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Allegato B
Seduta n. 186 del 10/7/2007
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INTERNO
Interrogazione a risposta immediata:
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, FAVA, FUGATTI, FILIPPI, DUSSIN, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso di un'intervista televisiva al Tg1, andata in onda nella serata dell'8 luglio 2007, il Ministro interrogato ha dichiarato: «scuciamo dalle tasche degli immigrati una quantità di soldi inammissibile (...) settanta euro per rinnovare il permesso di soggiorno, un vero salasso per gli extracomunitari che sono davvero disperati e che contestano questo assalto alle loro tasche già vuote e ai loro bilanci impossibili per la precarietà spesso del lavoro»;
il Ministro interrogato ha, inoltre, aggiunto: «settanta euro per rinnovare il permesso di soggiorno sono troppi. Chi ha una famiglia di 4 persone e deve rinnovare i permessi spende 280 euro, spesso mezzo stipendio, quando lo stipendio c'é, davvero troppo»;
tali dichiarazioni sembrano ignorare la realtà che deve affrontare chi è in possesso della cittadinanza vessato da mille costi imposti dalla burocrazia: si pensi, in particolare, ai costi che tutti i cittadini devono sostenere per il rinnovo dei documenti personali, del passaporto, della carta d'identità, della patente -:
se non ritenga di dover prioritariamente impegnarsi a ridurre drasticamente i costi che i cittadini italiani devono affrontare per il rilascio dei documenti di competenza del ministero dell'interno e, più in generale, per ogni tipo di documentazione rilasciata dalla pubblica amministrazione, considerato anche che i cittadini già contribuiscono attraverso la tassazione alla copertura di detti costi.
(3-01082)
Interrogazione a risposta in Commissione:
CASINI e GALLETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
venerdì 6 luglio scorso, sulla spiaggia di Rimini, la Questura ha coordinato un intervento delle Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Marina e Polizia municipale) teso a reprimere l'abusivismo commerciale che ha ormai raggiunto livelli di guardia su tutta la costa romagnola;
in una mezz'ora circa, gli agenti hanno fermato ambulanti abusivi, alcuni dei quali clandestini, procedendo doverosamente tanto al sequestro della merce quanto alla loro identificazione;
in pochi minuti si sono radunati più di 150 ambulanti abusivi (senegalesi, marocchini e bengalesi) che hanno sfidato le Forze dell'ordine, impedendo di fatto la continuazione dell'intera operazione;
su quella spiaggia, si sono vissuti momenti di alta tensione al punto da
sfiorare, sotto gli occhi di migliaia di famiglie e turisti increduli e spaventati, addirittura lo scontro fisico;
mai come quest'anno, sulle spiagge romagnole, si è raggiunta una presenza così massiccia e invasiva di abusivi;
tale fenomeno, nella sua attuale dimensione, rappresenta un gravissimo danno per tutto il commercio della riviera costretto a soggiacere a una concorrenza illecita nonché sleale da parte degli abusivi;
questa situazione di illegalità diffusa ha ripercussioni negativamente gravi su tutto il turismo della costa adriatica a causa dell'arroganza, dell'insistenza e talvolta delle minacce che gli abusivi rivolgono ai bagnanti per spingerli all'acquisto di merci. Che, tra l'altro, sono in massima parte contraffatte, procurando così un ulteriore danno alle aziende italiane;
è ormai acclarato come dietro questi fenomeni prosperi la criminalità organizzata e allignino forme di lavoro nero;
la Regione Emilia Romagna in data 24 marzo 2004 ha emanato la legge 6 che, all'articolo 53, regola le procedure per la semplificazione e la tutela del commercio, normando anche l'obbligo per le Forze dell'ordine di procedere al sequestro della merce abusiva -:
quali provvedimenti urgenti, anche speciali, intenda adottare per ripristinare una situazione di legalità sulla costa romagnola affinché la stagione turistica possa, svolgersi senza che gli ospiti italiani e stranieri, i commercianti, gli albergatori e gli operatori del settore subiscano danni ingiustificati dal commercio abusivo che ha toccato livelli inaccettabili.
(5-01259)
Interrogazioni a risposta scritta:
CIRO ALFANO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è in corso di svolgimento, presso l'istituto per sovrintendenti e di perfezionamento per ispettori, sito in Nettuno (Istituto preposto esclusivamente alla formazione di tali figure professionali della Polizia di Stato), l'8o corso per vice ispettori della Polizia di Stato, (circa 150 allievi) (concorso pubblico 640 posti per la qualifica sopra citata per il ruolo ispettori);
altri circa 400 dei frequentatori del 7o corso, ultimato in data 15 giugno 2005 sono provenienti dalla vita civile, mentre gli altri sono già appartenenti ai vari ruoli della Polizia di Stato, sia perché beneficiari delle riserve di posti previsti nel bando stesso, sia perché partecipanti senza i benefici suddetti;
gli allievi vice ispettori civili percepiscono 727,70 euro lordi mensili, non inclusive dei contributi di legge in quanto il rapporto di impiego verrà perfezionato, con la nomina al termine del corso, a vice ispettore, previo superamento, dopo 18 mesi di corso, degli esami finali;
qualora, per vari motivi (malattie, infortuni, eccetera) gli allievi fossero nelle condizioni di non poter frequentare il corso, per più di 90 giorni nell'arco della durata del corso (18 mesi), essi perderebbero ogni possibilità di proseguire il corso e verrebbero dimessi dallo stesso;
agli allievi dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, invece, nel caso in cui si verifichi un superamento dei 90 giorni di assenza previsti, non viene precluso nulla in quanto mantengono la loro occupazione lavorativa e, al verificarsi della suddetta circostanza, viene comunque salvaguardato il loro rapporto di impiego anche se con un inquadramento nel ruolo iniziale anziché in quello previsto dal bando del concorso al quale gli interessati hanno partecipato;
il trattamento economico e previdenziale sopra indicato per gli allievi vice ispettori della Polizia di Stato inoltre differisce profondamente da quello riservato agli allievi marescialli/ispettori dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ai quali vengono corrisposti euro 907,90
mensili inoltre, dopo i primi sei mesi di corso, viene già perfezionato il loro rapporto di impiego con le rispettive amministrazioni. Infatti i carabinieri o finanzieri, accedono alla qualifica minima, l'attuale 5o livello, (oggi promozione stipendiale iniziale) con una retribuzione pari a circa 1.250,00 euro netti mensili, comprensivi dei contributi assistenziali e previdenziali;
va infine considerato anche un altro vantaggio, quello delle amministrazioni dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, derivante dal fatto che le stesse hanno la possibilità, in casi eccezionali, di poter utilizzare gli allievi frequentatori dei corsi, secondo le mansioni e funzioni rapportate alla qualifica di agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza sopperendo così a situazioni di eccezionale esigenza di risorse, e facendo sentire le stesse comunque «in attività» cosa che non avviene per gli allievi vice ispettori della Polizia di Stato che frequentano analogo corso e che per ben 18 mesi «escono» completamente dal mondo del lavoro -:
se e quali misure si intenda adottare per perequare quella che appare una palese disparità di trattamento, anche economico e contributivo, e quali idonee azioni si intendono porre immediatamente in essere per far sì che esse espletino i loro effetti sui partecipanti all'8o corso, attualmente in atto, ed ai partecipanti del precedente 7o corso: si ritiene infatti che solo in tal modo si potrebbe mitigare il forte malcontento esistente in tali figure professionali facenti parte del delicato comparto della sicurezza le quali, pur espletando le stesse funzioni essendo impegnate quotidianamente al servizio dei cittadini e del paese per garantire loro maggiore sicurezza, ed una migliore qualità della vita, al pari dei colleghi dell'arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, si vedono, da anni, ingiustamente ed inspiegabilmente penalizzati.
(4-04303)
GARAVAGLIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da documentazione proveniente dall'amministrazione del Comune di Nerviano (Milano) si apprende che fino al 26 giugno 2007, veniva redatto dai funzionari comunali del servizio sociale e distribuito alla cittadinanza richiedente un elenco che riportava indirizzi, mansioni e recapiti telefonici di persone, perlopiù di nazionalità straniera, che offrivano la propria attività come badanti;
tale elenco conteneva esplicitamente il riferimento al possesso o meno del permesso di soggiorno; tale requisito è considerato, così riporta una nota trasmessa dalla responsabile dei servizi sociali, «... utile allo scopo di offrire ai cittadini che si rivolgono al servizio sociale la possibilità di orientarsi nel mercato delle badanti ...» (nota prot. 17562 del 27 giugno 2007);
sempre nello stesso modulo vi erano elencate delle note che descrivevano qualità delle badanti indicate in elenco. In un caso vi è la dicitura «molto brava» per una badante priva di permesso di soggiorno, a dimostrazione del fatto che la medesima era stata già «impiegata» in altre occasioni e conosciuta ai servizi sociali (in tale senso l'elenco del 17 gennaio 2007);
questo contesto era conosciuto dagli amministratori, Sindaco e Giunta, sicuramente fin dal 21 dicembre 2006 poiché in una nota a loro indirizzata (del Settore Servizi Sociali) si rileva che «... dalla tabella si nota che sono stati ricevuti molti cittadini stranieri ... queste persone sono stranieri con permesso di soggiorno e/o irregolari o clandestini che si rivolgono al Servizio anziani portando la propria disponibilità a lavorare presso il domicilio di anziani sia come badanti fisse che come personale a ore. In questa maniera sono state soddisfatte moltissime richieste di famiglie nervianesi che cercavano persone disponibili per l'assistenza continuativa.» (Relazione area anziani anno 2006 del 21 dicembre 2006, pagina 15);
per le ipotesi sopra illustrate (clandestini e/o irregolari), la condotta dei funzionari e degli amministratori è secondo l'interrogante tale da integrare, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, una condotta di favoreggiamento della permanenza di stranieri irregolari nel territorio dello Stato in violazione delle norme del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (fattispecie penale punita con la reclusione);
si potrebbe altresì verificare l'ipotesi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in quanto nel concetto di immigrazione illegale deve essere ricompresa anche la situazione di permanenza illegale nel territorio italiano;
altri profili assai preoccupanti sono costituiti dalla constatazione dello svolgimento da parte dei Servizi sociali del Comune di Nerviano di un'attività di intermediazione di manodopera straniera irregolare e presumibilmente priva di qualsiasi minima qualificazione a svolgere le delicate funzioni di assistenza ad anziani o minori -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti denunciati, e se non ritenga opportuno, avviare anche tramite il comitato per il cordinamento e il monitoraggio di cui all'articolo 2-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, un monitoraggio volto ad accertare che in altri comuni non si verifichino analoghe gravi violazioni di legge.
se risultino anche indagini rispetto ai gravi fatti citati in premessa.
(4-04310)