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Allegato B
Seduta n. 184 del 5/7/2007
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INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
lunedì 2 luglio, il Ministro delle infrastrutture, ha inaugurato sei nuovi collegamenti ferroviari con treni Eurostar, tra Milano e Venezia, ma tali collegamenti escludono inspiegabilmente Verona dalle fermate previste;
tale decisione ha sollevato le legittime e vibrate proteste del sindaco di Verona, in quanto l'eliminazione della sosta ferroviaria nella città, penalizza l'intera rete di trasporti del veronese e del suo bacino d'utenza, e non considera sia l'importanza economia e produttiva che la città e la provincia di Verona rivestono, sia il rilievo dei flussi turistici verso la città scaligera ed il suo hinterland;
la scelta di Trenitalia infatti, privilegiando la sosta nella città di Padova rispetto a quella nella città di Verona, le riconosce evidentemente una priorità che desta dubbi e perplessità, in quanto queste due città meriterebbero almeno una uguale considerazione nell'ambito dei trasporti ferroviari, in considerazione anche del fatto che Verona è situata strategicamente sullo sbocco della ferrovia del Brennero nella Valle Padana;
è inoltre inquietante quanto dichiarato dall'amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti circa l'indisponibilità di fondi per la realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità Verona-Padova il che allontana nel tempo la realizzazione completa della ferrovia ad alta velocità Milano-Venezia -:
se non ritengano assolutamente urgente ed indispensabile intervenire nei confronti di Trenitalia al fine di includere che fra le soste previste dai nuovi collegamenti dei treni Eurostar anche la stazione di Verona, in considerazione del
rilievo economico della città e della sua collocazione sulla linea ferroviaria del Brennero;
se siano effettivamente mancanti i finanziamenti per la realizzazione della tratta ad alta velocità Verona-Padova ed entro quali tempi si intenda completare tale opera fondamentale per l'economia del nord-est d'Italia.
(2-00649) «Fratta Pasini».
Interrogazioni a risposta in Commissione:
GARAVAGLIA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
i lavori della superstrada veloce Malpensa-Boffalora, che collegherà l'Aeroporto di Malpensa alla A4 Milano-Torino (casello di Marcallo-Mesero) e all'ex Statale 11 «Padana Superiore» sono iniziati nel corso del 2004, già in ritardo al quadro programmatico che prevedeva l'inizio lavori entro il 2003;
i finanziamenti necessari alla realizzazione dell'opera sono stati individuati a carico delle disponibilità per le opere di accessibilità a Malpensa;
lo stato di avanzamento dei lavori presenta notevoli criticità, visto che l'ultimazione dell'opera, inizialmente prevista per il 2006, è stata spostata alla primavera del 2008;
inizialmente i ritardi sono stati causati dai ricorsi al TAR sugli espropri dei terreni e dalle problematiche relative allo spostamento di impianti e reti di servizio;
attualmente i lavori procedono a rilento e da notizie locali sembra che le cause degli ulteriori ritardi siano legate alla carenza delle disponibilità finanziarie;
l'infrastruttura stradale è importantissima per sopperire ad una mancanza di collegamenti stradali rapidi e diretti fra Malpensa e tutta l'area del milanese ed un eventuale ulteriore ritardo della realizzazione dell'opera provocherebbe irreparabili danni al tessuto economico e produttivo lombardo;
l'arteria è importante sia per l'hub aeroportuale di Malpensa, che vedrà velocizzati i collegamenti con molte zone della Lombardia e del Piemonte (in particolare Novara e Torino), sia per i cittadini e le imprese del territorio, poiché costituirà un collegamento alternativo tra Milano e l'aeroporto (alleggerendo il traffico sull'Autostrada A8 dei Laghi che rappresenta attualmente l'unica via di accesso a Malpensa per chi proviene dal capoluogo lombardo);
più volte il Ministro interrogato ha pubblicamente manifestato l'intenzione del Governo di procedere al finanziamento del completamento dei lavori stradali già iniziati, piuttosto che al finanziamento di nuovi lavori, e tale linea politica sembra ribadita nel DPEF 2008-2011 presentato alle Camere -:
se il completamento dell'opera rientri nei programmi finanziari dell'ANAS e quali tempi certi si prevedono per il completamento dei lavori.
(5-01242)
VICHI, CHICCHI, MARIANI e PEDULLI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la Comunità riminese (Istituzioni, Associazioni sindacali e di categoria, partiti, stampa) ha individuato, da moltissimi anni, nella nuova SS tra Sant'Arcangelo di Romagna e Cattolica l'infrastruttura essenziale per lo sviluppo del territorio;
va ricordato che l'economia riminese è a forte caratterizzazione turistica per definizione, quindi luogo di incontro di persone che si spostano sul territorio; si registrano oltre 16 milioni di presenze ufficiali, oltre i 20 milioni quelle effettive. Si tratta di una realtà connotata da una straordinaria attività di esportazione; si concentrano sul territorio le merci necessarie ad una popolazione di una metropoli;
si aggiungano la Fiera, una delle maggiori d'Italia, l'aeroporto, l'Università, i servizi alle imprese, realizzati tutti con il concorso finanziario decisivo, quanto non esclusivo degli Enti locali, della Camera di Commercio, della Cassa di Risparmio;
e non si dimentichi la vicina Repubblica di San Marino, con la quale tale territorio ha vincoli di consolidata amicizia e vincoli di interscambio economico (sono oltre seimila i lavoratori frontalieri). Tutta l'economia riminese si inserisce sul sistema infrastrutturale, specialmente le strade, della provincia di Rimini;
la contraddizione indotta di questa realtà dinamica è la paralisi sistematica del traffico, il blocco dei collegamenti, all'interno e con il resto della Regione. In questo modo si depotenziano gli investimenti, si crea disagio ai cittadini riminesi e ai turisti. Sostanzialmente, nonostante lo sviluppo della nostra economia, siamo rimasti fermi alle infrastrutture degli anni 60;
la costruzione di un nuovo tracciato della SS 16 è essenziale per il traffico che deve attraversare il nostro territorio e per quello che deve distribuirsi all'interno;
la neocostituita Provincia di Rimini, durante il primo mandato amministrativo (1995-1999), ha sottoscritto una convenzione con l'Anas per progettare la nuova arteria e si è assunto l'onere del 50 per cento dei costi relativi. Ora il tracciato è stato definito, il progetto è pronto, ma la realizzazione è rinviata di piano in piano senza che venga assunto un impegno preciso ed una data certa per i lavori;
va peraltro segnalato che un primo stralcio dell'opera, il tratto Riccione-Misano, era stato approvato e finanziato, ma l'Anas è riuscita a sbagliare ripetutamente le procedure per gli espropri -:
se il Ministro sia avvertito della precarietà e della pericolosità del sistema viario della Provincia di Rimini, in particolare delle carenze della statale 16;
se la nuova statale 16 nella parte che attraversa la Provincia di Rimini sia nei programmi del Governo e dell'Anas;
se e quando sia previsto che sarà realizzata.
(5-01244)
ALBERTO GIORGETTI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
è recente la notizia, annunciata dal Ministro a cui il presente atto è indirizzato, per cui sei nuovi collegamenti tra Milano e Venezia verranno effettuati con treni Eurostar City superveloci;
i nuovi treni farebbero risparmiare circa 23 minuti rispetto ai «vecchi» Eurostar;
il nuovo servizio delle Ferrovie non prevede sosta a Verona;
utilizzando l'allargamento dei tracciati posti per la futura linea dell'alta velocità che ricadono in parte in Lombardia e, per ciò che concerne il Veneto, tra Padova e Mestre, i treni Eurostar City sfrecceranno per Verona in direzione di Venezia, sostando a Padova;
sono gli stessi dirigenti delle FS ad ammettere che il recupero temporale del nuovo servizio offerto, è dato proprio dalla mancata fermata nella città scaligera;
al di là di ogni lecito dubbio sull'efficacia di questi nuovi mezzi, se la loro maggiore rapidità consiste appunto essenzialmente nell'evitare di fermarsi, la decisione dell'esclusione di Verona come fermata rappresenta un grave handicap per gli utenti ed una scelta strategica incomprensibile;
i nuovi treni offrono complessivamente 2500 posti in più agli utenti;
conseguente a questa scelta, giunge, direttamente dall'amministratore delegato di Fs Moretti, altra notizia per cui la parte di tracciato Verona-Padova dell'Alta velocità non ha, allo stato attuale, alcun accantonamento finanziario mentre proprio
nel Dpef per l'anno 2008 sono stati stanziati 2 miliardi di euro per il tracciato Alta velocità tra Milano e Venezia;
le scelte strategiche ed in particolare la realizzazione delle nuove infrastrutture e dei nuovi servizi collegati, devono sempre tenere conto delle effettive dinamiche evolutive anche territoriali, cercando di cogliere le migliori opportunità offerte;
Verona è un'opportunità nazionale in quanto città ad elevato fatturato per imprese produttive, per turismo per il commercio e per la sua posizione geografica strategica di passaggio per il nord est dell'Europa;
Verona conta oggi su flussi economici rilevanti che si possono definire di rete con il resto del Paese, dell'Europa e del mondo contando su di un aeroporto in continua espansione, su di un sistema autostradale tra i più battuti d'Europa e su di un turismo internazionale anche per la vicinanza al Lago di Garda -:
quali interventi immediati intenda il Ministro attuare per rivedere la scelta di non consentire ai nuovi Eurostar City la fermata nella stazione ferroviaria di Verona;
quali iniziative urgenti intenda adottare per prevedere risorse aggiuntive anche per il tratto Verona - Padova inerente il progetto di Alta Velocità;
quale sia la posizione del governo e di Trenitalia in merito al futuro del nodo ferroviario di Verona negli ultimi tempi purtroppo ridimensionato, futuro che riguarda centinaia di famiglie in termini occupazionali, risorse e indotto per la città incrocio dei corridoi europei;
quali investimenti verranno effettuati anche in particolare oltre che per il traffico passeggeri, per lo sviluppo del traffico merci soprattutto in relazione all'espansione del Quadrante Europa a ovest della città e a sud nella zona di Isola della Scala.
(5-01246)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMPA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la situazione dei collegamenti autostradali nel Veneto Orientale e in Friuli-Venezia Giulia ha assunto dimensioni non più tollerabili. Non si tratta soltanto di disagi divenuti insopportabili, ma di una realtà che presenta preoccupanti pericoli per l'incolumità dei viaggiatori e che causa rilevanti danni all'organizzazione economica e produttiva. L'A4 Venezia-Trieste non riesce più a contenere l'enorme traffico ingigantito dai collegamenti internazionali con l'Europa centrale e orientale, oltre che da quelli turistici assai rilevanti, che si sommano alle esigenze di trasporti locali di una delle aree più densamente sviluppate sul piano della produzione industriale;
la realizzazione della terza corsia rappresenta, per queste ragioni, la soluzione di un'emergenza che richiede da parte del Governo precise risposte politiche e decisioni assolutamente prioritarie. Appare allora incomprensibile la mancata nomina di un Commissario ad acta, in grado di sveltire le procedure senza saltare i dovuti controlli, per l'avvio dei lavori;
il Governo si deve rendere conto che il paese ha ritardi gravissimi nel campo delle infrastrutture e che ragioni ideologiche o la scelta di rinunciare ad una politica d'investimenti non devono impedire di aprire i cantieri già programmati. Il risultato sarebbe quello di paralizzare i collegamenti, con ripercussioni inimmaginabili -:
se intenda riconsiderare la gravissima situazione viaria dell'A4, nominando un Commissario straordinario per la realizzazione della terza corsia, come è richiesto con appelli pressanti dalle rappresentanza elettive del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, dalle rappresentanze economica e produttive, oltre che dalla corale preoccupazione della società civile.
(4-04260)
GARAGNANI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nonostante i 35 milioni di euro concessi a fondo perduto dal precedente Governo Berlusconi alla città di Reggio Emilia per la realizzazione della stazione TAV, i lavori della stazione Mediopadana sulla linea ad alta velocità non sono ancora iniziati a causa di scelte, che all'interrogante paiono scellerate, delle amministrazioni locali ed è forte la preoccupazione che tale opera venga «dirottata» verso la vicina città di Parma;
il prossimo settembre a Parma inizieranno comunque i lavori per la stazione dell'alta velocità parmense, mentre il progetto reggiano, firmato dall'architetto Santiago Calatrava, è fermo e senza prospettive certe;
sui lavori della stazione Mediopadana di Reggio Emilia il Presidente del Consiglio dei ministri, il reggiano Prodi tace, il sottosegretario ai beni culturali Montecchi tace, insomma l'Ulivo tace e per nascondere le proprie incapacità preferisce dare uno spettacolo di immobilismo senza precedenti;
con la motivazione di dover reperire risorse proprio per la fermata Mediopadana di Reggio, secondo l'interrogante, sono state messe in atto economie assurde e disastrose per l'ambiente, il passaggio e l'assetto urbanistico, come quella di non interrare l'elettrodotto della linea elettrica TAV: infatti, parallelamente al lato meridionale dell'autostrada A1 in prossimità di Via dei Gonzaga e del nuovo casello autostradale, è in costruzione per la lunghezza di circa mille metri un elettrodotto aereo che dovrà alimentare la futura linea ferroviaria ad alta velocità;
tale tratto di linea ad altissima tensione (132 kv) doveva essere interrato proprio per la rilevanza ambientale e urbanistica della zona, a maggior ragione di fronte alle perplessità sollevate sulla correttezza della valutazione di impatto ambientale presentata da TAV nel 2003;
tutte le opere progettate dall'architetto Calatrava e realizzate a Reggio Emilia hanno senso solo e soltanto se viste nella prospettiva che la città del tricolore diventi sede della stazione Mediopadana;
le motivazioni riportate dal sindaco di Reggio per giustificare i ritardi per l'inizio dei lavori appaiono preoccupanti e insostenibili. Infatti il sindaco Delrio giustifica l'inefficienza dell'amministrazione comunale dicendo che è disponibile solo l'80 per cento del denaro necessario alla realizzazione dell'opera, ma in questo modo per l'interrogante certifica l'inadeguatezza della sua giunta e ammette che la sua Amministrazione, non ha saputo seguire l'importante progetto con l'attenzione dovuta e non ha saputo o voluto esprimere alcuna valida iniziativa per superare gli ostacoli;
sulla linea TAV è previsto un traffico elevato non solo di treni passeggeri ma anche di convogli merci, quindi con una necessità di alimentazione presumibilmente superiore al 50 per cento della corrente massima;
l'elettrodotto TAV potrebbe essere utilizzato anche per la distribuzione di energia elettrica da parte di compagnie private;
secondo le simulazioni condotte da uno studio specializzato, la costruzione dell'elettrodotto aereo nella zona prospiciente Via dei Gonzaga comporterebbe il superamento della soglia di inquinamento elettromagnetico fissata in 0,2 micro Tesla;
tale elettrodotto aereo renderà di fatto inutilizzabile e paesaggisticamente discutibile una vasta area dichiarata dal Piano provinciale come «area ecologicamente attrezzata per insediamenti ad alta tecnologia», in altre parole una importante vetrina per hi-tech di Reggio verrà svilita -:
se e quando verrà edificata la stazione Mediopadana di Reggio Emilia;
quali siano le reali motivazioni dei tentennamenti nell'affidamento dei lavori;
se non sia il caso di intervenire di urgenza presso il sindaco di Reggio Emilia per verificare la reale volontà dell'Amministrazione comunale di centro sinistra in ordine alla realizzazione della stazione Mediopadana nei tempi e nei modi concordati;
se la Regione sia interessata o no alla realizzazione di tale opera che rappresenta uno dei progetti principali per lo sviluppo della città di Reggio e dell'Emilia;
non sia il caso di attivarsi senza indugio - in primis con la convocazione delle parti presso il consorzio TAV, le società interessate, le associazioni imprenditoriali, l'Amministrazione comunale e l'Amministrazione provinciale affinché si pianifichino ufficialmente numero delle fermate, tempi e modi per la realizzazione della nuova stazione Mediopadana e contemporaneamente si modifichi l'elettrodotto mediante il previsto interramento dei cavi, come del resto è avvenuto nel tratto in località San Prospero Strinati e in prossimità della stazione di Rubiera.
(4-04278)