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Allegato B
Seduta n. 186 del 10/7/2007
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INFRASTRUTTURE
Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
la legge 21 dicembre 2001 n. 443, individuava 125 grandi opere infrastrutturali da realizzare su tutto il territorio italiano;
nella regione Friuli Venezia Giulia erano state programmate le seguenti opere improntate a favorire la competitività e la coesione territoriale:
a) ampliamento a tre corsie del tratto Quarto d'Altino-Villesse;
b) raccordo autostradale Villesse-Gorizia;
c) collegamento autostradale A27-A23;
d) completamento Corridoio V;
e) messa in sicurezza della strada statale 354;
f) grande viabilità Triestina;
g) AV/AC Venezia-Trieste;
h) piattaforma logistica del porto di Trieste;
il Ministro delle infrastrutture ha indicato al Presidente del Consiglio un piano nel quale le opere sono state ridotte a 50, delle quali 4 relative all'alta velocità. Fra queste rientra il completamento del Corridoio V;
le potenzialità di questo Corridoio e delle altre opere previste inizialmente sono basate sul fatto che attraversa un ampio bacino naturale di traffici, dove ormai sono diventati estremamente importanti gli scambi tra l'Italia e i paesi attraversati direttamente dal Corridoio (Slovenia, Ungheria) o dalle sue diramazioni (Croazia, Bosnia Erzegovina, Repubblica Federale di Yugoslavia, Slovacchia) o che gravitano su di esso (Repubblica Ceca a nord, Romania a sud);
l'11 giugno 2007 a Gorizia il Ministro invitava le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto a risolvere la questione dei tracciati;
nonostante l'esperienza positiva del commissario per il Passante di Mestre che ha contribuito ad accorciare i tempi complessivi di realizzazione dell'opera, il Ministro si è dichiarato contrario alla nomina di un commissario straordinario per la realizzazione della Terza corsia -:
quali siano stati i criteri utilizzati per effettuare la selezionate delle opere;
se siano state stanziate risorse sufficienti per il completamento del corridoio V;
perché non ritenga utile la nomina di un Commissario per la realizzazione della terza corsia e se le risorse a disposizione siano sufficienti alla realizzazione della stessa;
se non ritenga necessario e strategico per lo sviluppo della Regione Friuli Venezia Giulia e dell'intero Nord-Est, procedere ed in che tempi alla realizzazione completa delle opere previste originariamente.
(2-00656)
«Compagnon, Adolfo, Ciro Alfano, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Ciocchetti, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Delfino, Dionisi, Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti, Giovanardi, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Oppi, Peretti, Pisacane, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tabacci, Tassone, Tucci, Vietti, Zinzi.»
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
a seguito degli eventi eccezionali del 1966 che hanno determinato l'allagamento della città di Venezia è stata promulgata una legge, la legge n. 171 del 1973 recante «Interventi per la Salvaguardia di Venezia»;
l'articolo 1 della riferita legge n. 171 del 1973 ha stabilito che «la salvaguardia di Venezia è problema di preminente interesse nazionale» e che «la Repubblica garantisce la salvaguardia dell'ambiente paesistico, storico, archeologico ed artistico della città di Venezia e della sua laguna...» con il corollario che «perseguimento della predetta finalità concorrono, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, lo Stato, la Regione e gli Enti locali»;
la stessa legge n. 171 del 1973 ha previsto, con la disposizione di cui all'articolo 7, che lo Stato provvedesse alla realizzazione degli interventi preordinati alla regolazione dei livelli massimi in laguna;
l'articolo 3 della legge n. 798 del 1984 recante «Nuovi interventi per la Salvaguardia di Venezia» prevede la realizzazione, tra l'altro, degli interventi preordinati alla regolazione delle maree nel rispetto dei principi di gradualità, reversibilità e sperimentalità di cui al voto n. 209 del 1982 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
suddetta opera è ricompresa nel Piano Generale degli Interventi, approvato dal Comitato Misto il 19 giugno 1991;
ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 139 del 1992 il Ministero per le infrastrutture e i trasporti (allora Ministero dei lavori pubblici) è tenuto a realizzare le opere volte alla salvaguardia di Venezia nel rispetto dei menzionato Piano Generale degli Interventi approvato dal Comitato Misto per Venezia il 19 giugno 1991;
sulla base delle leggi soprarichiamate, è stato redatto il progetto preliminare di massima, il progetto di massima e, quindi, il progetto definitivo delle opere di regolazione delle maree da realizzare alle tre bocche di porto (Sistema MO.S.E.);
sul progetto preliminare di massima si è positivamente espresso, oltre al CTM in data 17 novembre 1989 e 6 dicembre 1989, anche il Consiglio Superiore dei lavori pubblici con voto n. 540/89-625/89 del 15 marzo 1990;
sul progetto di massima si è ulteriormente espresso lo stesso Consiglio Superiore dei lavori pubblici sia con voto n. 48 in data 18 ottobre 1994 e con voto n. 19 del 26 febbraio 1999;
le opere di regolazione delle maree (Sistema MO.S.E.) sono state inserite nel 1o programma delle infrastrutture strategiche approvato ex lege n. 443 del 2001 dal CIPE con delibera 121 del 21 dicembre 2001;
successivamente, veniva redatto il progetto definitivo;
il Comitato di Indirizzo Coordinamento e Controllo, acquisito sul progetto definitivo ai sensi dell'articolo 3 comma 4 della legge n. 139 del 1992 il parere del Comune di Venezia, del Comune di Chioggia e della Regione Veneto disponeva, con delibera del 3 aprile 2003, che si procedesse alla redazione della progettazione esecutiva ed alla realizzazione dei lavori;
il progetto definitivo veniva approvato con D.P. n. 8721 del 16 gennaio 2003 del Presidente del Magistrato alle Acque di Venezia;
sul progetto definitivo esprimeva il proprio parere vincolante la Commissione per la Salvaguardia di Venezia in data 26 gennaio 2004;
il Comitato Misto per Venezia con delibera del 22 novembre 2006, valutata l'insussistenza, a seguito di approfondite valutazioni e confronti tecnici, di valide alternative alle opere progettate, approvate ed in avanzata esecuzione, confermava che
dovesse procedersi nella realizzazione delle opere che costituiscono il Sistema MO.S.E,;
secondo le previsioni contrattuali il rispetto dei tempi esecutivi, che verranno a spirare entro l'anno 2012 è condizionato dal rispetto delle erogazioni finanziarie ipotizzate;
peraltro, un costante flusso di finanziamento è indispensabile al fine di evitare che le opere sino ad ora realizzate siano gravemente pregiudicate sotto il profilo dell'efficienza e della durabilità in quanto interventi eseguiti per lo più in acqua;
secondo quanto reso noto agli organi di informazione con la prossima legge finanziaria avrebbe dovuto essere destinata alla realizzazione delle opere di regolazione delle maree, nell'ambito delle risorse da impiegare per l'attuazione delle infrastrutture strategiche già programmate, la somma di euro 550 milioni;
da più recenti notizie è emerso che il suddetto finanziamento sarebbe stato stralciato per essere destinato ad altri interventi diversi dalle opere di regolazione delle maree -:
se corrisponda all'effettiva intenzione del Ministro dell'economia e del Ministro delle infrastrutture omettere di destinare il finanziamento di euro 550 milioni allo sviluppo dei lavori volti alla realizzazione del Sistema MO.S.E. in difformità a quanto inizialmente previsto e dichiarato;
nel caso in cui fosse confermato che effettivamente il riferito finanziamento non sarà destinato alla realizzazione del Sistema MO.S.E., con le quali modalità e risorse si intende rispettare il programma di sviluppo delle attività e gli obblighi contrattuali al fine di permettere il sollecito completamento dei lavori la cui esecuzione, peraltro, determina alcuni disagi che saranno evidentemente aggravati dal prolungamento delle attività connesse alla limitazione delle risorse finanziarie;
come potrà evitarsi il depauperamento dei lavori già realizzati per effetto del mancato sviluppo della fase esecutiva secondo i programmi concordati;
quale effetto avrà il rallentamento dei flussi finanziari sulle opere e, più in generale, sul programma di salvaguardia di Venezia che con la carenza di risorse sarà ulteriormente e gravemente differito, peraltro in totale violazione dei principi e delle norme di legge che disciplinano la materia.
(2-00660)
«Elio Vito, Leone, Adornato, Brancher, Campa, Giuseppe Fini, Fratta Pasini, Gardini, Milanato, Mistrello Destro, Paniz, Valentini, Zorzato, Di Cagno Abbrescia, Fasolino, Germanà, Lupi, Mondello, Osvaldo Napoli, Paroli, Simeoni, Stradella, Tortoli, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Marras, Ravetto, Verro».
Interrogazioni a risposta immediata:
BRUGGER, ZELLER, WIDMANN, BEZZI e NICCO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la costruzione del tunnel di base del Brennero è stata riconosciuta come una priorità assoluta dall'Unione europea e, in particolare, è stata sottolineata l'importanza della contestualità nella costruzione anche delle tratte di accesso per il territorio altoatesino e, in generale, per il traffico di transito dalle Alpi;
nonostante la chiarezza e la condivisibilità di tale priorità, sono rimasti aperti molti dubbi sui finanziamenti e sui tempi effettivi di realizzazione delle tratte di accesso, come è stato evidenziato negli ultimi mesi anche dalla stampa, con particolare aleatorietà sull'inclusione nella costruzione della tratta sud del tratto, che collega la zona a sud di Bolzano con la valle della bassa atesina;
il 10 luglio 2007 a Vienna è stato firmato il memorandum sul tunnel di base del Brennero tra il Ministro interrogato, il Ministro Faymann, il Cancelliere austriaco Gusenbauer, il Ministro tedesco Tiefensee
e il coordinatore europeo Van Miert, nel quale dovrebbero essere state fissate le modalità per i finanziamenti e per la realizzazione dell'infrastruttura;
per garantire lo sfruttamento delle capacità offerte dal nuovo tunnel, occorrerebbe seguire l'esempio di molti Stati europei e incentivare in modo sostenibile il trasferimento del trasporto della merce dalla gomma alla rotaia. A tal fine devono essere chiarite le priorità in seno alle sedi comunitarie competenti per concertare le politiche di mobilità -:
se il Ministro interrogato, alla luce del memorandum siglato a Vienna, possa fornire garanzie sulle modalità di finanziamento del progetto e quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato per spostare il trasporto su rotaia della merce che oggi viaggia su gomma, anche attraverso il coinvolgimento della società Autostrada del Brennero s.p.a.
(3-01072)
BALDUCCI, BONELLI, BOATO, CASSOLA, DE ZULUETA, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
a seguito delle indagini poste in essere dalla procura distrettuale di Reggio Calabria sono emersi pesanti coinvolgimenti di associazioni criminali nella realizzazione dei lavori di rifacimento della tratta autostradale Salerno-Reggio Calabria;
tale situazione comporta un altissimo livello di allarme, considerate le dimensioni del fenomeno criminale portato alla luce dagli investigatori;
l'opera in questione riveste carattere strategico nel sistema dei trasporti del nostro Paese ed assume importanza fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno -:
quali misure siano state previste e quali intenda adottare il Ministro interrogato, al fine di assicurare la trasparenza degli appalti e di prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, in modo da garantire la realizzazione dell'opera in tempi certi, e quando si preveda il termine di tali lavori, tanto attesi dagli utenti che fruiscono dell'importante arteria.
(3-01073)
Interrogazione a risposta scritta:
MISURACA e FALLICA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto autonomo case popolari IACP di Caltanissetta ha fatto costruire negli anni '90 trentaquattro alloggi in Viale della Resistenza a Sommatino (Caltanissetta), i quali avrebbero dovuto essere consegnati già a partire dal 1996;
a tutt'oggi le famiglie assegnatarie ancora non hanno potuto prendere possesso degli appartamenti loro destinati;
il motivo del ritardo è dovuto non solo all'ultimazione dei lavori (allacci fognari e impianti elettrici) ma anche alla mancanza dei collaudi previsti dalla legge, nonostante essi siano stati più volte sollecitati alle autorità competenti della Provincia;
già nel 2000 furono informati della situazione sia il Prefetto di Caltanissetta che l'Assessorato ai lavori pubblici della Provincia, i quali pur avendo sollecitato l'Istituto non hanno ottenuto risposte concrete, tanto che del problema si è occupata persino la trasmissione televisiva le Iene con l'intento di sbloccare la situazione;
tali immobili versano oggi in un totale stato di abbandono e di degrado, in quanto più volte essi sono stati oggetto di atti vandalici e di furti che ne hanno compromesso le strutture interne, come, ad esempio, gli infissi, le porte, le finestre e i sanitari, per un ammontare totale dei danni stimato da una commissione tecnica nel 2000 in circa 500 milioni di lire;
per il recupero all'efficienza degli immobili è prevista ad oggi una somma che ammonta a circa 500.000 euro se non addirittura maggiore;
risulta inoltre dalla stampa locale che il caso di Sommatino non è il solo: anche a Niscemi (Caltanissetta) vi sarebbe una situazione simile relativamente a 60 alloggi IACP, anch'essi quasi completati ma abbandonati in balia dei vandali;
nel corso degli ultimi anni le, Istituzioni locali si sono fatte portavoce del problema più volte, ma purtroppo senza esito -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti;
se non ritenga opportuno promuovere ogni iniziativa di propria competenza per accertare le cause di quanto sopra rappresentato al fine di consentire in tempi brevi il recupero delle strutture e permettere così agli assegnatari di avere finalmente una casa di abitazione, attesa da più di dieci anni.
(4-04309)