Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 186 del 10/7/2007
...
PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta immediata:
VOLONTÈ, BARBIERI, CIOCCHETTI, D'AGRÒ, FORMISANO, CAPITANIO SANTOLINI, PERETTI, DRAGO, LUCCHESE, RONCONI, MEREU e COMPAGNON. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la settimana scorsa sono stati denunciati dai carabinieri di Rovigo per atti vandalici e blasfemia tre studenti diciottenni che in un istituto superiore della provincia polesana avevano danneggiato il crocifisso di un'aula, riprendendo il tutto con un telefono cellulare. Gli studenti denunciati avrebbero anche molestato un compagno, che, consenziente, si sarebbe fatto bruciacchiare il braccio con un accendino e una bomboletta spray. I ragazzi, eccitati dall'alcol, secondo la ricostruzione dei filmati fatta dai carabinieri, avrebbero, infine, danneggiato l'arredo scolastico e un'automobile parcheggiata nei pressi della scuola;
a fronte di questo ennesimo episodio di vandalismo e violenza commesso da studenti, è di questi giorni la notizia che il pubblico ministero di Palermo, Cartosio, ha impugnato la sentenza di assoluzione della professoressa imputata per abuso di mezzi di correzione e lesioni nei confronti di un alunno che aveva offeso un compagno e che per punizione era stato costretto a scrivere «sono deficiente» 100 volte sulla lavagna;
non si conoscono ancora le decisioni prese dal Ministro interrogato nei confronti degli insegnanti che si sono resi protagonisti di atti osceni o di violenza nei confronti di studenti;
il Ministro interrogato ha recentemente ribadito la necessità di dare risposte e assumersi responsabilità: «non si può far finta di nulla e, soprattutto, si deve fare in modo che nella scuola si eviti di essere tolleranti ai limiti della assuefazione, convinti che tanto le cose vanno così e non si può fare diversamente»;
è dovere delle istituzioni apprestare le condizioni affinché questi problemi vengano analizzati a fondo e siano forniti gli strumenti necessari per affrontare le cause profonde del problema, le quali esulano tuttavia dall'ambito esclusivamente scolastico -:
se non intenda, al fine di riportare un clima di legalità nella scuola e di serenità
e di fiducia nel corpo insegnante, procedere, in questi mesi che ci separano dall'inizio del nuovo anno scolastico, all'introduzione o reintroduzione di disposizioni, che, ai fini dell'accesso degli scolari o degli studenti alle classi successive o all'ammissione alle sessioni d'esame, prescrivano l'espressione di un giudizio vincolante sul loro comportamento, e quali siano state le decisioni adottate nei confronti degli insegnanti che si sono resi protagonisti di atti osceni o di violenza nei confronti degli studenti.
(3-01083)
BELLILLO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il ministero della pubblica istruzione ha previsto l'istituzione di un corso sperimentale, denominato «programma rafforzamento famiglie», sinteticamente chiamato strenghtening families program, di ispirazione americana, adattandolo alla realtà italiana ed avente lo scopo teorico di monitorare il contesto familiare, cercando di costituire una forma di protezione nei confronti del minore rispetto al rischio di comportamenti o abitudini di per sé dannosi per lo sviluppo dell'adolescente;
destinatari del suddetto progetto sono alunni compresi tra i 6 e gli 11 anni (che compongono le classi 4a e 5a del ciclo primario e la prima classe delle scuole medie), preferibilmente in condizioni socio-ambientali difficili, con nuclei familiari che presentano criticità e problematiche, ove vivono minori in difficoltà bisognosi dell'assistenza delle istituzioni;
le istituzioni scolastiche interessate ad aderire al progetto devono promuovere la partecipazione al programma da parte delle famiglie, che possono aderire su base volontaria. L'individuazione degli studenti e dei relativi nuclei familiari è realizzata su segnalazione delle istituzioni scolastiche indicate a loro volta dagli uffici scolastici regionali;
il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche è apparso inadeguato rispetto all'ambizione del programma, non essendo state approntate le basilari misure di divulgazione per un'adeguata diffusione del progetto. Lo stesso sito internet del ministero della pubblica istruzione è privo di qualsivoglia chiarimento e non aiuta a superare eventuali dubbi che potessero insorgere circa i criteri e i dettagli dell'operazione;
tale insufficiente attività divulgativa è aggravata dai ridottissimi tempi di adesione al progetto con scadenze prossime, come quella delle attività cardine per lo svolgimento dell'attività formativa che dovranno essere concluse entro e non oltre la fine di settembre 2007;
non è ancora chiaro all'interrogante il criterio adottato per l'individuazione del numero dei centri di sperimentazione (47 in tutto), della loro dislocazione sul territorio nazionale e della matrice degli stessi, visto che la maggioranza di essi sono a forte vocazione cattolica, come oratori, parrocchie, associazioni di volontariato e centri solidarietà;
le ingenti risorse finanziarie destinate allo svolgimento di tale progetto appaiono ingiustificate, soprattutto con riguardo alla realtà scolastica nazionale, manchevole in parte del territorio anche di banali strumenti tecnici per i regolari svolgimenti dei programmi scolastici;
l'adozione del progetto rappresenta l'applicazione di un modello/metodo strenghtening families program, che, pur con adattamenti, corrisponde a quello adottato negli Stati Uniti d'America e che difficilmente può risultare compatibile con la realtà socio-ambientale del nostro Paese;
a parere dell'interrogante, inoltre, le risorse finanziarie destinate allo svolgimento del progetto avrebbero trovato migliore utilizzazione nei settori critici del sistema scolastico nazionale, quale la carenza di personale di sostegno per gli studenti portatori di handicap, la mancanza di laboratori informatici o linguistici, l'insufficienza di spazi destinati alle attività sportive ancora fortemente penalizzate, l'inadeguata presenza di mediatori
culturali nelle classi dove maggiore è la presenza di studenti stranieri -:
quali siano stati i criteri che hanno governato le scelte in premessa, soprattutto riguardo all'individuazione dei centri destinatari del progetto e agli stanziamenti economici, e, soprattutto, le ragioni per le quali una tale scelta di politica educativa, ancorché sperimentale, non sia stata adeguatamente estesa anche a quelle realtà scolastiche che si distinguono per disagi e problematiche e che per questo sono meritevoli di usufruire di tutte quelle opportunità che valorizzino e comportino una sinergia tra il sistema educativo di istruzione e i centri di aggregazione sociale.
(3-01084)