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Allegato B
Seduta n. 18 del 4/7/2006
SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'annuncio di chiudere lo stabilimento di Sulmona, fatto dai vertici della società LASTRA, del gruppo belga AGFA-GEVAER, e riportato ampiamente dalla stampa e dalle agenzie di informazione, rende ancora più acuta la crisi industriale che ha colpito la Valle Peligna, considerata da molti una delle aree più fragili del sistema economico abruzzese;
a Sulmona l'azienda, che produce lastre per sistemi tipografici e materiale fotografico, occupa 120 dipendenti che da luglio dovranno cessare la produzione;
gli operai dell'azienda da giorni presidiano ad oltranza lo stabilimento nella speranza che la loro problematica lavorativa venga tenuta nella giusta considerazione anche dall'opinione pubblica;
le organizzazioni sindacali, con il coinvolgimento anche della provincia e della Regione hanno dato vita ad una grande mobilitazione per respingere i licenziamenti annunziati -:
se il Governo intenda intervenire per aprire un tavolo di trattativa con i vertici dell'AGFA, le rappresentanze sindacali e una rappresentanza degli operai della LASTRA, al fine di salvaguardare l'occupazione dei lavoratori e garantire loro la giusta e legittima cassa integrazione a partire da luglio, mese in cui nello stabilimento di Sulmona dovrebbe cessare la produzione.
(2-00041) «Pelino, Di Cagno Abbrescia, Luciano Rossi, Iannarilli, Baiamonte, Misuraca, Fallica, Licastro Scardino, Mazzaracchio, Di Virgilio, Pili, Giuseppe Fini, Berruti, Lainati, Fabbri, Di Centa, Tondo, Boscetto, Carlucci, Palmieri, Ceroni, Romagnoli, Pescante, Prestigiacomo, Ravetto, Crosetto, Mistrello Destro, Picchi, Boniver, Paoletti Tangheroni, Marras, Cicu, Ceccacci Rubino, Cossiga, Osvaldo Napoli, Paniz, Gianfranco Conte, Fitto, Carfagna, Giro, Bertolini, Giacomoni».
Interrogazione a risposta scritta:
GIORDANO e ZIPPONI. - Al Ministro per lo sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la Datamat è una società nel panorama italiano dell'IT che opera da oltre trenta anni nella progettazione e realizzazione di soluzioni in diversi segmenti di mercato: Difesa, Spazio, Pubblica Amministrazione, Banche, Finanza, Assicurazioni, Telecomunicazioni, Media e Utilies. La diversificazione del business ha permesso nel corso della sua storia di superare brillantemente le diverse congiunture negative che hanno interessato la vita economica del nostro paese. Queste scelte hanno determinato in passato la difesa dei livelli occupazionali della società stessa;
a luglio 2005 il gruppo Datamat viene acquistato da Finmeccanica Spa, azienda a partecipazione statale, di cui lo stato italiano mantiene «la golden share»;
a novembre 2005, con l'inizio del periodo di adesione all'Opa obbligatoria, nel documento di accompagnamento, il nuovo azionista rendeva noto, da un lato, l'intenzione di acquistare l'intero capitale sociale dell'Emittente dei titoli oggetto dell'Opa stessa e, dall'altro, la sua linea strategica: focalizzare il business sul mercato Difesa e dismettere tutto ciò che riguardava il settore civile;
il 9 marzo 2006 Finmeccanica ha ufficializzato l'avvio della fusione per incorporazione di Datamat in Elsag nominando un unico amministratore delegato, ing. Carlo Gualdaroli, che, a pochi giorni dalla sua nomina, dichiarò che sia per il
gruppo Elsag sia per Datamat, non ci sarebbero stati investimenti nel civile, delle quali, peraltro, era già stata decisa la vendita;
il 4 aprile 2006 i lavoratori di Datamat hanno scioperato dando corpo ad un presidio di fronte alla sede di Finmeccanica a cui hanno preso parte anche alcuni lavoratori di Elsag SpA di Genova; dopo lo sciopero Finmeccanica ha proposto ai lavoratori di Datamat e di Elsag un incontro con i sindacati. In quella sede ha presentato dei dati relativi all'integrazione nei quali mancavano all'appello più di mille lavoratori;
nel frattempo circolano insistenti voci secondo cui Finmeccanica starebbe per vendere pezzi di Datamat e Elsag ad un gruppo di dirigenti delle due società. Questa operazione dal nome: leveraged management bugout non sarebbe altro che un'avventura speculativa (la nuova società nasce con una pesante esposizione finanziaria) ad altissimo rischio occupazionale che non si inquadrerebbe in nessun tipo di strategia industriale;
nell'epoca dell'informatica e delle telecomunicazioni la Datamat potrebbe costituire davvero un importante polo informatico italiano operante, a giusto titolo, a livello internazionale; in nessun settore produttivo, ma tanto meno in quello dell'ICT, si può accettare un altro spezzatino industriale con annesse operazioni finanziarie -:
quali iniziative intenda adottare il Governo, in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica SpA, affinché vengano date reali garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali e per impedire che politiche di speculazione finanziaria da parte di Finmeccanica distruggano o, nei migliore dei casi, indeboliscano la struttura industriale delle società sopraccitate.
(4-00435)