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Allegato B
Seduta n. 177 del 26/6/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
CIRIELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in alternativa alla creazione di una discarica regionale per i rifiuti solidi urbani in località Valle della Masseria, in provincia di Salerno, il Comune di Serre propose, unitamente alla Provincia di Salerno ed in accordo con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di depositare 700.000 mc di rifiuti solidi urbani nel sito di Macchia Soprana già sede di una discarica provinciale da 35mila tonnellate;
il sito individuato è stato proposto in quanto avrebbe dovuto comportare minori danni ambientali rispetto ad altri siti alternativi nella stessa zona;
per poter creare la discarica nella predetta zona, invece, è stato disposto, ed è tuttora in atto, lo scellerato disboscamento di ben sei ettari di terreno, che rappresentano uno degli ultimi esempi di flora tipica (macchia mediterranea) della Valle del Sele, nonché lo sbancamento del suolo sottostante che andrebbe a creare un vuoto da riempire con i rifiuti;
il punto esatto, individuato dal decreto del 7 giugno 2007 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si trova a 150 metri dall'Oasi di protezione faunistica istituita con DPRG del 18 novembre 1976, n. 4060 Regione Campania e taglia in due il bosco di Macchia Soprana;
contrariamente a quanto affermato dai tecnici degli uffici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il sito individuato per l'installazione della discarica è a soli 800 metri dal fiume Sele, zona facente parte integrante della Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro, che, per la sua unicità, è stata riconosciuta, nella convenzione di Rasmar nell'anno 2000, quale «Zona umida di importanza internazionale» e rientra nel novero dei «Siti di importanza comunitaria» che costituiscono la rete «Natura 2000» della Comunità europea;
la tipologia di terreno che caratterizza l'enorme voragine creata per depositare i rifiuti solidi urbani, oltretutto, è friabile, non è impermeabile e il progetto di realizzazione della discarica ne prevede l'impermeabilizzazione con l'argilla;
l'impermeabilità del terreno, pertanto, non sarebbe garantita e potrebbe essere causa di inquinamento delle falde acquifere sottostanti;
l'area individuata rappresenta uno degli ultimi lembi di bosco della media Valle del Sele e vi è la presenza di specie animali molto rare;
l'installazione della discarica ed il disboscamento in atto potrebbero causare l'alterazione ambientale di una specie vegetale molto rara denominata Carex grioletii Roemer;
nella rete ecologica del piano territoriale regionale, di recente adozione, il sito coincide con un corridoio avifaunistico regionale trasversale;
sembrerebbe che il progetto preveda un tempo di esecuzione di soli quindici giorni e ciò lascia presagire che non sarebbe stato possibile effettuare, in tempo utile, tutte le indagini sulla fattibilità del progetto e sull'impatto ambientale -:
se non ritenga opportuno bloccare il disboscamento della zona individuata per l'installazione della discarica che comporta seri rischi per la rara fauna presente e per la natura circostante;
se siano state effettuate le indagini di impatto ambientale e tutti gli opportuni rilevamenti atti a certificare l'idoneità del sito in questione a sede di una discarica di rifiuti solidi urbani;
se non ritenga opportuno riconsiderare l'opportunità di realizzare la discarica nella zona di Macchia Soprana ed in alternativa di ubicarla in siti realmente idonei alla realizzazione dell'intervento che non comportino il disboscamento scellerato di ben sei ettari di terreno, che non comportino rischi per la natura circostante, che non siano causa di inquinamento delle falde acquifere presenti e che non rappresentino gravi rischi per la salute alla popolazione
(4-04159)
LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
sulle bollette dell'energia elettrica viene applicata l'Iva anche sulle varie imposte;
ad esempio su una bolletta Acea si legge: consumo energia euro 98,23 più
euro 10,69 imposte. Totale 108,92 euro; Iva 10,89 euro; totale da pagare 119,81 euro;
all'interrogante ciò appare gravemente ingiusto e immorale, una prepotenza da regime autoritario -:
se il Governo ritenga giusto e morale tutto questo e cioè che si paghino su una bolletta di energia elettrica di 98,23 euro ben 21,58 euro di imposte anche considerato, tra l'altro, che si finisce per pagare, secondo l'interrogante in maniera grottesca, l'IVA anche sulla prima imposta;
se il Governo sia a conoscenza del fatto che in altri paesi vengano applicate le imposte sulle imposte e quali siano;
cosa intenda fare il Governo per affrontare questa questione e restituire il gettito - secondo l'interrogante - indebitamente percepito alle famiglie italiane, costrette sempre a subire angherie di ogni genere.
(4-04163)