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Allegato B
Seduta n. 185 del 9/7/2007
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta scritta:
OLIVERIO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
secondo uno studio scientifico pubblicato dalla rivista Apitalia del dicembre 2006, le api rischiano una lenta estinzione nel crotonese, territorio quest'ultimo, per lungo tempo loro «isola felice», e luogo in cui poter dispiegare al meglio la loro funzione indispensabile al mantenimento degli importanti equilibri naturali;
le api contribuiscono oggi per l'80 per cento all'impollinazione delle coltivazioni che costituiscono un terzo della nostra alimentazione, per un valore stimato pari a 2,5 miliardi di euro all'anno in Italia e ben 10 miliardi di euro all'anno nel mondo. Oltre che la maggior parte delle piante da frutto, dipendono dall'azione impollinatrice delle api, anche la produzione delle colture foraggere, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento;
la recente moria di api, ha destato l'immediato allarme della sezione apicola dell'associazione provinciale allevatori di Crotone, che nell'evidenziare l'aggravio di tale problema, ha anche denunciato, come conseguenza, la pressoché totale scomparsa della produzione di miele da giugno a settembre prossimo;
causa diretta di tale ecatombe, è un insetto, la Senotainia tricuspis, che provoca la parassitazione delle api attraverso un vero inseguimento in volo, dopo aver astutamente stazionato in prossimità degli alveari;
questo dittero sarcofagide, riesce a deporre le uova sul dorso delle api bottinatrici - quelle impiegate nella raccolta del nettare - che, una volta «infettate», muoiono precocemente con conseguenze drammatiche ai fini del ciclo di lavorazione negli alveari;
causa indiretta, è invece, il cosiddetto nomadismo, che consiste nell'elevare, in maniera incontrollata, la presenza di colonie di api in un determinato comprensorio attraverso il trasferimento stagionale di alveari da parte di allevatori professionisti provenienti da altre aree geografiche;
ed è proprio questo, quello che sta accadendo da tempo nel Crotonese - date le favorevoli caratteristiche botaniche e climatiche dell'intero territorio interessato - dove alla fioritura primaverile, quella compresa tra aprile e maggio e che vede le api impegnate su aranci e fiori di campo, segue eccezionalmente anche quella estiva ed autunnale, che va invece da giugno a ottobre-novembre successivo. Peculiarità questa, praticamente unica in Europa e che contribuisce, da un lato, a fare del Crotonese un habitat ideale per le api e, dall'altra, rappresenta il principale richiamo per gli allevatori professionisti di altri comprensori che trasferiscono in questi luoghi i loro alveari;
è dunque questa crescita esponenziale della popolazione di api, soprattutto nel periodo estivo - momento coincidente con la punta di massimo sviluppo dell'insetto suddetto - che contribuisce ad accrescere proporzionalmente la presenza e la potenzialità distruttiva del parassita. Le pupe del dittero restano infatti nel territorio ospite e sfarfallano nella primavera successiva concentrandosi sugli alveari stanziali, facendo cosi sentire fortemente la loro azione anche nelle produzioni di giugno-luglio successivo -:
quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di regolamentare il fenomeno del «nomadismo» degli allevatori di api, ed evitare la progressiva alterazione degli equilibri naturali che, se non opportunamente monitorata e severamente contrastata, è destinata a condurre purtroppo ad una radicale riduzione delle colonie di questi insetti, tanto indispensabili sia alla produzione di miele, sia ai fondamentali
processi di impollinazione della flora vegetale, della quale sono da sempre alleati e simbolo di natura non ancora alterata, anche perché un mancato ed immediato intervento, oltre a ledere gli interessi economici dei produttori locali, comporterebbe inevitabilmente ulteriori ricadute sui livelli occupazionali, in una terra già di per se martoriata.
(4-04282)