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Allegato B
Seduta n. 176 del 25/6/2007
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POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Interrogazione a risposta in Commissione:
PORETTI. - Al Ministro per le politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
il 31 maggio è stata rivolta alla Presidenza del Consiglio una interpellanza urgente (2-00490) a prima firma Luigi Cancrini riguardo la pedofilia da parte di preti, di sacerdoti. Nell'interpellanza si è chiesto se «il Governo italiano intendesse porre formalmente allo Stato del Vaticano la questione della pericolosità di una disposizione che rende "soggette al segreto pontificio", e di fatto irraggiungibili da parte del giudice ordinario, notizie di reato per cui la legge italiana dispone l'obbligatorietà dell'azione penale»;
il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Naccarato ha risposto affermando che una azione del genere: «si porrebbe contro la normativa costituzionale e pattizia richiamata, da cui risulta evidente la salvaguardia della sovranità e della libera giurisdizione della Chiesa, con conseguente limitazione di interventi statali in tale ordine per tutti gli aspetti inerenti all'esercizio della sovranità tra cui
ovviamente il potere legislativo nelle materie ecclesiastiche relativamente agli appartenenti alla religione cattolica»;
con la legge n. 38 del 6 febbraio 2006 è stato istituito presso il Ministero delle politiche per la famiglia l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e pornografia minorile;
nell'ambito degli scopi dell'osservatorio è previsto:
a) raccordare le istituzioni competenti;
b) rendere più efficaci i sistemi di rilevazione esistenti;
c) istituire una Banca Dati;
d) promuovere l'interazione tra le istituzioni coinvolte;
e) monitorare le attività;
f) condividere le informazioni;
g) individuare strategie di intervento e prevenzione;
i sacerdoti accusati di pedofilia sono giudicati dal Tribunale Ecclesiastico senza che i delitti da loro compiuti siano segnalati al Tribunale Ordinario, nonostante le vittime siano italiani o comunque residenti in Italia e gli atti di pedofilia sono stati commessi nel nostro paese;
il Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, si è sempre dimostrata molto sensibile al problema della pedofilia. A seguito della notizia dell'organizzazione su internet, per il 23 giugno prossimo, del Boy love day, nei giorni scorsi, ha inviato ai ministri della giustizia, Clemente Mastella, dell'interno, Giuliano Amato e delle comunicazioni, Paolo Gentiloni, una lettera per «predisporre in tempi brevissimi, un disposto normativo che individui gli strumenti idonei a perseguire penalmente le iniziative volte a promuovere l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori» -:
se l'Osservatorio prenda in considerazione i crimini di pedofilia commessi da sacerdoti nella compilazione della banca dati che, secondo regolamento, dovrebbe «aiutare a comprendere le caratteristiche dello sfruttamento e dell'abuso sessuale sui minori e la sua conoscenza, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo» dato che questi ultimi non sono trattati dai tribunali ordinari ma solo attraverso quelli ecclesiastici;
se non si ritenga d'ostacolo all'attività dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e pornografia minorile e dello stesso Ministero delle politiche per la famiglia, il comportamento della Chiesa Cattolica e in particolare della stessa Presidenza del Consiglio che, nonostante sia stata sollecitata più volte e da più parti, non vuole neanche prendere in considerazione la possibilità di instaurare, nel rispetto delle norme costituzionali e pattizie, un dialogo costruttivo con lo Stato Vaticano, per affrontare in maniera adeguata questo problema;
se l'Osservatorio e lo stesso Ministro delle politiche per la famiglia nell'ambito delle sue attività di «promozione dell'interazione tra le istituzioni coinvolte» e «individuazione di strategie di intervento e prevenzione» non ritenga di adoperarsi nelle sedi opportune affinché il Governo avvii un dialogo con lo Stato del Vaticano riguardo il problema della pedofilia.
(5-01173)