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Allegato B
Seduta n. 185 del 9/7/2007
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TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ATTILI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Commissione europea è intervenuta con la decisione del 23 aprile 2007 sul regime di continuità territoriale della Sardegna;
tale decisione pur riconfermando la validità del regime di continuità contesta tra l'altro la legittimità dell'applicazione di tariffe differenziate preferenziali per i nati in Sardegna anche se residenti fuori dall'Isola;
la questione solo apparentemente riguarda gli emigrati sardi in Europa, purtroppo ha una portata più generale in quanto colpisce il principio di insularità e gli interventi previsti nei Trattati europei per il superamento degli svantaggi strutturali ad essa connessi;
la decisione si basa esclusivamente sul regolamento 2408/92 che ha lo scopo di creare, entro la Comunità, uno spazio senza frontiere per garantire la libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci, dei capitali;
i Trattati di Maastricht ed Amsterdam, posteriori al regolamento 2408/92 hanno invece previsto specifiche disposizioni a vantaggio delle Regioni insulari per realizzare l'obiettivo della coesione economica, sociale, territoriale;
le norme primarie (Trattati), nella gerarchia delle fonti, prevalgono sulle norme secondarie (Regolamenti);
è inaccettabile che la Sardegna subisca la penalizzante decisione della Commissione che ignora gli svantaggi strutturali della insularità -:
se il Governo intenda operare in sede comunitaria per l'attuazione degli articoli 158-159 del Trattato di Amsterdam;
quali iniziative abbia intrapreso per contrastare la decisione della Commissione che penalizza fortemente la Sardegna;
quali iniziative alternative, nel caso la decisione rimanesse immodificata, siano allo studio per tutelare i diritti degli emigrati sardi che, grazie alle tariffe preferenziali, hanno ricostruito rapporti costanti con la Sardegna, contribuendo in tal modo al suo sviluppo economico e sociale.
(5-01249)
Interrogazione a risposta scritta:
HOLZMANN. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
molte amministrazioni comunali hanno da tempo pensato di utilizzare le strade, anche le più larghe e scorrevoli, per imporvi limiti di velocità eccessivamente bassi, tali da non poter essere rispettati dalla maggior parte degli automobilisti;
rientra nella medesima logica anche la collocazione, spesso su tratti rettilinei e privi di incroci, di particolari impianti semaforici, i quali scattano quando un veicolo supera la velocità massima imposta e, collegati ad apposite fotocamere, rilevano e identificano lo stesso;
simili disposizioni scoraggiano i conducenti al rispetto dei limiti imposti in quanto comunemente ritenuti irragionevoli e, per quanto riguarda gli impianti semaforici, si va diffondendo l'abitudine di ignorarli;
l'impostazione data dalle amministrazioni comunali è solo quella di «fare cassa» a spese degli automobilisti perché è evidente che limiti troppo bassi, ad esempio i 30 km/h nei centri abitati senza che vi siano particolari condizioni di pericolo, sono addirittura incompatibili con il volume di traffico di transito -:
se sia intenzione del Ministro interrogato procedere ad una ricognizione del territorio nazionale, al fine di individuare i casi più evidenti di cui in premessa;
quali iniziative intenda intraprendere per circoscrivere tale fenomeno, con l'imposizione limiti di velocità estremamente bassi al solo scopo di colpire i malcapitati conducenti che li oltrepassano.
(4-04285)