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Allegato B
Seduta n. 186 del 10/7/2007
TESTO AGGIORNATO AL 2 AGOSTO 2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VI Commissione:
FOGLIARDI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il programma GERICO, nel prospetto dove calcola la congruità relativamente agli studi di settore, segnala la sola «congruità», e non evidenzia nessun altro dato sui ricavi minimi o puntuali, come avveniva nel passato;
alla luce di tale situazione, il contribuente non riesce a capire, se non casualmente, dopo estenuanti tentativi, quale potrebbe essere il limite di tale calcolo pur tuttavia rimanendo nell'incertezza;
nel caso invece di «non congruità», il programma, segnala tutta una serie di dati, ma soprattutto evidenzia il ricavo puntuale di riferimento -:
se non si ravvisi la necessità di modificare il programma GERICO, in modo che il prospetto di calcolo evidenzi, anche nel caso di congruità dei ricavi, tutti i dati di calcolo, così come per i non congrui, al fine di fornire una corretta informazione e formazione del contribuente.
(5-01255)
REINA, ZELLER, BRUGGER, WIDMANN, BEZZI e NICCO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con decisione del Consiglio europeo del 18 giugno 2007 l'Italia è stata autorizzata a limitare al 40 per cento il diritto a detrarre l'Iva sull'acquisto e sulle spese relative alle autovetture «non interamente utilizzate ai fini professionali». Tale decisione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il 27 giugno 2007, fa decorrere da quella data le nuove limitazioni sugli acquisti effettuati;
in base alla predetta decisione sono esclusi dalla deroga, che autorizza la limitazione alla detrazione, i veicoli che rientrano fa i beni strumentali del soggetto passivo nell'esercizio della sua attività; vengono inoltre indicati, separatamente, i veicoli utilizzati come taxi, quelli delle scuola guida, quelli utilizzati per noleggio e leasing nonché quelli utilizzati da rappresentanti di commercio;
in caso di cessione delle autovetture, per le quali in sede di acquisto o di leasing l'imposta è stata detratta limitatamente al 40 per cento, sulla base dei principi comunitari e della giurisprudenza della Corte di giustizia europea la base imponibile dovrebbe essere proporzionalmente ridotta al 40 per cento; manca attualmente una disposizione nel decreto Iva che preveda tale riduzione, e per questo, in violazione ai principi comunitari, nel provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate del 22 febbraio 2007 è stato previsto l'obbligo di assoggettare ad Iva l'intero corrispettivo di rivendita, mitigato forfetariamente all'1 per cento con le semplificazioni della circolare 28/E/2007;
i contribuenti lamentano incertezze nell'applicazione temporale delle nuove limitazioni
dal 27 giugno 2007, per esempio con riferimento alle carte carburanti ed ai contratti di somministrazione di carburante, e per il periodo transitorio tra il 14 settembre 2006 ed il 27 giugno 2007; ulteriori problemi applicativi si manifestano con riferimento alle richieste di rimborso per le spese sostenute prima del 14 settembre 2006, che, in molti casi, si sovrappongono alle istanze presentate dai contribuenti in precedenza, prima della sentenza «Stradasfalti», per le quali le Commissioni tributarie stanno emanando le prime sentenze -:
se intenda dare esecuzione più precisa alla definizione delle autovetture strumentali sulla base della decisione del Consiglio europeo del 18 giugno 2007 adeguare la normativa nazionale sull'Iva, riducendo proporzionalmente la base imponibile Iva per la cessione delle autovetture in relazione alla percentuale detratta in sede di acquisto delle stesse, introducendo eventualmente un principio generale in tal senso, in sintonia con la normativa comunitaria, e se intenda chiarire con una circolare i notevoli problemi applicativi per i contribuenti, cercando soprattutto di adottare soluzioni chiare e semplici che non comportino ulteriori aggravi per le imprese e i professionisti.
(5-01256)
FUGATTI e GARAVAGLIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo segnalazioni ufficiali del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, nella giornata del 9 luglio 2007, ultimo giorno utile per il versamento delle imposte, si sarebbero verificate gravi difficoltà nel collegamento via internet alla sezione dei servizi telematici del sito dell'Agenzia delle entrate, che avrebbero reso assolutamente impossibile, per i contribuenti e per gli intermediari, effettuare il collegamento in via telematica;
nella medesima giornata si sarebbero inoltre verificate gravi difficoltà a mettersi in contatto con i numeri verdi dell'Agenzia delle entrate al fine di ricevere assistenza per risolvere le problematiche evidenziate;
tale situazione, oltre a determinare notevole disagio per i contribuenti e gli intermediari, che già risultano oberati da numerosi, complessi adempimenti, determina un grave danno per i contribuenti medesimi, che, senza alcuna loro responsabilità, saranno costretti ad effettuare il versamento successivamente al 9 luglio essendo pertanto tenuti a corrispondere una maggiorazione sugli importi dovuti -:
se i fatti sopra riportati rispondano a verità, e in tal caso, quali interventi urgenti intenda assumere per far cessare tale condizione di emergenza, ripristinando la piena normalità nei collegamenti telematici con l'Agenzia delle entrate, consentendo ai contribuenti che non hanno potuto effettuare per tale motivo i versamenti delle imposte di non dover corrispondere la maggiorazione per un ritardo non imputabile a loro responsabilità.
(5-01257)
GIANFRANCO CONTE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo recenti notizie risulta che, con provvedimento dell'Autorità giudiziaria, sono stati sequestrati circa 110.000 apparecchi da gioco denominati «Black slot», «Stack slot» e «Terza dimensione»;
tali apparecchi risultano tuttavia in possesso dei regolari titoli autorizzatori, rilasciati dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli, di Stato, a seguito della procedura di omologazione svolta da enti certificatori convenzionati con la medesima Amministrazione autonoma;
gli parecchi sono installati in pubblici esercizi e collegati alla rete telematica, garantendo in tal modo all'Erario un ingente ammontare di gettito tributario, quantificabile in una somma pari a circa 2 miliardi di euro;
le imprese di gestione degli apparecchi hanno effettuato notevoli investimenti
per acquistare le apparecchiature, le quali, essendo state debitamente omologate e certificate dallo Stato, non ponevano alcun dubbio sulla propria legittimità;
risultano attualmente operative sul territorio nazionale circa 200.000 apparecchi di gioco «New slot»: pertanto, le apparecchiature sequestrate costituiscono oltre la metà dell'intero parco macchine attualmente esistente in Italia;
appare del tutto evidente che qualora il provvedimento di sequestro fosse confermato, gli operatori del settore subirebbero danni disastrosi ed irreparabili, sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo della credibilità nei confronti degli esercenti cui sono legati contrattualmente, degli utenti e dell'opinione pubblica igenere, pur senza avere alcuna responsabilità in merito;
i fatti sopra evidenziati si inseriscono in un quadro di grande difficoltà per il settore delle macchine da intrattenimento, il quale è sostanzialmente paralizzato da mesi, a causa dei provvedimenti amministrativi che hanno finora inibito il rilascio dei titoli autorizzatori per gli apparecchi rispondenti alla vecchia normativa, senza che sia stato ancora possibile introdurre sul mercato gli apparecchi di nuova generazione -:
se non intenda assumere urgenti iniziative, anche di carattere normativo, volte ad introdurre adeguati meccanismi di tutela e garanzia degli operatori e degli utenti per risolvere la questione evidenziata, evitando che il settore degli apparecchi da intrattenimento possa subire danni irreparabili, con inevitabili ripercussioni sulle entrate erariali e sui livelli occupazionali.
(5-01258)
Interrogazione a risposta in Commissione:
D'ELPIDIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in base a due convenzioni bilaterali, ora abolite, contro le doppie imposizioni fiscali, stipulate dall'Italia con la Gran Bretagna e la Francia ed in vigore tra il 1991 e il 2003, la restituzione del credito d'imposta sui dividendi era estesa anche ad alcune società residenti nei due Paesi europei;
sfruttando questa normativa alcune tra le più grandi banche d'affari (Citigroup, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase e Lehman Brothers), con sede a Londra, rilevavano temporaneamente, da fondi di investimento e istituti di credito provenienti da tutto il mondo, pacchetti azionari in modo che, al momento dello stacco del dividendo delle società italiane, queste azioni risultassero di proprietà delle loro filiali inglesi. In questo modo dopo aver incassato il dividendo e maturato il credito d'imposta, restituivano i pacchetti azionari agli effettivi proprietari, prefigurando perciò una truffa ai danni dell'Erario italiano;
in tale operazioni sono coinvolti circa 5 mila operatori finanziari e pertanto non è ancora possibile stimare con precisione il danno effettivo per l'Erario italiano;
nel frattempo le stesse banche d'affari stanno cercando una intesa extragiudiziale, restituendo i crediti già incassati e rinunciando a quelli già autorizzati, ammattendo di fatto l'esistenza di una truffa;
il Centro Operativo di Pescara dell'Agenzia delle Entrate, che è l'unico ufficio in tutta Italia preposto dall'Agenzia ad esaminare le domande di rimborso, ha autorizzato il pagamento, tra il luglio 2003 e il luglio 2005, di crediti d'imposta per circa 6,2 miliardi di euro;
questo meccanismo di truffa ai danni dell'erario italiano è stato scoperto nel 2005 dal Gruppo Repressione Frodi della Guardia di Finanza, che ha trasmesso un rapporto alla Procura di Pescara, competente territorialmente sul Centro Operativo di Pescara dell'Agenzia delle Entrate;
sempre nel 2003 l'Agenzia delle Entrate, ancora tramite il Centro Operativo
di Pescara ha emanato una Circolare n. 11/E con la quale, di fatto, nega una integrazione di stipendio di 300 euro/mese a disabili e disoccupati di lunga durata residenti nel Mezzogiorno, affermando che, agli incentivi fiscali introdotti dall'articolo 63 della legge 27 dicembre 2002 n. 289, va applicata «senza dubbio» la regola de minimis di cui al Regolamento (CE) n. 69/2001;
l'Agenzia delle Entrate non ha modificato tale circolare nonostante due precisi ordini del giorno della Camera dei Deputati (O.d.g. del 14-21 giugno 2005 e del 21 settembre 2006) in cui si invitava il Governo «a rimuovere gli effetti dannosi della Circolare n. 11/E/03 dell'Agenzia delle Entrate»;
il Governo ha emanato - su proposta dei Ministri per le Politiche Europee e dell'Economia e delle Finanze - il decreto-legge n. 10/07 convertito nella legge n. 46/07 ove all'articolo 1 - comma 8 - si dice che, «Sono esclusi dal cumulo (...) de minimis gli aiuti (...) rientranti in un regolamento di esenzione per categoria» -:
quali misure intenda prendere il Ministro verso il Centro Operativo di Pescara dell'Agenzia delle Entrate che si è reso protagonista di questi due episodi, che l'interrogante reputa assolutamente censurabili, poiché da un lato, con estrema leggerezza, si dilapidano le tasse pagate dai contribuenti onesti, elargendole a banche straniere e, dall'altro, non si assistono le categorie svantaggiate, palesando in ciò una violazione dell'articolo 3 della Costituzione;
quali misure si intendano attuare per recuperare i crediti già pagati.
(5-01254)
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nell'ambito del rafforzamento delle misure di contrasto all'evasione fiscale, l'articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 ha modificato i commi 6 e 11 dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, introducendo l'obbligo per gli operatori finanziari di comunicare all'Anagrafe tributaria l'esistenza e la natura dei rapporti da essi intrattenuti, con l'indicazione dei dati anagrafici dei titolari compreso il codice fiscale;
tali misure di contrasto sono state da più parti contestate in quanto hanno introdotto un meccanismo di controllo definito «Grande Fratello», che mina alla base il principio del segreto bancario;
secondo informazioni di stampa pare che l'Agenzia delle entrate abbia cominciato una serie di controlli nella zona di Rovereto;
l'amministrazione finanziaria avrebbe chiesto alle banche il resoconto integrale dei movimenti bancari dei contribuenti oggetto di verifica, compresi i movimenti dei libretti al portatore, e le banche avrebbero fornito al fisco tutti i dati in loro possesso;
tale fatto è stato contestato dalle associazioni dei consumatori che hanno rilevato come non tutti gli obblighi di legge siano stati rispettati;
ad avviso dell'interrogante l'introduzione dell'Anagrafe tributaria così come disciplinata dalle ultime modifiche apportate dal Governo Prodi, evidenzia come il segreto bancario in Italia non sia più esistente, ma al di là di tali criticità i controlli, se devono essere fatti, devono comunque svolgersi nel rispetto delle leggi a tutela del cittadino-:
se il Governo ritenga che i controlli avviati nella zona di Rovereto sui contribuenti di cui in premessa siano condotti nel rispetto delle leggi a tutela del contribuente e se gli istituti bancari siano stati adeguatamente informati sugli obblighi a loro carico introdotti dal decreto-legge 223 del 2006.
(4-04299)
ROSITANI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i vigili del fuoco non percepiscono gli emolumenti accessori derivanti da convenzioni AIB stipulate con le amministrazioni Regionali;
per quanto riguarda le convenzioni per la campagna antincendi boschivi anno 2006, la più sostanziosa è quella della Regione Lazio che è stata stipulata per 365 giorni annui e comprende l'apertura di 5 distaccamenti a sue spese per fronteggiare gli interventi di soccorso tecnico urgente nei centri abitati dove i tempi di percorrenza supererebbero i 20 minuti (progetto Italia in 20 minuti);
tali distaccamenti a carico della Regione sono: Castelforte, Priverno e Fondi in provincia di Latina, Arce in provincia di Frosinone, Poggio Mirteto in provincia di Rieti, Tarquinia in provincia di Viterbo e La Rustica in provincia di Roma;
tutte le Regioni hanno già versato le quote stabilite in convenzione, così come la Regione Lazio ha già versato al Ministero dell'economia e delle finanze la somma di circa 7.000.000 euro per il pagamento del personale VV.F., il carburante, la manutenzione dei mezzi, l'usura delle attrezzature, la mensa ed il costo delle sedi;
il personale Vigilfuoco della Regione Lazio non percepisce i compensi spettanti dall'aprile del 2006, di conseguenza, sta predisponendo iniziative di lotta al fine di sollecitare la risoluzione dei suddetti problemi;
tra le iniziative che si intraprenderanno sarà compresa la pratica del ricorso ai decreti ingiuntivi avverso i ministeri interroganti;
per quanto riguarda la convenzione AIB 2007, risulta effettuato il primo versamento previsto da parte della Regione Lazio, ma anche in questo caso, tali somme giacciono depositate presso il Ministero dell'economia insieme a quelle del 2006 -:
come intendano fronteggiare e risolvere tale grave situazioni.
(4-04312)