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Allegato B
Seduta n. 177 del 26/6/2007
...
ERRATA CORRIGE
Nell'allegato B al resoconto della
seduta n. 176 del 25 giugno 2007, alla pagina 6672, seconda colonna, alla riga trentesima, sono inserite le seguenti:
«La Camera,
premesso che:
da oltre un decennio, facendo riferimento al Trattato di Schengen del 1992, il problema dell'immigrazione ha assunto in Europa e, per quanto ci riguarda in Italia, le dimensioni di un fenomeno di vasta portata sociale;
nel contesto italiano si sono avvicendate normative (la cosiddetta "legge Turco-Napolitano" del 1998 e la cosiddetta "legge Bossi-Fini" del 2002), secondo le quali l'inquadramento legislativo dell'immigrato fa riferimento ad un adulto considerato quasi esclusivamente nella funzione di forza lavoro;
occorre rilevare che l'immigrato adulto, oltre ad essere un lavoratore, può anche essere un genitore che, come tale, rappresenta la prima radice socio-culturale dei propri figli, i quali, a loro volta, si trovano ad essere inglobati in un sistema di integrazione che deve avvenire su diversi piani: individuale, interpersonale, di gruppo e, soprattutto organizzativo-istituzionale;
i cittadini stranieri presenti in Italia sono più di tre milioni e l'aumento è dovuto non solo ai nuovi arrivi, ma anche alle nascite dei loro figli, che solo nel 2006 sono stati il 9,4 per cento dei nati in Italia su una popolazione complessiva di minori stranieri di 585.483, che, a loro volta, rappresentano il 19,3 per cento della popolazione straniera del nostro Paese;
la scuola intesa come agenzia formativa promotrice di una relazionalità positiva deve aiutare il bambino a star bene con sé e con gli altri ed il suo contesto deve rispondere alle sue aspettative rispetto all'ambiente, in quanto essa rappresenta per tutti gli alunni, italiani e stranieri, il contesto ideale per la realizzazione della vera integrazione socio-culturale, che dà all'individuo la possibilità di vivere nel rispetto reciproco;
la situazione italiana degli alunni stranieri è molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale, sia rispetto al numero che alle nazionalità, con un aumento significativo dell'incidenza di cittadinanze dei Paesi dell'Est europeo; inoltre, la rapidità del cambiamento e della mobilità delle varie cittadinanze sul territorio porta anche a situazioni di concentrazione di alunni stranieri in singole scuole o territori, rendendo manifesta la necessità di realizzare un'equilibrata distribuzione delle presenze, promuovendo un'intesa fra scuole ed enti locali e riducendo, così, le disuguaglianze attraverso il coordinamento dell'offerta formativa;
il costante aumento degli alunni stranieri, spesso considerati di "transito", costringe alla frequente ridefinizione, da parte delle istituzioni, della domanda e alla modifica delle dinamiche del sistema, con la conseguenza che il panorama della scuola italiana, ormai multietnico, necessita di nuove strategie didattiche, tese a creare un metodo formativo attraverso il quale lo studente straniero abbia la possibilità di identificarsi con la nostra cultura e di integrarsi nel nostro sistema sociale;
tale metodo dovrebbe identificarsi in primis in quell'area della pedagogia che si interessa dell'accoglienza degli alunni stranieri, che favorisce le condizioni per la riduzione dei rischi di insuccesso scolastico e di abbandono, perseguendo, in tal modo, anche l'obiettivo di prevenzione della dispersione scolastica, garantendo a tutti e ad ognuno il successo formativo;
impegna il Governo:
a prendere le necessarie iniziative per sviluppare una sempre maggiore integrazione all'interno della scuola italiana per i ragazzi stranieri, con l'obiettivo di promuovere una sempre maggiore omogeneità socio-culturale;
a prendere opportune iniziative, anche legislative, affinché l'integrazione dei cittadini stranieri nel nostro Paese avvenga nel pieno rispetto delle regole condivise dalla nostra società;
a prevedere, inoltre, i necessari interventi, anche finanziari, affinché la scuola italiana diventi il luogo principale di apprendimento delle regole di convivenza sociale e di quella necessaria cultura della legalità, che implica il senso di rispetto reciproco e che è alla base di ogni convivenza civile e progredita, condizioni che, purtroppo, molto spesso i giovani immigrati non conoscono a causa delle situazioni di profonda crisi, non solo politica, dalle quali provengono.
(1-00197)"Donadi".
(25 giugno 2007)»