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Allegato B
Seduta n. 177 del 26/6/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta immediata:
BELISARIO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'elettrosmog (inquinamento da campi elettromagnetici), come dimostrato dalle più moderne ricerche scientifiche, è causa di notevoli pericoli per la salute;
l'esposizione a tale forma di inquinamento, tra l'altro, produce nell'uomo gravi patologie quali neoplasie, alterazioni del sistema immunitario, compromissione dell'attività neuromuscolare e neurale, riduzione nella produzione di liquido spermatico, affaticamento cronico, problemi al sistema visivo, disturbi del sonno, cefalea ed altro;
gli effetti cronici dovuti a dette malattie possono manifestarsi a seguito di esposizione anche modesta ma prolungata nel tempo all'azione dell'elettrosmog;
la questione dell'elettrosmog è, in questo momento, al centro di un dibattito a livello nazionale e recentemente si sono svolte mobilitazioni anche davanti al Parlamento;
tra le zone particolarmente interessate da più forme di inquinamento elettromagnetico non naturale - elettrodotti, ripetitori televisivi, antenne ad uso della telefonia mobile - c'è sicuramente il territorio del comune di Sorrento (Napoli) -:
quali siano le opportune iniziative che, fermo restando le competenze comunali e regionali in materia, intenda adottare al fine di tutelare la salute di quelle popolazioni e l'ambiente dei territori che risultano colpiti da inquinamento elettromagnetico, anche ridefinendo l'esatto assetto delle competenze in una materia che coinvolge direttamente la salute delle persone, che, in quanto interesse della collettività e fondamentale diritto dell'individuo, deve venire prima di ogni semplificazione dei procedimenti amministrativi per la costruzione degli impianti radioelettrici.
(3-01031)
CACCIARI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la Commissione europea non ha approvato il piano nazionale di assegnazione delle emissioni di gas climalteranti presentato dal Governo italiano in attuazione del protocollo di Kyoto (una riduzione del 6,5 per cento sui valori del 1990) e delle direttive europee con cui si stabilisce un impegno solidale, volto a perseguire una riduzione del 20 per cento delle emissioni di anidride carbonica equivalenti entro il 2020 rispetto al livello di emissioni del 1990, nonché di raggiungere un risparmio nei consumi energetici del 20 per cento e
portare la quota di copertura da fonti rinnovabili sul totale dei consumi energetici al 20 per cento;
si dovrebbe avviare da subito un percorso coinvolgente tutti i soggetti economici, sociali e istituzionali interessati all'attuazione del protocollo di Kyoto, mirato alla convocazione di una conferenza nazionale su clima ed energia allo scopo di formulare un nuovo piano energetico nazionale;
per rientrare nei limiti di emissioni di gas serra stabiliti dalla Commissione europea sarebbe quanto mai urgente tagliare le fonti più inquinanti, a partire dalla produzione di energia elettrica da carbone (Civitavecchia e Porto Tolle);
si dovrebbe avviare in tempi rapidi l'elaborazione di una legislazione quadro specifica sull'energia, sui modelli della Gran Bretagna e della Germania, volta a coordinare le azioni e concentrare le risorse necessarie a promuovere il risparmio, l'efficienza e le fonti rinnovabili;
inoltre, si dovrebbe sopprimere il meccanismo detto «cip6», con cui attraverso la «assimilazione» ingenti quantità di denaro pubblico vengono dirottate su sistemi energetici inquinanti -:
quali misure urgenti ritenga di mettere in atto per evitare di incorrere in sanzioni rilevanti, oltre che di screditare il sistema economico nazionale.
(3-01032)
FUNDARÒ, BONELLI, BALDUCCI, BOATO, CASSOLA, DE ZULUETA, FRANCESCATO, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che,
l'8 maggio 2007 il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso al ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per il parere di competenza, nove protocolli per la sperimentazione in campo aperto di specie agricole geneticamente modificate. Si tratta, in particolare, di specie geneticamente modificate di kiwi, agrumi, ciliegio, fragola, mais, melanzana, olivo, pomodoro e vite;
c'è grande preoccupazione nel mondo agricolo e dei consumatori per il rischio di diffusione incontrollata delle specie geneticamente modificate, tenendo presente che le omologhe coltivazioni convenzionali sono ampiamente diffuse nel Paese e costituiscono produzioni di grande rilievo per il made in Italy agroalimentare;
i protocolli di ricerca in questione prevedevano distanze di sicurezza insufficienti e non sono previsti l'assicurazione obbligatoria per gli eventuali danni e l'obbligo di notifica ai confinanti -:
se non si ritenga opportuno sospendere in via definitiva le sperimentazioni in campo aperto di organismi geneticamente modificati, in relazione alla necessità di tutelare il mercato delle produzioni tipiche e tradizionali del Paese e la sicurezza dei consumatori.
(3-01033)