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Allegato B
Seduta n. 178 del 27/6/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta scritta:
MOFFA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la riconversione dello stabilimento ex Videocolor di Anagni, oggi Videocon, avviata nel marzo del 2005, con il passaggio della proprietà dalla francese Thomson ad un gruppo indiano facente capo alla famiglia Dooth registra una pesante situazione di stallo a causa del ritardo negli adempimenti di quanto concordato, nel luglio 2005, in sede ministeriale con apposito Contratto di programma e in sede Cipe, nel marzo 2006, con l'approvazione del relativo «piano di riconversione»;
detta delibera Cipe inopinatamente sospesa una volta insediatosi il nuovo governo, aveva di fatto dato il via alla ristrutturazione aziendale accompagnata dalla cassa integrazione per circa seicento dipendenti;
il 28 marzo 2007 si è svolta presso il Ministero dello sviluppo economico una riunione per verificare lo stato di avanzamento del «piano di riconversione» nel corso della quale è emersa in maniera inequivocabile la volontà della società di dar corso alla realizzazione di nuove produzioni (in particolare televisori, pannelli al plasma e sistemi di aria condizionata) a fronte degli impegni già assunti ed onorati (sono già funzionanti nuove linee di assemblaggio per TV-CRT, LCD e plasma, per i condizionatori d'aria ed è stato, fra le altre cose, realizzato un nuovo capannone per lo stampaggio di materie plastiche);
ogni ulteriore ritardo della parte pubblica a sostegno della detta riconversione compromette fortemente la capacità competitiva dell'azienda in un settore altamente tecnologico e innovativo -:
quali iniziative il Ministro intenda assumere per garantire in tempi rapidi il pieno rispetto del Contratto di programma e della richiamata delibera Cipe, al fine di dissipare ogni dubbio circa l'intendimento di concorrere al rilancio di una delle aziende più importanti del frusinate e di salvaguardare i livelli occupazionali (circa duemila dipendenti) per la cui tutela le organizzazioni sindacali, e segnatamente l'Ugl, sono più volte intervenute, manifestando fondate preoccupazioni.
(4-04178)
ZANETTA e ROSSO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il Gruppo Michelin, che ricopre una posizione di assoluto rilievo nel mercato del pneumatico, all'inizio del gennaio 2007 ha annunciato un piano di ristrutturazione, denominato HORIZON 2010, che prevede nuovi investimenti nell'Europa dell'Est e la riorganizzazione delle attività industriali in altre aree del mondo, con il licenziamento di alcune migliaia di dipendenti;
nonostante un fatturato consolidato che nel 2005 risultava di 16 miliardi di euro e con una quota di mercato nel 2006 pari al 17,7 per cento, è prevista la perdita di ben 14.000 posti di lavoro, la maggior parte dei quali in Europa, dove, entro il 2010, ci saranno ben 8.300 licenziamenti;
per quanto riguarda l'Italia i segnali sono tutt'altro che incoraggianti, in quanto
si sta assistendo ad una progressiva ritirata del Gruppo Francese dal nostro Paese, così come evidenziato dal trendoccupazionale (si è passati dai 6.200 dipendenti del 2001 ai 5.300 del 2006) e dal magro piano di investimenti il quale evidenzia l'esclusione degli stabilimenti italiani dalle strategie produttive e logistiche di Michelin;
il Piano HORIZON 2010 evidenzia, d'altro canto, la volontà di Michelin di favorire il consolidamento dei livelli produttivi e di realizzare investimenti strategici a lungo termine in Paesi come la Germania, la Francia, la Spagna e la Scozia;
l'unica strategia che è stata, invece, elaborata per il nostro Paese è quella di ridurre progressivamente ma inesorabilmente gli investimenti e i volumi produttivi e, quindi, anche l'occupazione;
in Italia, il Gruppo Francese occupa oltre 5.000 dipendenti, la maggior parte dei quali sono impiegati nei quattro insediamenti produttivi della regione Piemonte (Stura, Alessandria, Cuneo e Fossano), i quali sono quelli che in misura maggiore dovranno subire la «cura dimagrante» che Michelin ha deciso di adottare ovvero la chiusura della linea AVIO nello stabilimento di Cuneo, la chiusura di un gruppo del reparto mescole in quello di Alessandria e la riduzione dei turni (da 18 a 15) nello stabilimento di Torino Stura entro il 2007;
il piano industriale elaborato da Michelin prevede, altresì, investimenti quasi esclusivamente nel settore dell'energia piuttosto che su impianti e nuovi prodotti di alta gamma, ad ulteriore riprova della volontà del Gruppo Francese di non voler procedere alla valorizzazione della specializzazione dei siti produttivi del nostro Paese attraverso l'impiego di risorse per le produzioni innovative e tecnologicamente avanzate;
la ristrutturazione così prospettata si tradurrà in 140 nuovi esuberi, i quali si andranno ad aggiungere ai 300 già previsti dagli accordi di mobilità in essere portando ad una riduzione complessiva dei livelli occupazionali di oltre 400 unità entro il 2008 -:
quali tempestive iniziative intendano adottare per scongiurare il pericolo che una importante realtà industriale del nostro Paese venga ridotta ad un ruolo residuale nelle strategie produttive e logistiche del Gruppo Michelin in Europa, il che condurrebbe ad una grave perdita di capacità produttiva;
come intendano salvaguardare i livelli occupazionali nel nostro Paese, evitando in tal modo che il ridimensionamento degli stabilimenti del Gruppo Michelin pregiudichi il patrimonio industriale di conoscenze, esperienze e professionalità che negli anni i lavoratori hanno acquisito.
(4-04183)
VILLARI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
un noto mensile italiano ha pubblicato un'inchiesta relativa agli alti costi della benzina in autostrada, soprattutto sulla tratta dell'Autosole;
dall'inchiesta si evince che oltre ad essere applicate delle tariffe elevate, le stesse sono per di piú maggiorate rispetto a quelle comunicate al Ministero, conportando così un evidente aggravio di spesa per il cittadino-consumatore -:
se il Ministro intenda richiedere all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 287 del 1990, di svolgere un indagine immediata.
(4-04188)