dei modelli Red per la certificazione dei redditi, compilati nel 2006»;
sono tenuti a compilare il modello Red tutti i pensionati titolari di una prestazione previdenziale che può essere ridotta o aumentata in base ai redditi posseduti. Si tratta, per esempio, delle pensioni di invalidità, di vecchiaia, di reversibilità, che vengono rideterminate ogni anno. Dalle verifiche annuali i pensionati possono quindi ritrovarsi un credito o un debito nei confronti dell'Inps;
dall'elaborazione di quest'anno, in Trentino-Alto Adige sono risultate 2.512 pensioni con conguaglio a debito (il cosiddetto indebito) per un importo complessivo di euro 1.366.273 (pari ad un debito medio di euro 544);
la riduzione della pensione e il recupero delle somme decorreranno dal mese di settembre 2007. Il patronato Inca ha più volte richiesto all'Inps di allegare alla comunicazione dell'indebito anche il prospetto di calcolo per verificarne la correttezza;
l'Inps ha deciso di non inviare ai pensionati il prospetto di calcolo. Lo farà solo attraverso i patronati ai quali i pensionati potranno rivolgersi, entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione Inps, se rilevassero delle anomalie nella rideterminazione della propria pensione;
tale situazione interessa, sull'intero territorio nazionale, ben 153.182 pensionati, per un importo complessivo pari a 79.307.035 di euro e un importo medio individuale di 518 euro -:
quale sia il giudizio del Ministro sui fatti sopra esposti, quali provvedimenti urgenti intenda assumere per chiarire la questione, considerando che i provvedimenti INPS interesserebbero ben 2.512 pensionati nel Trentino-Alto Adige e 153.182 pensionati su tutto il territorio nazionale, i quali si vedrebbero addebitate cifre spesso pari all'importo della pensione minima;
in generale, quali iniziative il Ministro intenda intraprendere a difesa delle fasce di pensionati più deboli.
(2-00615) «Boato, Froner, Betta».
Interrogazioni a risposta scritta:
PORCU. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
ultimamente, utenti ed Associazioni di disabili, segnalano gravi carenze e disfunzioni nel Centro protesi INAIL di Budrio (Bologna), peraltro assai famoso in tutta Europa, per i risultati conseguiti in tanti anni di attività;
in particolare, vengono segnalati disfunzioni in ordine alle liste di attesa e dei tempi di ricovero, alla mancata sostituzione del personale posto in pensione, alla carenza di materiali per il confezionamento delle protesi, all'allungamento dei tempi per la ristrutturazione del Centro protesi;
inoltre, in luogo della consegna diretta di calzature ortopediche, i pazienti vengono forniti di buoni acquisto da utilizzare presso altri fornitori e ciò crea disagi ed inconvenienti;
questa situazione ha portato alcuni utenti a promuovere una raccolta di firme al fine di sensibilizzare la direzione del centro -:
quali interventi positivi, anche di ordine finanziario, il Governo intenda assumere per riportare il Centro di Budrio, al tradizionale livello di efficienza degli ultimi anni, e garantire la massima riduzione dei disagi e delle difficoltà alle persone disabili e ai fruitori del Centro protesi.
(4-04094)
NACCARATO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nel territorio della Provincia di Vicenza, in località Valli del Pasubio, è situata l'azienda Raumer S.p.a. storico complesso industriale tessile, fondato nel 1975, che ha rappresentato per anni una realtà florida e competitiva ed è giunta, negli anni 90 ad impiegare sino a 850 persone, producendo diecimila tonnellate annue con una gamma completa di filati;
oggi la Raumer occupa 230 dipendenti, di cui 170 donne, quasi tutti residenti nelle vallate limitrofe allo stabilimento;
dal 2003 l'azienda ha registrato un sensibile calo del fatturato a cui la proprietà ha cercato di rispondere con operazioni che non hanno avuto buon esito ed oggi l'esposizione della società ammonta a 40 milioni di euro verso le banche e 5 milioni verso il fisco;
all'inizio di giugno il gruppo Unicredit, banca creditrice, ha depositato l'istanza di fallimento presso il Tribunale locale e l'11 giugno l'azienda ha ricevuto una prima visita dei funzionari del Tribunale di Schio con il decreto ingiuntivo;
i cittadini delle tre valli del Pasubio hanno sottoscritto un appello ai tre sindaci delle comunità interessate per chiedere l'intervento delle istituzioni rispetto al caso Raumer perché vi sia massimo impegno a sventare la crisi e a salvaguardare la fonte primaria di sostentamento del territorio;
le istituzioni locali hanno mostrato forte preoccupazione per la situazione, in particolare per le ricadute che il fallimento porterebbe con sé in un tessuto sociale già fortemente segnato dalla crisi degli ultimi anni;
le organizzazioni sindacali temono per le sorti dei lavoratori, valutando improbabile la ricollocazione in una realtà che non è in grado di assorbire manodopera femminile;
l'unica alternativa al fallimento sembra essere rappresentata dalla possibilità di usufruire del regime della Legge «Prodi bis» in tema di amministrazione straordinaria delle imprese in crisi;
i vertici dell'impresa insieme ai rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati sostengono che tale regime consentirebbe di congelare i debiti, salvaguardare i posti di lavoro e procedere a nuove operazioni per ripianare i disavanzi;
il piano di ristrutturazione presentato dalla Raumer, del quale beneficerebbero anche le cinque imprese collegate, sembra essere stato accolto da undici banche creditrici su dodici: l'Unicredit, non ha accettato a causa di un credito di 1,4 milioni di euro coperto da garanzia ipotecaria e 300 mila euro non garantiti -:
se i Ministri siano al corrente della situazione e quali iniziative intendano adottare per salvaguardare un'azienda che rappresenta per il tessuto sociale e produttivo dell'intero comprensorio delle Valli del Pasubio una fondamentale fonte di occupazione.
(4-04109)