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Allegato B
Seduta n. 178 del 27/6/2007
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INTERNO
Interpellanza:
La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
i minori sono una componente rilevante degli arrivi di migranti e richiedente asilo alla frontiera marittima. Ciò risulta con evidenza dai dati resi pubblici dal Ministero dell'Interno il 5 gennaio 2007 riferiti agli arrivi di migranti sulle coste italiane nel 2005 e nel 2006 e disaggregati per età e per genere;
nel rapporto di cui sopra i dati relativi agli arrivi in Sicilia, che rappresentano la maggior parte degli approdi via mare, vengono disaggregati anche per nazionalità. Ciò consente di rilevare che molti dei minori migranti, accompagnati e non, che giungono presso le nostre coste provengono da aree di conflitto o di crisi per i diritti umani tra cui l'Eritrea, l'Etiopia, il Sudan, la Somalia, il Libano. Un dato che appare rilevante è quello secondo cui il maggior numero di minori migranti proviene dall'Egitto. In totale nel periodo 2005-2006 ne sono arrivati 2000;
il 19 giugno Amnesty International illustra in una conferenza stampa il bilancio della campagna Invisibili, campagna avviata a seguito della pubblicazione del rapporto omonimo e concernente «I diritti umani dei minori migranti e richiedenti asilo detenuti alla frontiera marittima italiana». Nel rapporto AI riporta le statistiche rese pubbliche dal Ministero dell'Interno di cui sopra. Partendo dal dato riferito ai minori migranti egiziani nel rapporto si legge «secondo quanto dichiarato dal Governo Italiano nel rispondere al Comitato delle Nazioni Unite contro la Tortura (CAT), a fronte di circa 2000 minori egiziani giunti in frontiera, i minori non accompagnati egiziani la cui presenza viene riportata nelle statistiche del Comitato per i minori stranieri per il 2006 sono soltanto 83 (...) poiché il Comitato conteggia i dati sui minori non accompagnati sulla base delle segnalazioni da parte degli enti locali e solo in caso di rilascio del permesso di soggiorno per minore età, si desume che questo gruppo di minori abbia scarso o nessun accesso alla rete di tutela e resti nell'oscurità»;
diversi sono gli articoli di stampa che raccontano dell'allontanamento di molti minori non accompagnati dalle comunità che li ospitavano. A tal proposito il quotidiano la Repubblica, in un articolo del 14 novembre 2006, a firma di Francesco Viviano, racconta la storia emblematica di Esam e Anuar, due minori migranti non accompagnati, sbarcati a Linosa il 29 ottobre scorso. Il giorno successivo allo
sbarco i due bambini, un tunisino e un marocchino di tredici e quattordici anni, vengono trasferiti nel CPT di Lampedusa dove già si trovano altri venti minori non accompagnati detenuti nel centro da qualche tempo. Il gruppo, rimane a Lampedusa per ulteriori undici giorni e successivamente, sotto scorta della Polizia, è trasferito in due Istituti siciliani, a Montevago e Cammarata. Ad Esam e Anuar viene data ospitalità in quello di Cammarata, insieme ad altri otto bambini. Si tratta di un convento di suore, che gestiscono da tempo l'istituto dei figli di Maria Ausiliatrice a cui vengono affidati i minori. Dopo solo un giorno di permanenza Esam e Anuar scappano e fanno perdere le loro tracce, sempre secondo il giornalista che ha seguito parte della loro fuga, alla stazione di Milano. Secondo la ricostruzione riportata nell'articolo, sono numerosi i minori che si allontanano dall'istituto e, in particolare, è una suora a dichiarare al giornalista quanto segue: «Noi facciamo il possibile per trattenerli, ma dopo qualche giorno scappano tutti. Molti di loro finiscono in brutte mani, di gente che li sfrutta, che li fa prostituire e che li costringe a spacciare droga. Non so come mai appena arrivano qui alcune persone cominciano a telefonare chiedendo di loro. Parlano in arabo e io non capisco cosa dicono, forse sono quelli che li portano via»;
l'8 febbraio 2007 il programma televisivo «Un mondo a colori» in onda su Rai 3 ha trasmesso il documentario realizzato da Fabio Trappolini dal titolo «Minorenni in fuga» un resoconto delle indagini inviate dalla magistratura siciliana circa l'idoneità delle comunità per minori a cui i ragazzi vengono affidati;
le norme di diritto internazionale richiedono che i minori siano accolti presso luoghi che dispongono di personale qualificato;
nel Rapporto della Commissione De Mistura per le verifiche e le strategie dei Centri (31 gennaio 2007) istituita dal Ministero dell'Interno si riscontra che «il percorso di minori non accompagnati che vengono assegnati ad istituti specializzati non è sempre sufficientemente monitorato»;
va riconosciuta una maggiore attenzione istituzionale alla vulnerabilità dei minori migranti non accompagnati rispetto ai quali sono state adottate nuove misure di protezione. Ricordiamo la direttiva dei Ministri dell'interno e della giustizia sui minori non accompagnati che richiedono asilo in Italia (9 marzo 2007) e le modifiche legislative contenute nel disegno di legge delega al governo per la modifica della disciplina dell'immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero (24 aprile 2007);
risulta ancora inadeguata l'attenzione all'arrivo e alla detenzione in frontiera di molti bambini all'interno di nuclei familiari di richiedenti asilo e non. La vulnerabilità di questi bambini, spesso nati migrando, è multipla: perché minori, perché migranti, perché individui in detenzione;
sempre nel rapporto di AI si dice «la maggior parte dei nuclei familiari con minori, anche piccolissimi, non di rado neonati, che raggiungono le coste meridionali subiscono una detenzione sistematica, che viene realizzata essenzialmente nei CPA e nei CID, luoghi la cui natura detentiva le autorità appaiono spesso riluttanti ad ammettere e che la stessa attenzione dell'opinione pubblica non sembra cogliere fino in fondo nonostante la limitazione della libertà personale, per la maggior parte dei casi, sia dato indubitabile»;
il testo unico per l'immigrazione vieta l'espulsione di donne in gravidanza e dei genitori che abbiano fino a sei mesi di età. Nei confronti di queste persone, pertanto, la detenzione non può neanche essere motivata da una possibile espulsione dal territorio -:
se non ritenga necessario, in riferimento al caso dei 2000 minori egiziani denunciato da AI, aggiornare le attività di monitoraggio a tutti i soggetti coinvolti
(Enti locali, Tribunali dei minori, eccetera) al fine di conoscerne l'effettivo destino e porre efficacemente in atto tutte le azioni di prevenzione e tutela contro circuiti di sfruttamento e tratta di esseri umani;
se, altresì, non reputi necessario rivedere l'intero sistema di accoglienza e assistenza dei minori non accompagnati in quanto molte delle strutture di destinazione non hanno i requisiti di sicurezza, di formazione degli operatori e di protezione necessari a garantire ai minori i diritti di cui sono titolari in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e del diritto minorile interno;
se non intenda adoperarsi affinché si applichi la tutela del «superiore interesse», valutato specificamente e con procedure accurate, del minore migrante e richiedente asilo accompagnato e non in tutti i luoghi e in tutte le fasi della sua permanenza in Italia indipendentemente dal suo status legale;
se non intenda porre fine alla detenzione dei nuclei familiari con minori arrivati via mare senza alcuna convalida giudiziaria o possibilità di ricorso.
(2-00625) «De Zulueta».
Interrogazione a risposta in Commissione:
MISURACA, LA LOGGIA, BOSCETTO e BIANCOFIORE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
le condizioni climatiche eccezionali dell'anno in corso, in particolare il grande caldo degli ultimi giorni, stanno determinando gravi danni con conseguenze sia sulla salute dei cittadini, sia sulle attività produttive, in particolare alle coltivazioni agricole prossime alla raccolta, a causa degli incendi, molte volte dolosi;
in molti Comandi dei vigili del fuoco, in particolare quelli del sud e della Sicilia, in questi giorni vi è un intenso lavoro a causa dei ripetuti incendi non solo di boscaglie o sterpaglie, ma anche di colture agricole (soprattutto grano) tanto che gli operatori sono costretti ad organizzare turni di lavoro massacranti proprio per la citata mancanza di personale;
gli agricoltori per salvaguardare i raccolti dagli incendi stanno lavorando con le mietitrebbie senza sosta da alcuni giorni, mettendo a repentaglio la propria stessa salute;
in particolare la situazione sta assumendo toni drammatici in Sicilia soprattutto nelle province di Caltanissetta (nei comuni di Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco, Sommatino, Sutera, eccetera), di Enna e di Agrigento e che anche nell'isola oltre a fenomeni di autocombustione sono segnalati casi di incendi dolosi, come ha avuto modo di rilevare anche il direttore della protezione civile nazionale, dottor Guido Bertolaso;
è notizia di alcuni giorni fa che alcuni vigili del fuoco hanno manifestato le difficoltà in cui versa il Corpo proprio davanti all'abitazione del Presidente Prodi, denunciando carenze di organico e di mezzi;
nonostante l'apertura di nuove sedi, come previsto dal piano di riorganizzazione dei vigili del fuoco, non sono stati assunti i vigili necessari: infatti il progetto prevedeva l'assunzione di circa 10 mila professionisti, ma allo stato attuale ne sono stati assunti addirittura meno di quelli andati in pensione, diminuendo significativamente l'organico;
a tal proposito, in data 21 dicembre il Governo ha approvato l'Ordine del giorno 9/01746-bis-b/107 La Loggia, Misuraca e altri, che impegnava il Governo a valutare l'opportunità di adottare le opportune iniziative normative volte a potenziare maggiormente il corpo dei vigili del fuoco e a destinare risorse più adeguate per migliorare il trattamento economico di una categoria impegnata nella tutela della sicurezza dei cittadini, che costituisce un valore fondamentale per la nostra società;
gli stessi sindacati dei vigili del fuoco lamentano che i tagli imposti dall'ultima
legge finanziaria creano ulteriori situazioni di disagio, come ad esempio quella di limitare al massimo le uscite per carenza di carburante;
la situazione sopra esposta è stata portata più volte a conoscenza degli uffici competenti del Ministero con una serie di documenti di protesta predisposti dai sindacati, ma essi sono rimasti senza risposta;
oltre all'emergenza relativa alla carenza di personale, i vari comandi sono sommersi da una montagna di debiti; dalla stampa si apprende che a livello nazionale essi superano i 100 milioni di euro di cui 35 per gli affitti dei locali; circa 25 per le utenze; 20 per lo straordinario del personale e circa 30 per le fatture relative alla riparazione dei mezzi di soccorso;
in una tale situazione i cittadini sono gravemente a rischio per la precarietà in cui versa il servizio di soccorso, nonostante la grandissima professionalità e l'abnegazione di tutti gli operatori del Corpo dei vigili del fuoco, che molte volte mettono a rischio la propria incolumità -:
se non sia il caso di intervenire con estrema urgenza con ogni utile iniziativa per garantire la piena funzionalità dei Corpo dei vigili del fuoco, in particolare reperendo le risorse finanziarie per garantire agli operatori un lavoro in piena sicurezza e ai cittadini ed agli agricoltori un servizio efficace a salvaguardia della salute e delle produzioni agricole;
se non sia il caso di sensibilizzare gli uffici territoriali del Governo a incoraggiare gli Enti locali a stipulare convenzioni con quelle associazioni di volontariato che hanno come scopo sociale quello di difendere l'ambiente al fine di controllare il territorio e prevenire così gli incendi, in particolare quelli di origine dolosa;
inoltre, considerato che ormai gli incendi estivi sono una costante che si ripete ogni anno, se non sia il caso, di attivare i comitati provinciali per la sicurezza e l'ordine pubblico prima dell'inizio del periodo estivo, dettando le linee guida per concordare tra i rappresentanti dei comitati stessi, le associazioni di volontariato e le organizzazioni professionali agricole una maggior presenza delle istituzioni sul territorio tale da scoraggiare atti di natura dolosa.
(5-01194)
Interrogazioni a risposta scritta:
PORCU. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
molti organi di stampa sardi, (nelle edizioni del 22 giugno 2007) riportano inquietanti notizie su quanto sta succedendo nella Questura di Sassari dove, la carenza di fondi impedirebbe molte delle ordinarie attività della Polizia;
da alcuni giorni la consueta attività di controllo del territorio provinciale, è sospesa per la mancanza di carburante, conseguentemente, quasi tutte le auto della polizia sono bloccate nei parcheggi;
sembra che per tutta la città di Sassari sia prevista una sola auto in servizio!;
ridotte drasticamente tutte le attività di pattugliamento e di prevenzione e che le sole attività possibili, si legge in una nota delle organizzazioni sindacali sono legate a gravi eventi criminosi «già consumati»;
sarebbe stato dichiarato uno stato di agitazione del personale della Questura di Sassari che cerca di sensibilizzare le autorità e il ministero visto che, negli ultimi tempi, l'ufficio ha visto una notevole riduzione dei fondi che dilatano i problemi legati alla cronica mancanza di personale e alla scarsità di mezzi tecnici;
con l'avvio della stagione estiva, in tutto il territorio posto sotto il controllo della Questura sassarese (comprendente tutti i luoghi di villeggiatura della Gallura e dell'Algherese), frequentato da migliaia di turisti, le attività di prevenzione dovrebbero essere moltiplicate mentre, viceversa, sono di fatto soppresse;
l'allarme sociale è in forte crescita; specie dopo la diffusione delle incredibili notizie apparse sulla stampa e qui sommariamente riportate;
in particolare sale la preoccupazione nelle categorie di cittadini più deboli negli anziani soli e nei disabili che non possono più contare sulle attività di prevenzione delle forze dell'ordine -:
alla luce di quanto esposto, quali urgenti e immediati provvedimenti si intendano adottare per fronteggiare la situazione nella quale si trova ad operare la Questura di Sassari;
come intenda il Governo garantire alle province del nord della Sardegna la presenza di un adeguato servizio di controllo del territorio che, specie con l'arrivo della stagione turistica, appare ancora più indispensabile.
(4-04168)
CAMPA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i vigili del fuoco non sono più in condizione di sopportare i gravissimi e incomprensibili disagi causati da una politica non avveduta di tagli alle risorse loro destinate; è la ragione della clamorosa protesta manifestata a Venezia da 140 vigili del fuoco provenienti da tutto il Veneto; il corteo, formato da rappresentanze di Cgil, Rdb, Cisal e Uil si è diretto al patriarcato di piazza San Marco, dove una delegazione ha chiesto di essere ricevuta dal patriarca Angelo Scola. Si è trattato di una palese manifestazione di sfiducia nelle istituzioni che devono preoccupare il Governo;
la clamorosa protesta ha una lunga serie di motivazioni che comprende: il mancato pagamento da sei mesi delle identità e degli straordinari; le retribuzioni sono ferme addirittura al 1985; il costante stato di carenza dei quadri; la necessità di riorganizzazione e di riqualificazione; la persistenza di precariato; episodi d'indebitamento anche per la fornitura dei carburanti; i vigili del fuoco hanno denunciato che l'organico inadeguato causa interventi, in gravi situazioni, con squadre ridotte; tutto questo avviene nonostante si presentino compiti sempre più gravosi in difesa della proprietà e dell'incolumità dei cittadini, soprattutto per l'esigenza d'interventi in presenza di sostanze pericolose -:
quali provvedimenti intenda assumere per affrontare la gravissima e intollerabile situazione in cui i vigili del fuoco sono costretti ad adoperare, dal momento che la gravità della situazione impone un'assunzione di responsabilità politica, se consideri prioritari i problemi del corpo dei vigili del fuoco o, se invece, ritenga necessario effettuare risparmi nella loro organizzazione per altre esigenze generali.
(4-04172)
GARAGNANI, CECCACCI RUBINO, GRIMALDI, ROSSO, ZANETTA, ARACU, DI VIRGILIO, DI CAGNO ABBRESCIA, GERMANÀ, FRATTA PASINI, PALUMBO, ROMAGNOLI, GARDINI, FABBRI, PESCANTE, BRUSCO, OSVALDO NAPOLI, STAGNO D'ALCONTRES, ALFREDO VITO, BERTOLINI, ROMELE, MARINELLO, MISURACA, D'IPPOLITO VITALE, GIRO, LAINATI, PELINO, LA LOGGIA, BOCCHINO, LAURINI, BAIAMONTE, GELMINI, APREA, BERNARDO, BIANCOFIORE, CARFAGNA, MAZZARACCHIO, CICU, FLORESTA e UGGÈ. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
a Bologna il traffico ferroviario è stato bloccato ad avviso degli interpellanti in modo che potrebbe essere definito «delinquenziale», da centinaia di facinorosi partecipanti alle cosiddette manifestazioni «anti Bush», i quali hanno preteso ed ottenuto l'esenzione o la riduzione immotivata del biglietto ferroviario per effetto, secondo gli interpellanti, anche della debolezza sconcertante dei locali dirigenti delle Ferrovie dello Stato, che con patetiche scusanti hanno tentato di motivare un vero e proprio abuso;
si rileva altresì che, nei confronti degli esagitati che sabato scorso hanno infranto con il loro comportamento leggi e regolamenti, non risulta siano stati adottati provvedimenti di alcun tipo, quali la denuncia all'autorità giudiziaria e l'identificazione;
infine gli interpellanti rilevano l'anomalia del comportamento dei responsabili locali delle F.S. che si sono fatti intimidire dalle evidenti minacce dei «protestatori» venendo meno ad un loro preciso dovere -:
se, innanzitutto, il comportamento delle Forze dell'ordine, corretto ma sostanzialmente passivo durante tutta la vicenda, sia stato adottato rispondendo a precise direttive del Ministero dell'interno che avrebbe di fatto accettato quella che gli interpellanti reputano una lesione fondamentale dei principi dello Stato di diritto sancendo, in questo modo, il trionfo dell'arbitrio e della violenza sull'autorità dello Stato nonché accettando il fatto che una minoranza di facinorosi possa imporre la propria volontà ad una maggioranza di cittadini che sono stati seriamente danneggiati nella loro attività per effetto di notevoli ritardi accumulati dai treni;
quale sia la ragione della mancata adozione di provvedimenti nei confronti degli esagitati, qualora ciò corrisponda al vero, e quali provvedimenti il Governo intenda assumere, anche alla luce del fatto che, invece, i partecipanti ad una pacifica manifestazione contro l'abitazione di Prodi sono stati segnalati alla Procura della Repubblica;
se la decisione dei responsabili locali delle F.S. di soprassedere ad un controllo rigoroso dei biglietti e l'assurda decisione di ridurre il costo siano dovute alla pressione di vertici superiori delle F.S. o di altre autorità e se sia stata svolta un'inchiesta amministrativa su quanto avvenuto, che non fa onore al nostro Paese.
(4-04173)
PATARINO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
alcuni organi di stampa, nei giorni scorsi hanno pubblicato la notizia secondo la quale i vertici della polizia di Stato avrebbero deciso di chiudere e/o trasferire altrove il glorioso Reparto Mobile di polizia di Stato di Taranto;
tale intenzione, in totale contraddizione con le problematiche dell'ordine pubblico in una città storicamente «difficile» e che sta attraversando un periodo di pesanti sofferenze, non può essere giustificata dalla solita scusa della «mancanza di risorse»;
l'esistenza conclamata di un consistente extra-gettito fiscale dimostra l'erroneità delle scelte di politica finanziaria del Governo che l'avevano indotto perfino a lesinare i mezzi essenziali per il più prioritario dei suoi compiti, che è la garanzia della pubblica sicurezza, e che pertanto non possono e non devono essere addotti pretesti dì natura economica ad un provvedimento che rischia di costare alla comunità, con una pesante attenuazione delle garanzie di legalità, molto più di quanto le farebbe risparmiare -:
se Taranto e la sua provincia corrano realmente il rischio di perdere il Reparto Mobile della polizia di Stato e quali concrete e urgenti iniziative intenda assumere per impedirlo.
(4-04176)
MASCIA, DANIELE FARINA e ROCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 22 giugno 2007 a Milano, contestualmente allo sgombero dell'insediamento Rom di via Triboniano, ci sono state azioni da parte delle Forze di Polizia di repressione e di ordine pubblico per ristabilire la normalità;
numerosi mezzi di comunicazioni, come televisioni e quotidiani locali, hanno trasmesso immagini che ritraevano agenti di Polizia Locale impegnati sul posto con abbigliamento non conforme alla dotazione
prevista, in particolare casco antisommossa e giubbotto antiproiettile;
nel cosìddetto «Patto per Milano sicura» stipulato in data 18 maggio 2007 tra il Prefetto Gian Valerio Lombardi, il Sindaco Letizia Moratti e il viceministro dell'interno Marco Minniti, l'articolo 11 comma 5 recita testualmente: «Al fine di sviluppare sinergie operative volte a migliorare l'impiego di risorse sul territorio su proposta del Questore, in sede di Comitato verranno individuati quegli interventi in materia di ordine pubblico (es. manifestazioni sportive, manifestazioni di piazza, rilascio di immobili occupati) nei quali la Polizia Locale opera, quale ausiliaria, alle dipendenze del funzionario di Pubblica Sicurezza responsabile, secondo aliquote stabilite e necessarie all'intervento stesso. In tali casi, agli addetti della Polizia Locale impiegati sarà riconosciuta l'indennità di ordine pubblico»;
l'organizzazione sindacale FP-CGIL milanese nel volantino diffuso in data 19 febbraio 2007 palesava il timore che il Comandante della Polizia Locale di Milano intendesse impegnare risorse per attività formative e per la dotazione di strumenti operativi per gli agenti con la dotazione dei manganelli ai nostri «vigili»;
il Comando della Polizia Locale di Milano addestra personale della propria Polizia Locale e di altre località all'uso del distanziatore (chiamato bastone nel documento interno) specificando le eventuali parti da colpire nelle persone segnalandole con i colori verdi-gialle-rosse a seconda della sensibilità e della funzione vitale, istruendoli con la nota: «l'agente dovrà cercare di colpire in caso di utilizzo preferibilmente le zone verdi» -:
se tali interventi di ordine pubblico non siano da considerarsi in contrasto con la legge quadro sulla vigilanza urbana 65 del 1985;
se l'addestramento degli agenti all'uso del distanziatore sia conforme alla normativa in vigore;
quali misure intenda prendere per evitare l'uso improprio della Polizia Locale rispetto alle funzioni e ai compiti stabiliti dalle leggi vigenti.
(4-04192)